Promossa dall'Assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale e dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali la mostra è intitolata "Discreto continuo" e propone i dipinti degli anni 1964-1984
Toscano figlio di ravennati, partigiano e poi politico, pittore figurativo e poi neocubista, questo probabilmente spiega il suo impegno artistico discontinuo, forse simboleggiato dai fogli di giornali presenti nelle sue opere.
Si unisce ad un gruppo di artisti, musicisti, scrittori, architetti denominato ALTRO / LAVORO INTERCODICE, un laboratorio aperto a diverse forme espressive: danzatori, pittori, musicisti, architetti, fotografi e artisti della più diversa estrazione che realizzarono insieme mostre e spettacoli teatrali.
La sua fantasia, la sua tecnica, la sua ispirazione lo portano in seguito verso l'astrattismo geometrico
, con dominante di linee colorate che si modulano in modo sempre nuovo, sempre diverso che lo rendono un avanguardista che predilige la fusione tra i materiali. I suoi segni, i suoi simboli si muovono nel segno di una comunicazione fantasiosa e gioiosa. Il suo bagaglio si impreziosisce di splendide textures, le matrici a pastello di impronta innovativa che rappresentano il suo segno inconfondibile.
I suoi funerali, nel luglio 1984, partirono dalla Casa della Cultura di Roma, di cui fu impegnato ed apprezzato segretario per molti anni.