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Home Arte cultura e tempo libero 19 novembre 2020 World Philosophy Day - di A.A. Bordi

19 novembre 2020 World Philosophy Day - di A.A. Bordi

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La Giornata mondiale della filosofia si festeggia ogni anno, in tutto il mondo, il terzo giovedì di novembre ed è stata celebrata per la prima volta il 21 novembre 2002. Anche inconsciamente ognuno di noi si ispira ad una visione filosofica della propria esistenza.

 

 

 

 

Istituita dall'UNESCO, questa data si lega ad un evento finalizzato a sottolineare il valore duraturo della filosofia per lo sviluppo del pensiero umano. Una disciplina stimolante che può diventare una pratica quotidiana in grado di migliorare l'individuo e le società, valorizzando il dialogo interculturale, risvegliando le menti all’esercizio del pensiero ed al confronto ragionato delle opinioni.

Che cos'è la filosofia? Impossibile darne una definizione esaustiva e con validità omnibus, ma Albert Bishops Edges  la definì "l'insieme delle risposte alle istanze che da sempre riguardano l'umana esistenza, inclusive dell'interrogativo se esista o meno una vita ultraterrena". In questo senso la filosofia può essere considerata un necessario strumento per comprendere e fornire risposte  anche alle principali sfide contemporanee. Socrate, Platone ed Aristotele, tutti e tre presenti nel gigantesco affresco della "Scuola di Atene" di Raffaello, hanno cercato di fornire risposte sistemiche all'intero compendio delle questioni esistenziali mentre altri filosofi hanno posto la loro attenzione solo su alcuni aspetti della dimensione umana.

La Giornata mondiale della filosofia 2020 si caratterizza per una indefettibile riflessione sul significato e sugli effetti dell’attuale pandemia, evidenziando quanto sia necessario, oggi più che mai,  affrontare le tante e complesse tematiche connesse alla crisi epocale che il pianeta sta attraversando.

Tutti conosciamo la frase "barba non facit philosophum" ossia  "una barba non costituisce un filosofo",  come  a dire che il solo aspetto di una persona anziana non costituisce presupposto di saggezza e di profondità di analisi, doti necessarie ad insegnare la filosofia, che, etimologicamente è "amore (filia) per la sapienza (sofia)".

Possiamo non praticare la filosofia? Sempre Albert Bishops Edges ritiene che "lo stile di vita di ognuno di noi, come pure le scelte  apparentemente insignificanti del quotidiano, presuppongono invece un carattere filosofico ben definito quello che ci fa conduce ad una valutazione o ad una scelta sulle quali si fondano i nostri comportamenti. Basti pensare all'etica o alla convinzione della esistenza di una vita ultraterrena: le intime posizioni su questi due grandi temi sono sicure e fondanti ispirazioni del nostro muoversi tra i concetti di male  di bene.

La professoressa La Miraglia, imponente figura della cultura didattica,eccelsa ed indimenticabile insegnante di filosofia del liceo Mamiani ai tempi in cui frequentavo la mitica sezione A, più di una volta mi fulminò con domande di assoluto valore come "chi è l'amico?", "chi è l'essere trascendente?", "cos'è la metafisica?", "vale più un fratello o un amico?", "perchè il mondo terreno è imperfetto rispetto al mondo platonico delle idee?" o ancora "tracciami un parallelo tra la luna nella filosofia greca e la luna dopo l'impresa degli astronauti americani".

Per vivere soli bisogna essere o un animale o un dio, diceva Aristotele. PLATONE, il filosofo dalle spalle larghe (questa la traduzione del suo nome), mirabile inventore del "mondo delle idee" quale riferimento della perfezione, affermò che  “Per il bene degli Stati sarebbe necessario che i filosofi fossero re o che i re fossero filosofi.” Hobbes sentenziò malinconicamente che "Homo homini lupus", ossia ogni uomo è un lupo nei confronti di ogni altro uomo. Albert Bishops Edges, aggiunse "Foemina foeminae lupioris", ossia la donna si comporta ancora più da lupo rispetto ad un altra donna.

Del pensiero di Socrate non si può disattendere l'assunto che "la vera sapienza è la consapevolezza di non sapere". Per ARISTOTELE “Se vuoi avere la vera libertà devi farti servo della filosofia.” Da LUCIO ANNEO SENECA, costretto al suicidio dalla follia dell'imperatore, abbiamo imparato l'arte di morire. MARTIN HEIDEGGER ci ricorda che “La filosofia implica una mobilità libera del pensiero, è un atto creativo che dissolve le ideologie.”

Ognuno di noi è portatore, anche inconscio, di una visione filosofica della propria esistenza, un mosaico composto di tante tessere che riguardano la personale concezione della religione, dell'etica, del cosmo, della morte, dell'amicizia, della politica, e di tantissimi aspetti che emergono nei comportamenti e nei rapporti quotidiani. C'è una frase latina che ispira da sempre il mio vivere quotidiano ed è NULLA DIES SINE LINEA, ossia nessun giorno senza una nuova linea, ossia fare qualcosa di nuovo, di utile, provvedere anche al semplice mantenimento di quello che si è o si ha. Insomma un inno alla energia, alla dinamica, per evolversi e migliorarsi o comunque per non cedere ai danni dell'accidia e dell'inerzia. La frase latina si fa risalire dagli storici al pittore Apelle che si era imposto di disegnare una linea in più ogni giorno per migliorarsi o mantenere viva la propria arte.

 

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