Locale centralissimo con affaccio sul porto, ambiente molto curato ed atmosfera raccolta con buona musica di sottofondo

 

Siamo lontani dai ritmi accelerati di Romolo, che resta in cima alle classifiche dei ristoranti di pesce nella cittadina marinara patria di Nerone e Caligola: qui i tavoli non sono moltissimi, né all’interno né sul corso, di fronte al ristorante Capo d’Anzio, ma i colori vivaci e l’arredamento accattivante, compresi i grandi tappi di sughero ad uso poggiaborse, lo rendono da subito accogliente. Il servizio è abbastanza confidenziale, rapido e preciso, soprattutto nella scelta dei vini se a guidarvi c’è la bravissima Adnan. Gli antipasti, oramai un classico di tutta la ristorazione ittica di Anzio, sono costituiti da dieci portate (costo 20 euro), che variano in base al pescato ed alla stagione: tra i tanti, polpettina di pesce con l’humus, gallinella (detta anche coccio) in guazzetto, baccalà al pomodoro con spuma di pecorino, ombrina su crostino, julienne di seppie su vellutata di zucca. Tutti assaggi eccellenti anche se l’arrivo in tavola in rapida sequenza, qui come altrove, ne rende difficile la memorizzazione. Stesso apprezzamento per i crudi, presentati in quantità più modesta, allo stesso prezzo. Nei primi piatti lo chef Godenti dà il meglio di sé stesso e supera anche la prova “spaghetti con le vongole”, un piatto apparentemente facile ma che spesso delude i buoni palati che lamentano, in molti casi, anche la carenza nel piatto dell’apprezzato bivalve Venerupis decussata, la classica “verace” nostrana dai sifoni separati, ormai soppiantata dalla Venerupis Philippinarum riconoscibile per i sifoni paralleli). I tagliolini ai gamberi rossi e carciofi sono fantastici ma i paccheri agli scampi sono effettivamente difficili da dimenticare, ma anche la minestra cozze, provola e patate  merita un applauso. Buoni tutti secondi, con pesce di prim’ordine, ma il rombo agli agrumi  è una autentica delizia. Simpatica la presentazione del soutè di cozze, in doppio padellino sormontato, uno dei quali da utilizzare per le valve dei mitili svuotate. Di buon profilo anche i dolci, in particolare le fragoline di bosco con crema chantilly ed il tiramisù con caffè caldo aggiunto direttamente al tavolo.

 

Tra le altre proposte figurano il calamaro ripieno, il turbante di spigola con speck croccante, indivia e pesto “Portodanzese”, cotoletta di tonno con panatura mediterranea, frittura di gamberi, calamari, moscardini, cozze alla marinara, frittura di paranza Il costo medio si aggira sui 35/40 euro, nella media della qualità della zona portuale di Anzio.

Marea Anzio – Ristorante ad Anzio (RM) (marearistoranteanzio.it)