Nella Sala Bio-Bibliografica della Sapienza l’Autrice leggerà alcuni passi dell’opera insieme alla performer e poetessa Ortensia Sayre Macioci e dialogherà con il poeta e critico letterario Plinio Perilli. L’ingresso per la Biblioteca è in piazzale Aldo Moro n.3
“Indice di immortalità” è il titolo suggestivo della opera più recente di Marina Petrillo, che fa seguito al digesto poetico “Materia redenta” ed alla opera prima titolata “Il normale astratto”, tutte pubblicazioni destinatarie di numerosi e prestigiosi riconoscimenti, alle quali si deve aggiungere “Tabula Animica”, un originario percorso artistico poetico premiato nell’ambito dell’Art Festival di Spoleto nel 2017, pubblicato a tiratura limitata. Sarebbe tuttavia riduttivo ricondurre l’attività poetica dell’artista romana (è anche pittrice) alle sole opere fondamentali perché la sua intensa produzione letteraria, spesso sperimentale ed interconnessa con altri campi di ricerca, si dipana in più direzioni, è presente in varie antologie e raccolte letterarie e si estrinseca nella collaborazione con numerosi poeti ed artisti, nella diffusione della poesia e nella organizzazione di eventi.
Marina Petrillo in merito alla sua opera più recente
La parola denota, rivela, il proprio significato iniziatico. Svela il limite, l’azione di un sostrato elettivo che condensa in sé ogni stilla: la stravolge, conforta, asseconda in una polisemia linguistica.
Esiste poi a un tratto, improvviso, il mistero della semplicità, quando, dissipata ogni nube, torna il sole metafisico, la coscienza di un frastuono intimo che infine ha trovato il suo silenzio.
Essere litania del giorno crea spazi incontrovertibili al reale, eppure gravidi di sostanza eterica. Ciò che non separa, unisce. Indomito, il vento febbricitante di foglie inaugura il suo silenzio. Siamo spettatori di un tardo esodo se, nel restare, e non giacere, si esprime il “mundus novus”.
Francesco Solitario nel saggio introduttivo a Indice di immortalità
Marina Petrillo è poeta ispirata, passionale, ora bardo, ora sibilla, ora un'invasata di Eleusi, profeta e sacerdotessa di antichi riti religiosi misterici: "Ho acquistato il delirio in un giorno di marzo" ammette candidamente.
Il commento di Gino Rago sulla sua poesia
Estratto da La poesia e lo spirito - Potrà questa bellezza rovesciare il mondo?
La Petrillo, senza dichiarazioni esplicite, muove i suoi passi a partire dalla presa d’atto di un fenomeno tipicamente post-moderno: la crisi dell’individuo, ovvero la crisi del senso esistenziale dell’individuo, per cui l’individuo perde ogni riferimento forte in grado di determinarne con sicurezza l’identità, un vortice della contemporaneità in cui l’uomo assiste ad uno sfaldamento e al frammentarsi delle sue certezze, della sua identità, del suo tempo.
La velocità con la quale la scienza moderna modifica il senso della realtà rende quasi inutile il tentativo di definirsi e di permanere da parte di un qualsiasi significato. In questo clima di crisi del significato permanente, l’uomo, come soggetto cosciente che deve darsi necessariamente un senso stabile, vive irrimediabilmente la sua stessa crisi.
La forza vera di questa opera, Indice di immortalità, un misto ben riuscito di prose d’arte e di composizioni poetiche, risiede proprio nella scrittura dell’autrice, una scrittura che chiama il lettore a entrare in ogni parola del libro con una meditazione attiva permanente, giocando così un ruolo creativo non meno importante di quello della stessa autrice.
Marina Agostinacchio
Estratto dall’Angolo della Poesia de l’Idea Magazine
La scrittrice nell’espressione ottativa “Fossimo nella vibrante Rete Universale” accoglie presentendoli, i suoni dell’Universo, di quel trascendente, di quel Cosmo dai fili d’oro, in una prospettiva di comprensione del “Codice supremo” (cui si giungerà finito il nostro tempo), il “Silenzioso assioma balbettato/ da eventi insidiosi eppur perfetti”.
