Provincia felix: diario di una gita ad Ascoli, salotto d’arte, con la scoperta di Offida, uno tra i borghi più belli d’Italia di Alberto Alfieri Bordi

Martedì 19 Maggio 2015 13:57 amministratore
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Non solo olive ascolane ed anisetta ma tanta arte e civiltà del buon vivere. Piacevole la riviera adriatica a S. Benedetto del Tronto ed a Civitanova Marche

 

Con un  tranquillo tragitto di poco superiore alle due ore che attraversa di netto il centro Italia (autostrada Roma L’Aquila Teramo) per condurci dal Tirreno all’Adriatico, eccoci nella città dalle mille sorprese e dalle cento torri, troppo semplicisticamente abbinata alle sole “olive ascolane”, vera delizia tra i fritti, la cui lavorazione non è poi così semplice; questo ci spiega, con dovizia di particolari, la gentile signora  che gestisce il chiosco Migliori, vero tempio di questa  golosità in piazza Arringo o dell’Arengo, antico luogo delle adunanze del popolo. Qui si capta subito l’aria buona della provincia, un salotto di arte, di chiacchiere senza fretta, di  buone maniere e di eventi d’ogni genere (raduni di auto d'epoca, di moto,  di mercatini di merletti ed altre mercanzie) ma anche di mostre di opere in travertino, materiale sapientemente utilizzato negli edifici più belli della città.

Da piazza Arringo c'è un trenino che parte e si snoda per le zone più attraenti dell'abitato comprese le torre gemelle.

A pochi passi da piazza Arringo, impreziosita dal palazzo Episcopio, dal palazzo Comunale e dallo splendido Battistero (ad immersione) di S.Giovanni, ti trovi nella piazza del Popolo, centro della movida diurna e notturna (estremamente giovanile), dominata dal sontuoso palazzo dei Capitani e dalla chiesa di S.Francesco, curiosamente caratterizzata dalla presenza di un fallo in travertino posto sulla sommità del campanile (pare per sfregio al committente, indietro con i pagamenti alle maestranze edili). Imperdibile il caffè Meletti, annoverato a ragione nell'albo dei bar artistici italiani, famoso per la storica Anisetta, apprezzata in ogni angolo d'Italia. Basterebbero queste due piazze a giustificare una visita nella città di Costantino Rozzi, indimenticato imprenditore che portò la squadra ascolana a militare dignitosamente per anni nel campionato di calcio di serie A, ma la capitale dei Piceni (etimologicamente da picchio... sic narratur..) presenta chiese, ponti, angoli d'arte di assoluto pregio, incluso il forte Malatesta, fino al 1978 utilizzato come carcere. Di fronte al teatro Ventidio Basso (1846) è possibile passeggiare lungo i portici di un bel chiostro utilizzato come mercato oppure per mostre di antiquariato. Ad agosto quasi 1500 figuranti sono impegnati nella celebre festa della Quintana che mette a confronto  i più abili cavalieri dei sei sestrieri della cittadina.

Menzione a parte merita la chiesetta di S. Emidio alle Grotte (protettore dei terremoti...ed infatti abbiamo avvertito una discreta scossa alle 6.50 dell’8 maggio) ubicata un po' fuori dal centro, a ridosso di un'anonima periferia, ma talmente suggestiva da essere annoverata come la Petra italiana in ragione della prerogativa di essere inserita e realizzata dentro la roccia, come sottolineato dal signor Pippo, omnisciente della vita del santo e di questo edificio unico e membro della confraternita a lui dedicata.

Dalla nostra piacevole residenza (l'albergo Villa  Pigna  a Folignano, un quattro stelle dignitoso immerso nel verde, a pochi chilometri dal centro città) ci dirigiamo verso uno dei borghi più belli d'Italia, Offida, patria incontrastata del merletto a tombolo, come attestano le tre statue in bronzo all'ingresso del paese e le signore che si intravedono attraverso le vetrine di negozietti che insegnano questa preziosa arte alla nuova generazione. La sorpresa estasiata  per la esistenza di un comune così pulito (la classica cicca in terra non la trovi) ed  attraente, carico di arte e di storia, ci riconciliano con l'Italia. Il palazzo comunale, lo splendido teatro, la chiesa principale, i negozietti, i bar e i punti di ritrovo, lo stile di vita di giovani ed anziani, il tutto ci trasmette sensazioni di armonia, di equilibrio, di civiltà, di buon vivere. E non è finita, perché, su un lembo del paese, c'è un  vero gioiello di arte, di storia e di fede che si chiama Santa Maria della Rocca, una struttura carica di fascino e di magia che si staglia su uno sperone di roccia che domina l'intera vallata sottostante. Un tempo castello longobardo, l'edificio sacro, ricercatissimo e rinomatissimo per i matrimoni, ricorda

vagamente Castel del Monte, rispetto al quale vanta una particolarissima cripta policolonnata a soffitto basso, ove venivano sepolti i monaci che lì dimoravano nei secoli passati. Si cena, e bene, da Ophis, target giovanile, in corso del serpente Aureo: buone le carni.

Tornati ad Ascoli, ci rechiamo all'originale museo della cartiera papale che ospita i macchinari usati in passato ed azionati dalla forza motrice del vicino fiume Castellano, ma anche una interessante collezione di conchiglie, fossili e minerali, conservati negli originali arredi ottocenteschi. Attraente è  purel'attiguo ambiente naturale intorno al fiume, ricco di cascatelle e di angoli refrigeranti dove si improvvisano barbecue, picnic e tavoli di carte. Non manca in tale contesto la presenza di qualche hippie e di gruppi di giovani. Nel centro di Ascoli ceniamo alla  frequentatissima Osteria dell’Arengo specializzata in fritti e stravagante nell’arredamento (gli specchi del bagno sono vassoi di acciaio, i lavandini pentoloni di alluminio); per i giovanissimi c’è un locale comunicante chiamato “I figli di papà”.

