"Assassinio a Villa Borghese", "Buonvino e il caso del bambino scomparso", "C'è un cadavere al Bioparco", la trilogia "gialla" dell'ex sindaco di Roma si dipana in un area di particolare bellezza, ove la natura rigogliosa accoglie veri e propri templi della cultura , come musei, cinema e teatri, come pure un comprensorio unico della vita animale, come il Bioparco, il Giardino Zoologico amato dai bambini di ogni generazione
C'è da giurarci, la trilogia del ex vicepresidente del Consiglio non si fermerà certamente qui, anzi darei per scontato che le vicende del bravo commissario Buonvino proseguiranno e con molta probabilità andranno ad incantare anche i telespettatori del piccolo schermo. D'altra parte gli ingredienti perchè le vicende "poliziesche" descritte possano essere apprezzate non solo dai lettori ci sono tutti. In primis una location unica ed originale, quella di villa Borghese, dove uno straordinario carico di storia si affianca ad attrattive culturali di particolare prestigio, come la Galleria Nazionale d'Arte Moderna, la galleria Borghese, il museo Etrusco di valle Giulia, la casa del Cinema, il teatro Shakespeariano ed altri ancora, senza dimenticare il comprensorio bio-scientifico del Bioparco e gli eventi ludo-sportivi di piazza di Siena. Una miscela di attrattive difficilmente reperibili altrove in un contesto naturale così affascinante e diversificato, in più punti esaltato da giochi d'acqua e da scorci di arte di ogni epoca. Poi c'è il gruppo protagonista delle tre vicende: donne e uomini che si muovono dentro ed intorno al piccolo commissariato "Borghese", governato da un antieroe, o meglio da un uomo sostanzialmente normale, certamente affascinante, grazie ad una umanità vecchia maniera, ad un indubbio acume da investigatore e ad un senso dello Stato che lo porta a rispettare i principi cardine della vita istituzionale, in ogni sua declinazione. Il canovaccio di tutte e tre le storie risulta ben assortito tra la ordinaria, ma non banale, vita quotidiana degli uffici di Polizia e le sorprese inimmaginabili che attendono il lettore, degne di un buon thriller. Oltre a personaggi inquietanti dalla personalità doppia, ci si imbatterà in efferati crimini, al centro dei quali incontreremo di tutto, addirittura un anaconda (sostantivo maschile!). I racconti risultano intensi, veloci e leggeri ed il piacere di gustarli tutto d'un fiato trova riscontro nel disappunto che si prova quando ci si accorge di essere all'ultima riga. In estrema sintesi siamo di fronte a tre letture consigliabili per chi ama Roma, per chi predilige la narrativa poliziesca e per chi condivide con il commissario Buonvino un profondo senso della giustizia, anche quello che anima le forze istituzionali che ogni giorno operano per la sicurezza della collettività.