Ecco fiorire il senso di un pensiero dove il germoglio privilegiato è la parola che ci fa umani e universali, vagito e silenzio, manifesto e non detto, attrito e vuoto significativo, vita pregressa e nascita, “celeste sfacelo” , assenza e lallazione, balbettio, corpo.
C’è un “battere continuo alla porta dell’assoluto”, una volontà dichiarata di non perdersi nell’imbuto di un nulla, un non Universo, in assenza di volumi celesti di riferimento.
Bruno Nicola Rapisarda
La poesia di Marina Petrillo parla con parole che “suonano” un ritmo frastico pulsante che pizzica le corde dell’anima
Werther IOTTI
La poesia di Marina Petrillo è trasformativa ed animica. Solo con l’intelletto si procede nel viaggio interiore di trasformazione proposto dalla Poeta, in linea, con l’opera di Pseudo Dionigi l’Areopagita, per giungere alla soglia del Trascendentale.
Un passo di “Indice di immortalità”
La rosa che fiorisce incontro al nulla/ Die Niemandsrose/ Genesi incurabile di fiori morenti/ Ginestra senza nome essiccata al tributo/ degli Dei inferi// Lava giacente su pendici detenebrate/ dall’accecante vortice di luce suprema/ scavata a margine del rosso carminio/ rivivente in feste p
atronali// Croci simmetriche generate a dottrina/ Tralasciate in sere odorose di ghirlande/ Fascino suadente dell’indocile declino / Sibilato in lodi, del fruscio afone. // Si imprime come creante, il verso/ Duella con i proseliti di altre teologie /Distanzia i vertici in triade sovrana/ al monito//Interdizione in sottile sibilo/ Ferale al sommesso candore/ della prima argilla creante l’essere animato/ destituito tale, dall’incauto passaggio/ad altro status.
MARINA PETRILLO, L’ARTISTA.
Marina Petrillo è nata a Roma, città nella quale vive e risiede. Venuta a contatto giovanissima con ambienti letterari e circoli poetici, pubblica, nel 1986, la sua opera prima, “Il Normale astratto” (Edizioni del Leone), con prefazione di Aldo Piccoli. Seguirà un lungo periodo connotato dal desiderio di entrare in contatto con nuove discipline e vie di sperimentazione artistica e di scrittura volte all’interconnessione tra vari campi di ricerca. Interessata all’aspetto trascendente della realtà, si dedica allo studio di discipline quali la Cabala e all’ermeneutica di testi sacri e filosofici di varie culture. E‘ anche pittrice. Dalla collaborazione con l’artista reggiano Marino Iotti, nasce nel 2016 “Tabula Animica”, percorso artistico poetico premiato nell’ambito dell’Art Festival di Spoleto nel 2017, pubblicato a tiratura limitata. Nel 2019 pubblica per Progetto Cultura, “Materia Redenta”, opera segnalata nel 2020 nell’ambito del Premio Internazionale Mario Luzi. Sue poesie compaiono su riviste letterarie e antologie. Ha collaborato alla rivista on-line “l’Ombra delle parole “di Giorgio Linguaglossa e suoi articoli sono apparsi sul Mangiaparole. Promuove e organizza eventi volti alla diffusione della poesia, collaborando con numerosi poeti e artisti. A settembre 2023 è stata pubblicata l’opera poetica “Indice di Immortalità”, con saggio introduttivo e post-fazione del Professore Francesco Solitario, Casa editrice Prometheus, testo che si è classificato vincitore nell’ambito del “Premio Internazionale Centro Giovani e Poesia – Triuggio” 2023. È intimamente convinta dell’intrinseco legame che si instaura tra poesia e Phonè, tale da evocare, in chi ascolta, l’attivazione di uno stato introspettivo fecondo alla propria crescita interiore.