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Home Arte cultura e tempo libero l piacere dell'etimo. Rubrica a cura di Alberto Alfieri Bordi: il prefisso tele "lontano"

l piacere dell'etimo. Rubrica a cura di Alberto Alfieri Bordi: il prefisso tele "lontano"

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Quando il primo elemento di una parola risulta essere la componente "tele", che in greco vuol dire "da lontano", si intende far riferimento ad un oggetto, ad una procedura che sottende o evidenzia il concetto di distanza.

 

Emblematico il termine televisione, "visione da lontano", con riferimento non tanto alla distanza tra spettatore e monitor, quanto al fatto che l'apparecchio televisivo riporta e mette in onda eventi che avvengono lontani (nel tempo e nello spazio) dal telespettatore. A cascata derivano  tanti altri termini di grande uso quotidiano, come teleutente, telespettatore, teleabbonato, telefilm,telecronista, teleschermo, telegiornale etc.

Il telescopio, inventato probabilmente dal fabbricante di occhiali olandese Hans Lippershay , è termine di ambito astronomico e, tradotto dal greco, significa osservare da lontano, con chiaro riferimento al cielo ed ai corpi presenti nella volta celeste.

La telecomunicazione e la telematica si fondano su principi che consentono di avviare procedure di interrelazione tra soggetti fisicamente distanti. Il telelavoro, addirittura, consente di lavorare nella propria casa, ossia lontano dal classico luogo di lavoro, fabbrica, ufficio, laboratorio o studio che sia.

La telepatia (il "pathos" condiviso a distanza) consente di entrare in sintonia razionale o emotiva con un'altra persona pur non essendoci alcuna vicinanza tra i soggetti che sentono o dialogano pur essendo lontani.

Il telefono (tele + fono) è quel magico ed abusato strumento che ci permette di trasmettere suoni (in greco "fono"), ovvero parole e conversazioni, anche a lunghissime distanze.  Nei processi della moderna medicina sempre più spesso si parla di telechirurgia, teledialisi  etc, in cui gli interventi sul paziente sono comandati o posti in essere a distanza.

In diritto si parla, in sede di interpretazione della legge, del criterio teleologico, ossia finalistico, che analizza lo scopo delle disposizioni interpretate, ma in questo caso il prefisso "tele" non è l'avverbio "lontano" ma il sostantivo "tèlos" che indica "lo scopo", "il fine".

(Dal libro IL PIACERE DELL'ETIMO di Alberto Alfieri Bordi - Accademia della Clepsidra 2014)

 

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