Lazio Parma 4 a 1. Partita senza storia; non segnano gli attaccanti ma i centrocampisti vanno a segno e Luis Alberto, in giornata di grazia, torna a fare "il mago"
Dopo la parentesi prefestiva di palla ovale che ha visto l' Italia cedere alla Francia, sul prato verde dell'Olimpico, sistemato in modo accettabile a tempo di record, torna di scena la Lazio, reduce dall'amaro pareggio di Firenze dove avrebbe meritato i tre punti. Manca il bomber Immobile, squalificato, ma , per fortuna dei biancoazzurri, si palesa immobile la difesa del Parma, che appare subito perforabile dalle sortite di Caceido e Correa, che mostrano di essere in strabiliante forma fisica. Lo schieramento della Lazio, forte di Luis Alberto e Milincovic Savic interni, sembra aver trovato la quadratura del cerchio e produce spunti verticali a ripetizione; uno di questi, al 22° minuto, offre a Marusic uno ghiotta occasione, che il difensore non si lascia sfuggire battendo Sepe sul lato interno, quello che un portiere dovrebbe sempre chiudere. Pochi minuti e una incursione di Lulic sulla sinistra costringe un difensore ducale al mani in area: rigore netto. Sul dischetto va Luis Alberto che rompe un lungo digiuno dal gol, non ammissibile per un talento della sua portata. L'iberico è in giornata di grazia e al minuto 38 chiude una trama biancoazzurra da capogiro, che ricorda quella del terzo gol rifilato alla Roma nel derby appena vinto. Dei talentuosi attaccanti del Parma, Gervinho ed Inglese, nessuna traccia. Alla fine del primo tempo, i 35.000 presenti sugli spalti possono assistere al quarto gol della squadra di Inzaghi: ancora una palla smistata da Luis Alberto, questa volta da calcio d'angolo, Lulic colpisce di prima intenzione e la botta del capitano non lascia scampo al portiere gialloblu. Partita virtualmente finita. Il secondo tempo non ha nulla da dire ma va registrato il quinto gol di un altro laziale, ossia del giovane Sprocati, in prestito al Parma che, subentrato nella ripresa, approfitta di uno svarione di Patric per battere Strakosha con un tiro angolato col goniometro.
La vittoria, ma soprattutto la prestazione della Lazio, riapre a pieno titolo la corsa Champions, a maggior ragione in considerazione dell'inaspettato tonfo di Roma e Torino, rispettivamente a Ferrara con la Spal ed in casa con il Bologna, cui si aggiunge il passo falso della forte Atalanta tra le mura amiche contro il fanalino Chievo. Anche la vittoria dell'Inter nel derby impedisce una fuga in avanti del Milan, per cui tutte le squadre che seguono Juventus e Napoli in classifica, raccolte in una manciata di punti, sembrano in piena lotta per i due posti "da campioni".
(Alberto Bordi, alias Pietro Gambadilegno, cura la rubrica Taccuino del campionato di calcio di serie A)