“Ora che è arrivato l’autunno” è l’ impegno letterario più recente di un artista che ha dimostrato di spaziare a suo agio nei generi più disparati, incluso il thriller, ma che sa emozionare anche con poesie, brani musicali e sceneggiature cinematografiche.
Dovendo riassumere Ora che è arrivato l'autunno in poche parole, cosa diresti?
Ora che è arrivato l’autunno è la storia di un uomo maturo che si trova a fare un bilancio della propria vita e scopre troppe cose che non quadrano. Ben lontano dal ragazzo felice di un tempo, il protagonista è diventato un uomo chiuso nei suoi silenzi, non particolarmente aperto agli altri, nemmeno al suo stesso figlio e ai suoi pochi amici. Alcune situazioni intorno a lui lo inducono a compiere un viaggio doloroso dentro se stesso; dapprima incerto, poi sempre più determinato, capirà che forse un cambiamento è possibile.
Durante la lettura del romanzo ci si sente travolti da un turbinio di emozioni. Cosa hai provato durante la stesura?
Pur non essendo autobiografico, lungo il percorso della scrittura ho spesso provato commozione nel descrivere alcuni passaggi, in particolare la scena finale che ho dovuto interrompere varie volte prima di riuscire a concluderla.
Come mai hai deciso di cambiare totalmente genere rispetto ai tuoi romanzi precedenti?
Ora che è arrivato l’autunno non sarà un cambiamento definitivo. Gli ultimi due libri erano thriller e il prossimo, già terminato, sarà di nuovo un giallo. Questo libro di narrativa pura lo avevo in mente da parecchio tempo ma dentro di me non sentivo ancora arrivato il momento giusto per metterlo su carta, non riuscivo a fargli prendere la forma desiderata. Credo che ora corrisponda a quello che volevo. E comunque anche questo romanzo è una sorta di «thriller dei sentimenti», perché soltanto verso la fine il comportamento del protagonista, piuttosto tormentato, trova una sua precisa chiave di lettura.
Cos'è per te l'amicizia?
L’amicizia tra due persone è un sentimento difficilissimo da mantenere in vita in quanto il filo conduttore che li unisce è appannaggio esclusivamente dell’anima, è etereo, ineffabile, è qualcosa che per me ha a che fare con la stima, la fiducia e la certezza di essere compresi.
Che messaggio vuoi trasmettere ai tuoi lettori?
In genere, condividere con chi vorrà leggermi una storia che io ho amato al punto da dedicare un paio di anni della mia vita per elaborarla e metterla a punto. Con questo romanzo, in particolare, vorrei far comprendere che dobbiamo cogliere le opportunità che la vita ci offre nel momento esatto in cui si manifestano, che ogni rinuncia può significare un errore terribile e che non è scontato rimediare in un tempo successivo.
Massimo Tirinelli è nato a Roma nel 1960. Laureato in Lettere con una tesi su Ignazio Silone, è appassionato di cinema, teatro e fotografia. Autore di numerose opere letterarie, alcune delle quali premiate in concorsi letterari, ha scritto anche un paio di sceneggiature per il cinema, testi di canzoni e poesie. Per Leone Editore ha pubblicato La testimonianza (2020), Gli occhi del male (2021) e Ora che è arrivato l'autunno (2023).