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Home Arte cultura e tempo libero Cosa fare a Roma. Mostre di particolare pregio alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna, alla Accademia di San Luca ed al MAXXI

Cosa fare a Roma. Mostre di particolare pregio alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna, alla Accademia di San Luca ed al MAXXI

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Alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna fino al 27 febbraio "moda e design secondo Monica Bolzoni"; alla Accademia di san Luca  fino al 27 aprile  "La famiglia Marchini tra impegno e passione"; Al MAXXI  fino al 25 aprile 2022 la mostra fotografica Amazonia di Sabastiao Salgado

 

 

 

Galleria Nazionale d'Arte Moderna via delle Belle Arti 131 fino al 27 febbraio 2022 con orario da martedì a domenica 9-19 "moda e design secondo Monica Bolzoni".

La Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea inaugura la mostra dedicata a Monica Bolzoni e al suo storico marchio e luogo performativo Bianca e Blu per raccontare la sua esperienza trentennale di moda designer, con l’intento di esplorare concettualmente il processo che ha animato la sua articolata esperienza creativa. La poetica del semplice è l’ingrediente che ha nutrito e animato il lavoro di Monica Bolzoni, protagonista sui generis della storia della moda italiana e internazionale, dando vita a un linguaggio personale raggiunto operando scelte fortemente selettive, coerenti con la sua personalità libera e indipendente. Oggetto della sua ricerca sono gli archetipi del femminile, secondo un preciso studio di forme modulari per giungere allo sviluppo di un canone di eleganza contemporaneo, sofisticato e sintetico che esalta il corpo reale della donna.

La mostra, a cura di Anna Di Cesare, si inserisce nel percorso di valorizzazione degli archivi avviato da tempo da parte della Galleria Nazionale, nell’ottica di una trasversalità di interessi che caratterizza l’offerta culturale. L’acquisizione del fashion archive cartaceo di Monica Bolzoni (bozzetti, pubblicazioni, fotografie) da parte di un'istituzione come la Galleria Nazionale, rappresenta un rilevante riconoscimento del ruolo culturale svolto dal design di moda nonché un tassello importante nel dibattito contemporaneo che di recente si interroga sugli archivi di moda, sempre più veri e propri dispositivi di archeologia del presente, patrimoni ideali e collettivi condivisi.

L’archivio di moda è catalizzatore di una serie di dinamiche creative e attivatore di processi immaginativi, display per un percorso espositivo che mette in luce le tracce del lavoro di Monica Bolzoni all’interno dello scenario della moda italiana e internazionale. Una storia al femminile della sua indipendenza come designer e del suo marchio Bianca e Blu.

A partire dalla favola e dalla letteratura come punto di partenza del vestito-pensiero, sintesi ideale della poetica e delle ispirazioni di Monica Bolzoni, la mostra consente di entrare in contatto con gli elementi narrativi che concorrono a creare le costellazioni che costituiscono la grammatica e il linguaggio della moda peculiari nella visione della designer.

Il gioco, il vestito modulare, le forme geometriche, i colori come valori - temi che Monica Bolzoni sviluppa durante tutta la sua carriera, rifiutando sempre ogni forma di stilismo a favore del design, della progettualità come cifra personale e artistica. Il design è progetto: gioco e creatività che si fondono con la ricerca tecnica e l’innovazione per dar vita a capi piacevoli e funzionali, ma sempre e comunque immediatamente riconoscibili nella loro costruzione del semplice come valore imprescindibile.

Le diverse sale del percorso espositivo esaltano uno o più temi cari all’immaginario simbolico della designer, il total look viene scomposto in tutte le sue parti per offrire una restituzione artistica e sentimentale del design di moda. Dai capi iconici ad una selezione di scarpe e cappelli, dalle piume, i colletti ai guanti delicatamente dipinti a mano, le produzioni di Monica Bolzoni Moda Designer si intrecciano qui con testimonianze dell’archivio cartaceo, ricchissimo corpus che raccoglie articoli, bozzetti, scritti, editoriali di moda, raccolti durante gli anni dalla designer. Si aggiungono anche i tessuti e le loro texture, ambito di ricerca e sperimentazione, che rivela il rapporto affettuoso e affettivo con la progettazione - il pvc, il jersey, il nylon, il lenci.

 

La mostra si avvale del prezioso contributo degli allievi di Accademia Costume & Moda (ACM) che, a fianco di Monica Bolzoni, contribuiranno durante tutta la fase di allestimento. Inoltre, ACM lavorerà attivamente nell’ideazione degli incontri per il pubblico, che faranno parte del programma di eventi di approfondimento sulle tematiche della mostra.

Alla Accademia di san Luca piazza della Accademia di san Luca 77,  negli spazi di Palazzo Carpegna, fino al 27 aprile con ingresso gratuito su prenotazione 06 6798850 "La famiglia Marchini tra impegno e passione", 130 opere esposte tra cui il ritratto di Ettore Roesler Franz a villa d'Este eseguito da Balla, L'isola dei giocattoli (1930) di  Alberto Savinio, fratello di Giorgio De Chirico; 77 artisti dal '900 ad oggi, tra i quali René Magritte con La science des rêves (1950), Fausto Pirandello con I sassi (1938), Renato Guttuso  con Ragazza sul golfo (1933) e  Otto Dix con  lo Studio per Vecchia seduta (1930) dal 18 gennaio al 22 aprile 2022. Dipinti e sculture di particolare pregio ma anche una affascinante sezione dedicata a foto storiche con alcuni dei principali protagonisti della cultura del nostro Paese.

Al MAXXI di via Guido Reni prorogata fino al 25 aprile 2022 la mostra fotografica Amazonia di Sabastiao Salgado

Per sei anni Sebastião Salgado ha viaggiato nell’Amazzonia brasiliana, fotografando la foresta, i fiumi, le montagne e le persone che vi abitano.

La mostra, in anteprima in Italia, con più di 200 opere ci immerge nell’universo della foresta mettendo insieme le impressionanti fotografie di Salgado con i suoni concreti della foresta. Il fruscio degli alberi, le grida degli animali, il canto degli uccelli o il fragore delle acque che scendono dalla cima delle montagne, raccolti in loco, compongono un paesaggio sonoro, creato da Jean-Michel Jarre.

La mostra mette in evidenza la fragilità di questo ecosistema, mostrando che nelle aree protette dove vivono le comunità indiane, guardiani ancestrali, la foresta non ha subito quasi alcun danno e ci invita a vedere, ascoltare e a riflettere sulla situazione ecologica e la relazione che gli uomini hanno oggi con essa.

 

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