La voce di Danilo Sacco ha teso memorabile l'interpretazione di un brano musicato, tra i tanti, da Bellini, Rossini, Mozart, Verdi, Pierluigi da Palestrina, Bruckner, Couperin, Liszt e Schubert I NOMADI
Il Tantum Ergo Sacramentum è un inno liturgico a tutti gli effetti. Si tratta di un estratto, in realtà delle ultime due strofe, del Pange lingua, composto da San Tommaso d'Aquino per la celebrazione della solennità del Corpus Domini su espressa richiesta di papa Urbano IV. Come si può notare, siamo ad alti livelli, per questo canto indicato nella celebrazione della benedizione eucaristica. Il Liber Usualis ne prevede ben sette versioni da cantarsi in giorni differenti. Al Tantum Ergo Sacramentum e al Pange Lingua sono collegate due indulgenze, valide anche per le anime dei defunti.
Quale il testo latino del TANTUM ERGO?
«1. Tantum ergo sacramentum / veneremur cernui / et antiquum documentum / novo cedat ritui. / Praestet fides supplementum / sensuum defectui.
2. Genitori genitoque / laus et jubilatio / salus, honor, virtus quoque / sit et benedictio. / Procedenti ab utroque / compar sit laudatio. / Amen.»
Ed ecco la traduzione dal latino all'italiano
«1. Un così grande sacramento veneriamo, dunque, chini e il vecchio rito ceda [il posto] al nuovo. Supplisca la fede all'insufficienza dei sensi.
2. Al Genitore (il Padre) ed al Generato (il Figlio) sia lode e giubilo, acclamazione, onore, virtù e benedizione. A Colui che procede da entrambi (lo Spirito Santo), sia rivolta pari lode. Amen.»
Il Tantum ergo è stato musicato da moltissimi musicisti, anche in più versioni: il solo Vincenzo Bellini ne ha composte nove nell'anno 1823, in Re maggiore per contralto e orchestra; Mi maggiore, per voci soliste, coro e orchestra; in Fa maggiore, per due voci e orchestra; in Sol maggiore, per soprano e orchestra ; in Sib maggiore, per soprano e orchestra; in Mib maggiore, per soprano e orchestra; in Fa maggiore, per due soprani, quattro voci e orchestra; in Fa maggiore, per soprano e orchestra; in Sol maggiore, per coro e orchestra.
Gioachino Rossini ha composto una versione per organo e tenore. Vanno anche ricordate versioni di Wolfgang Amadeus Mozart, Giuseppe Verdi, Franz Joseph Haydn, Pierluigi da Palestrina, Anton Bruckner, François Couperin, Franz Liszt, Franz Schubert. Al fianco di questi geni della musica non sfigura l'interpretazione rock di Danilo Sacco con i Nomadi.
Il TANTUM ERGO de I NOMADI, voce solista di Danilo Sacco
Si ricorda che il canto gregoriano è un canto monodico e liturgico della tradizione occidentale, elaborato a partire dall'VIII secolo dall'incontro del canto romano antico col canto gallicano nel contesto della rinascita carolingia. È cantato ancor oggi, ed è riconosciuto dalla Chiesa cattolica come "canto proprio della liturgia romana".
Il canto gregoriano, riconducibile a Gregorio I Magno, è un canto liturgico, solitamente interpretato da un coro di voci maschili, da un solista chiamato cantore o spesso dallo stesso celebrante con la partecipazione di tutta l'assemblea liturgica ed è finalizzato a sostenere il testo liturgico in latino. Deve essere cantato a cappella, cioè senza accompagnamento strumentale, poiché ogni armonizzazione, anche se discreta, altera la struttura di questa armonizzazione.
Si tratta di un canto omofono, più propriamente monodico, è una musica cioè che esclude la simultaneità sonora di note diverse: ogni voce che lo esegue canta all'unisono.
È una musica recitativa che predilige il testo in prosa, che prende origine dal testo sacro e che favorisce la meditazione e l'interiorizzazione (ruminatio) delle parole cantate. Il canto gregoriano non è un elemento ornamentale o spettacolare che si aggiunge alla preghiera di una comunità orante, ma è parte integrante ed efficace della stessa lode, ordinato al servizio ed alla comprensione della Parola di Dio.