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Home Arte cultura e tempo libero Storia della famiglia italiana. Cronaca di una tombola annunciata

Storia della famiglia italiana. Cronaca di una tombola annunciata

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Dopo il pranzo di Natale, a casa mia, il rituale impone tre o quattro giri di tombola, tanto per saggiare, in chiave aggiornata, il livello di predisposizione alla fortuna di parenti ed amici. (Scritto da Pier Silvio Pinella)

 

 

 

 

Quella che si ripete ogni anno, 32 per l'esattezza, in occasione del giorno di Natale, è una piacevole rappresentazione familiare in tre atti, con tanto di prologo, costituito dalla raffica di baci ed abbracci tra invitati ed ospitanti. I ritardatari, causa traffico fuori e dentro il Raccordo, ritardano anche quest'anno, gli influenzati hanno beccato l'influenza anche quest'anno, gli onnivori si rivelano grandi mangiatori anche quest'anno. Il primo atto dell'evento natalizio non può che essere il superpranzo, che si colloca a ridosso della cena di vigilia, cristianamente impostata sul divieto di mangiare carne (ed infatti da anni si "fa sacrificio" con antipasto di mare, spaghetti alle vongole, polpo alla Luciana, orata al forno con patate e panettone classico).

Come ogni anno il pranzo di Rita è una bomba, sia sul fronte calorie e sia sul fronte qualità, sempre accompagnato da una creatività culinaria fuori dall'ordinario, che attrae e meraviglia puntualmente i commensali. In (non tanto) rapida sequenza arrivano sulla impeccabile tavola, imbandita con i rigorosi dettami estetici di Csaba, "panettone gastronomico ai vari gusti (panbrioche per intenderci) - vol au vent - prugne e ananas con bacon - casarecce con crema di asparagi, speck e nocciole tostate - lasagne con carciofi e taleggio - rollè di vitello con scarola - sformatini di zucchine con salsa allo zafferano - insalata di finocchi, arance e olive - panettone farcito  e ghirlanda alla nutella - cantucci fatti in casa", il tutto annaffiato da ottimi vini rossi.

 

Il secondo atto dell'incontro riguarda inevitabilmente lo scambio di regali e anche in questo ambito ognuno tende ad insistere su un filone di regali già sperimentato (da altalenanti insuccessi) negli anni precedenti. Questa fase ne comporterà inevitabilmente una successiva che si svolgerà nei negozi ove sono stati fatti gli acquisti; qui si recheranno tutti quelli che hanno ricevuto capi d'abbigliamento con taglia sbagliata ed utensili vari che presentano un difetto oppure non funzionano proprio. Agli onori della cronaca c'è sempre qualche regalo che poco ci azzecca con il donatario (classico il set da enologo per l'astemio...). Anche qui lo spirito cristiano lascia il tempo che trova. Il risvolto negativo di questa fase è la quantità di carta, cartoni ed imballaggi destinati al cassonetto "differenziato", che già deborda da quattro giorni insieme a quello dedicato alla plastica.

 

Il terzo atto, irrinunciabile ed insospendibile, anche in presenza di vomitata da ingordigia o di colite sonora, è la tombolata, che mette di fronte fortunati incalliti (alcuni "Gastoni capitolini" imbattuti da molti anni) e jellati cronici che non proferiscono parola per tutta la durata del gioco, salvo  lo sbotto finale in cui maledicono tutto e tutti. A dire il vero quest'anno va registrato qualche cambiamento ma anche alcune costanti: contro ogni pronostico, Enzo vince una strepitosa tombola con il 34. Silvia e Valeria, non avendo vinto alcunchè, sono due pile di fagioli che si lamentano dell'avverso destino con i numeri estratti. Anche Roberto non vince molto ma reagisce con elegante silenzio; Anna Rita e Stefania vanno forte solo con la parallela tombola kitch e accumulano chincaglierie vintage; Rita snobba la competizione a 50 centesimi a cartella e non partecipa proprio; Elisa non mostra un feeling particolare con le estrazioni casalinghe ma è comunque attenta al gioco e vanamente speranzosa; Alberto si difende con qualche cinquina ma non ha lo smalto del 23, esibito in passato; Francesco, grazie an paio di sequenze "ambo, terno, quaterna, gli stessi di prima...", entra di diritto nel novero dei winners; Michele fa notizia perchè vince la tombola finale, quella che lascia lo strascico più marcato e duraturo nella vita dei compagni di ludo semplice. Primo estratto nella serata, con Alberto al cartellone, è stato il 63, un numero anonimo, schifato da tutti. Ultimo numero della serata il 22, le "paperelle" o le "carozzelle" nella tradizione romana. Qua e là è stata esibita la famosa cadenza Tubilliana.

Comunque una bella giornata, come sempre! Per avere contezza scientifica dei danni dei carboidrati sul nostro organismo, leggere Life 120 di Panzironi...ma sotto le feste si può sgarrare, all'insegna del motto Semel in anno licet insanire.

 

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