Ascoli non dista molto dal mare ed allora, complici le buone giornate di maggio, raggiungiamo San Benedetto del Tronto, nota località balneare, con un mercatone imponente nelle giornate di martedì e venerdì, che si snoda in pieno centro. Di assoluto interesse la passeggiata al molo sud diventata un percorso d'arte grazie alle sculture realizzate negli enormi massi di travertino collocati con funzione frangiflutto. Nel corso del tragitto, che termina con il monumento al gabbiano, incontriamo visi di donna, soggetti marini, figure geometriche ed altro ancora. Decidiamo di mangiare al ristorante Molo sud

Con vista mare e barche, gustiamo l'intenso sapore dei lupini dell'adriatico (piccole vongole) e buona parte del repertorio locale (fritture, primi piatti, soutè etc,); tuttobuonissimo a prezzi onestissimi. A Cupramarittima, località poco distante, andiamo alla ricerca di uno dei musei malacologici più belli d'Italia ove sono esposti migliaia di esemplari di conchiglie di ogni genere e specie. Purtroppo è chiuso  ed il capannone che ospita il museo appare dall'esterno triste e dimesso e la presenza di zingari che vagano senza meta non rassicura.

La mattina seguente la direzione del gruppo è Civitanova Marche: il richiamo è dato dalla presenza di numerosi spacci/outlet ove è possibile acquistare capi e scarpe pregiati a prezzi favorevoli. La proposta e l’interesse veniva dalle donne del gruppo….ma alla fine ad acquistare sono stati gli uomini!!! All'ora di pranzo ci fermiamo in uno degli accoglienti ristoranti/stabilimenti della costa: scegliamo l'Oasi e la scelta non poteva essere migliore. Infatti sia i villeggianti che gli habituè si riversano nei tavoli all'aperto per gustare i tagliolini (fatti in casa) allo scoglio, le fritture, le padellate cozze vongole, i gamberoni (da 10 e lode), il pescespada e tutto il resto. Costi contenuti. Ambiente e clientela vivaci.  La digestione avviene sulle sdraio, in spiaggia, teneramente cullati dal primo sole stagionale mentre i kitesurf si stagliano come farfalle colorate tra cielo e mare.

Il tragitto di ritorno ci consente di fermarci a L'Aquila nella speranza di vedere la rinascita della città delle 99 cannelle (sempre bella), ma l'impatto è piuttosto malinconico e la ricostruzione dopo il devastante sisma del 6 aprile 2009  ci appare in alto mare, benchè tutti gli edifici del centro siano messi in sicurezza e ovunque ci siano cantieri e ragnatele enormi di tubi innocenti. La grande piazza centrale semideserta non fa bene né agli occhi né al cuore. Mangiamo da Sasà, il ristorante conosciuto come il Giardino di Aligi. Purtroppo la gestione è cambiata ed il pranzo non ci lascia un buon ricordo, i piatti di Salvatore servono appena per sfamarci. L'atmosfera non induce al buon umore anche se la visita alla chiesa monumentale di S.Bernardino, completamente ristrutturata e piena di luce, ci rincuora e ci dà speranza che questo edificio tanto caro alla popolazione aquilana non sarà una cattedrale nel deserto ma il segno della rinascita totale di una delle città più belle d’Italia.

Consigli: per visitare Ascoli, in gran parte pedonale, puntare sul Parcheggio di Porta Torricella: è economico (1 euro l'ora) e comodo (vicino a piazza Arringo). Dopo le 8 di sera si può parcheggiare  a via Vellei vicino al Ponte nuovo, da cui si può ammirare un panorama notturno della città molto suggestivo. Al di sotto del ponte nuovo si scorge il ponte vecchio.

 

Memorandum

Chiosco Migliori, piazza dell’Aringo: insuperabili le olive ascolane, vendute anche in confezioni da viaggio, ma si mangia un po’ di tutto

Albergo Villa Pigna a Folignano 4 stelle immerso nel verde – www.hotelvillapigna.it. Offerte vantaggiose.

Offida. Osteria Ophis C.so Serpente Aureo 54 b ambiente accattivante soprattutto per i giovani ricavato in un cortiletto condominiale. Eccellenti le carni

Trattoria dell'Arengo: locale centralissimo a dir poco stravagante (in bagno gli specchi sono formati da vassoi a parete messi in modo originale; lampadari e luci utilizzano padelle, mestoli ed altro); buoni i fritti, il baccalà, gli antipasti con salumi e formaggi locali. La trippa è sui generis. Un locale attiguo, chiamato "i figli di papà" è destinato ai giovani e lì si mangia poco e si beve molto.

Pizzeria la Luna a Folignano. Classico ristorante di paese frequentato esclusivamente da famiglie locali con nugoli di ragazzini scatenati. Gli addetti fanno quello che possono con gentilezza, efficienza ed impegno. Le pizze sono passabili.

Ristorante L’Oasi, via Lungomare Piermanni, 14, 62012 Civitanova Marche MC 0733 816396: bella posizione, bella gente, tagliolini fatti in casa abbinati a frutti di mare e pesce di ogni tipo: sublimi.

Trattoria Molo Sud di Maria Portelli. Viale delle Tamerici, 15 63039 San Benedetto del Tronto AP 0735 587325. Cucina tradizionale specializzata in pesce. Cortesia e freschezza a volontà.

Ultimo aggiornamento Giovedì 28 Gennaio 2016 13:58