Come ogni anno le spiagge, dai primi di giugno in poi cominciano ad essere di nuovo animate, con un crescendo progressivo di popolazione balneare che raggiunge la sua massima concentrazione nei mesi di luglio ed agosto.
In questo contesto di convivenza ravvicinata vengono posti in essere comportamenti “stagionali” di una certa rilevanza giuridica, in particolare quelli riguardanti il corretto uso delle spiagge.
Multe salatissime, da 1.033 a 3.099 euro, sono previste in caso di inosservanza della normativa. Ad incorrere in tali sanzioni possono essere, per esempio, coloro che portano cani, che giocano a pallone, a racchettoni o che comunque sono fonte di disturbo. Stessa sanzione per chi parcheggia veicoli sulla spiaggia. Inoltre entro 200 metri dalla battigia, dalle ore 9 alle 19 della stagione balneare (1 maggio - 30 settembre), e' vietata qualsiasi attività che possa arrecare disturbo o costituire pericolo per i bagnanti (acquascooter, sci nautico, tavole a vela, subacquei). Tali situazioni sono disciplinate da un Regio Decreto del 1942 che prevede multe a carico di coloro che non osservino le disposizioni relative al Demanio marittimo. Le ordinanze delle Capitanerie di Porto che elencano specificamente tali divieti sono affisse negli uffici delle Capitanerie e, in genere, agli ingressi degli stabilimenti balneari.
A rischio multa anche i “tellinari” e i “vongolari” incalliti, ossia i pescatori non professionali che, dotati di rastrello e buona volontà, cercano di guadagnarsi il prezioso condimento per la spaghettata ignorando i divieti imposti dal fermo alla pesca dei molluschi bivalvi.
Al di la' dei divieti specifici anche in spiaggia vale, dal punto di vista giuridico comportamentale, un principio che ha circa duemila anni di storia, sintetizzato nella formula del giurista Aquilio “nemo potest alicui laedere” per cui ognuno e' responsabile dei danni procurati al prossimo.