29 settembre, "seduto in quel caffè"...io non pensavo ad una Lazio così bella e determinata da sconfiggere nettamente il Genoa per 4 a 0. D'altra parte anche il grande Lucio Battisti era di fede biancoceleste...
Chi ha avuto modo di vedere la partita di cartellone della passata giornata di campionato, non può dimenticare alcuni aspetti salienti di quell'Inter-Lazio finita 1 a 0: le tre parate fondamentali del portiere nerazzurro Handanovic, la mancata uscita del portiere biancazzurro Stracosha (resa più evidente dal difetto in marcatura di Joni sul gol di D'Ambrosio), i due gol letteralmente mangiati da Correa a tu per tu con il portiere avversario e l'ammirevole fraseggio della squadra capitolina, che non ha portato però al meritato pareggio.
Da questa memoria sinottica poteva conseguire il reale rischio, per la squadra di Inzaghi, di giocare bene un'altra partita ma non prendere punti, come nelle trasferte di Ferrara (Spal) e di Cluj in Romania (per l'Europa League) perdute a causa di un inaspettato black-out collettivo avvenuto nel secondo tempo di entrambi i match.
Pericoli anche con il Genoa in casa, allora? Ebbene no, la partita è infatti finita 4 a 0 per la Lazio grazie ad una superiorità totale, al solito piacevole gioco offensivo, ad una differenza tecnica evidente con i fuoriclasse al servizio di Lotito tutti in grande spolvero. Ma la vera differenza con la partita di Milano l'ha fatta proprio il portiere Stracosha, questa volta autore di almeno due parate eccezionali salva-risultato, senza le quali staremmo a parlare di un'altra partita e forse di un'altra mancata vittoria, nonostante le trame di gioco serrate e spettacolari, tanto da stordire i difensori rossoblu.
In sede di valutazione è davvero difficile trovare un migliore in campo da affiancare, come voto all' 8 di Stracosha, capace perfino di mandare in rete Correa con un suo lancio millimetrico. Viene in mente Immobile, autore di assist pregevoli (fin troppo generosi per un bomber di razza) e di un gol che lo porta al vertice della classifica cannonieri; si può pensare a Milincovic-Savic, autore del primo gol, di un assist pennellato a Caceido nel terzo gol e di una intera partita da gladiatore e regista; e come dimenticare Luis Alberto geniale artefice di ripetute giocate talentuose e di un gol capolavoro (annullato dal VAR per precedente fallo), oppure l'esperto Radu, difensore perfetto ed autore del bolide all'incrocio dei pali che ha siglato il 2 a 0 dell'incontro; per non parlare di Luiz Felipe, difensore in crescita continua, che, oltre a non sbagliare nulla, ha mandato in gol Immobile dopo una serpentina alla Beckenbauer, con la quale ha saltato quattro uomini come birilli.
Ci sarebbe da parlare della abilità di palleggiatore del muscoloso Caceido, protagonista della terza rete; insomma va elogiata la squadra intera ed è difficile dare voti sotto il 7,5 fatta eccezione per Correa, un po' sottotono. Il quarto gol dell'incontro, una bella bordata di Immobile, ha fornito l'occasione per un super-abbraccio tra il Ciro nazionale e Simone Inzaghi, dopo i pregressi dissidi nella partita con il Parma: un gesto da apoteosi calcistica che ha scritto per il pubblico di fede laziale una pagina da libro cuore, che ben si lega alle note ed alle parole de "i giardini di marzo" che inonda la fine partita dell'Olimpico. D'altra parte è domenica 29 settembre, una data che è anche il titolo di uno dei capolavori di Lucio Battisti.
La sesta di serie A
Risultati
SAMPDORIA-INTER 1-3
JUVENTUS-SPAL 2-0
MILAN-FIORENTINA 1-3
Parma-Torino 3-2
Cagliari-Verona 1-1
Lecce-Roma 0-1
Lazio-Genoa 4-0
Udinese-Bologna 1-0
Napoli-Brescia 2-1
Sassuolo-Atalanta 1-4
CLASSIFICA
Inter 18
Juventus 16
Atalanta 13
Napoli 12
Roma 11
Lazio 10
Cagliari 10
Torino 9
Parma 9
Bologna 8
Fiorentina 8
Udinese 7
Milan 6
Sassuolo 6
Verona 6
Brescia 6
Lecce 6
Genoa 5
Spal 3
Sampdoria 3
Cannonieri
5 reti : Domenico Berardi (Sassuolo), Andrea Belotti (Torino), Ciro Immobile (Lazio) e Duvan Zapata (Atalanta)