La compagnia dei classici: sullo scaffale "il rosso e il nero" di Stendhal, "Notre dame de Paris" di Hugo e "vita di un perdigiorno" di Von Eichendorff
Il rosso e il nero di Par M. De Stendhal
Il protagonista, ambizioso figlio di un modesto artigiano, si muove nella Francia degli anni trenta, negli ambienti clericali, ove non lesina performance di amante focoso che gli procureranno importanti amicizie come pure nemici pericolosi, con i quali dovrà fare i conti nel suo ruolo di prete "sui generis" impegnato in una escalation sociale senza freni.
Notre Dame de Paris di Victor Hugo
Nel contesto della stupenda chiesa gotica al centro di Parigi si consuma un intreccio amoroso che sfocerà nel dramma. L'arcidiacono Frollo si invaghisce della bella zingara Esmeralda ed incarica il campanaro Quasimodo di rapirla. Il progetto è sventato da Febo, capitano degli arcieri del re, anch'egli innamorato della gitana. Il destino, "anankhè" come inciso in una parete della cattedrale parigina, imprime alla vicenda una sequenza tragica. Quasimodo, accusato ingiustamente, viene fustigato brutalmente per poi essere assistito dalle amorevoli cure di Esmeralda, la quale viene impiccata nonostante ogni tentativo del "gobbo di Notre Dame".
Vita di un Perdigiorno di Joseph Freiherr Von Eichendorff
Questo ottocentesco autore tedesco ci lascia una originale storia di indole picaresca che ruota intorno ad un protagonista che incarna mirabilmente la affascinante figura dell'uomo romantico. Tormentato, sensibile, fa il giardiniere, il contabile, l'uomo di fiducia, il musicista e si perde di avventura in avventura sempre e comunque alla ricerca dell'amore.