Nel corso della cerimonia funebre tanti i momenti di commozione, a cominciare dalla presenza dei compagni di squadra che con Maestrelli allenatore e Chinaglia cannoniere dominarono il campionato di quell'anno contro ogni pronostico.
I compagni di squadra hanno partecipato sentitamente al rito funebre tenendosi per mano intorno al feretro di un amico vero, fuori e dentro i campi di calcio, e di un giornalista talentuoso, garbato, acuto, deciso, mai banale o scontato. Il popolo laziale che gremiva la chiesa di viale Mazzini ha riservato un lungo scroscio di applausi al doppiatore Mino Caprio che ha letto pubblicamente una lettera scritta da Mario Facco all'indomani della mitica vittoria in campionato della squadra biancoceleste. Era il maggio 1974.
Al termine della messa funebre Pino Wilson, capitano di quella indimenticata brigata campione d'Italia, ha tracciato un profilo di Facco calciatore, uomo, giornalista e soprattutto amico, un intervento che ha toccato i cuori di tutti i presenti, inclusi i rappresentanti della S.S. Lazio Manzini e Canigiani ed i tanti giocatori della Lazio degli anni passati (tra i tanti Petrelli, Oddi, Nanni, Sulfaro, Piscedda, Giordano, Orsi, Di Chiara, Bergodi, D'Amico). Presenti anche Toni Malco, il papà di Gabriele Sandri, Guido De Angelis e tanti altri tifosi di prima grandezza della lazialità capitolina.
Ieri sera la Lazio era scesa in campo all'Olimpico, per la partita con il Frosinone, con il lutto al braccio mentre la Curva Nord lo ha voluto omaggiare con uno striscione: "Ciao Mario Facco... 'Cribbio'!", ricordando una tipica espressione dell'ex calciatore biancoceleste.
Mario Facco è stato un allenatore di calcio e calciatore, di ruolo difensore. È scomparso il 31 agosto 2018, nella sua casa fuori Roma, all'età di 72 anni dopo una lunga malattia. Era nato a Milano ma si era innamorato della capitale e della sua squadra di calcio più antica.