Circa 20 centimetri di metallo, ma ne esistono anche di più lunghi, perlopiù a punta, da sabbia o da terra, a tubo o a pianta larga, comunque fondamentali per dare stabilità ad una tenda, una veranda o ad un tendalino. Parliamo del picchetto, l'oggetto che costituisce non solo l'ancoraggio di una struttura da campeggio ma anche il perno di una filosofia che ispira la vacanza,
spesso anche la vita, di gran parte degli italiani che privilegiano, per i periodi di ferie, la sistemazione socializzata da vivere all'aria aperta.
E' proprio così, perchè chi sa piantare un picchetto, è in grado di vivere tranquillamente sotto le stelle, in mezzo alla gente, in piena attività, fino a cento anni....salute permettendo. Basta andare in un campeggio o in un villaggio per rendersi conto che tutti possono vivere in una piazzola, dentro un camper, una roulotte o una tenda, senza essere Robinson Crusoè; non importa la tua età anagrafica, è invece importante quella mentale e comportamentale. E sì, perchè qualche piccolo disagio la vita plein air lo comporta, primo tra tutti la convivenza ravvicinata, quasi obbligata, con persona estranee, che però potrebbero rivelarsi particolarmente piacevoli tanto da diventare amiche e degne di frequentazione anche dopo il periodo vacanziero. La mia esperienza ultraquarantennale in campeggi di mezza Italia, con assoluta dominante per quelli della Sardegna, con vacanze trascorse in tendine canadesi, tende a casetta, carrelli tenda e roulotte, mi ha fatto capire come la magìa della formula del campeggio sia in grado di affiancare e metabolizzare soggetti apparentemente distanti per classe sociale, etnìa, professione lavorativa, cultura, terra di provenienza o profilo economico, che, significativamente ed al positivo, mai emerge nei rapporti quotidiani sulle spiagge o sugli spazi frequentati in località di montagna.
E il rischio di animali dove lo mettiamo? Serpenti, ragni velenosi, insetti sconosciuti e tanto altro che potreste trovarvi nel lettino o nel sacco a pelo! Quella degli animali è la fobia di chi non ha mai vissuto un solo giorno in tenda perchè è un rischio che non esiste se si è attenti ed organizzati o quanto meno è lo stesso che devi mettere in conto in albergo o nella villetta/appartamento preso in affitto. Emblematico il caso del geco che ti ritrovi sulla parete del tuo bell'alloggio in muratura prima di coricarti. Il bagno, invece, quello sì, potrebbe essere un problema serio per quanti non gradiscano la dimensione, o meglio il rituale, dei servizi igienici in comune. Può capitare che i bagni non siano vicinissimi, oppure che le docce siano affollate nelle ore di punta, ma che piacere vedere uomini di ogni età parlare allegramente di calcio, donne e motori mentre si fanno la barba! E che spettacolo le donne di ogni età, giovani e meno giovani, intente a truccarsi o a curare la propria capigliatura prima della serata in compagnia...e parlano, confabulano, criticano senza sosta in un clima quasi cospirativo. E' vero ci sono, per tutti, i piatti da lavare, il caffè da preparare, la ghirba da riempire, qualcosa da aggiustare, il materiale da spiaggia da sistemare, la stuoia da scopare,le foglie da raccogliere, la griglia da preparare, la mondezza da buttare, i bambini da seguire, insomma non ci si ferma mai in queste piccole città di villeggianti, compresi i progetti di gite e gitarelle, di pranzi e pranzetti di gruppo, di proposte di partite di ogni tipo, dal burraco alle bocce, dal tennis al calcetto, fino alle battute di pesca.
Ma se tu vuoi, in qualsiasi momento della giornata, c' è sempre un lettino, una sdraio, un'amaca o uno stuoino all'ombra, pronti ad accogliere la tua voglia di relax e di dolce far niente. Se non ci sono disturbatori in zona, pericolo che incombe su tutte le vicende umane, quelle "pennichelle" saranno le migliori della tua esistenza, quasi indimenticabili. A ben vedere è comunque inconfutabile che tutti quelli che hanno abbracciato la filosofia del picchetto, sono portatori di uno spiccato amore per la natura, di una caratteristica voglia di fare e di conoscere, di una vocazione alla socialità, talvolta faticosa,connotazioni che non sono prerogativa estiva o vacanziera, ma diventano un bagaglio personale che ti porti dietro in ogni contesto della tua vita, perfino nel lavoro dietro ad una scrivania, che di questo stile di vita, apparentemente, rappresenta l'immagine più antitetica e lontana.