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Home Arte cultura e tempo libero E' la Sapienza la migliore università italiana: la classifica mondiale è stata elaborata dal Center for World University Rankings

E' la Sapienza la migliore università italiana: la classifica mondiale è stata elaborata dal Center for World University Rankings

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A livello mondiale il prestigioso ateneo romano conferma la 113ma posizione mentre a livello europeo  si attesta nella 37ma posizione, guadagnando un posto rispetto alla valutazione dell'anno passato

 

 

E' risaputo come molte società, all'atto di valutare i curriculum di concorrenti e pretendenti ad un posto di lavoro, non si limitino a prendere atto del titolo di studio conseguito ma pongano particolare attenzione all'ateneo ove sia stati svolti gli studi per la laurea. In ambito romano i laureati alla Sapienza possono indubbiamente vantare, a detta di molti, un quid pluris, rispetto agli studenti  provenienti dalle altre università pubbliche della capitale, ma è chiaro come questa impostazione sia generica e non tenga conto della tipologia della singola laurea e della specializzazione di talune università in particolari branche e materie.

Il ranking Cwur 2022-2023, sulla base del censimento di circa ventimila atenei, conferma le prime tre posizioni a livello mondiale per l'Università di Harvard, per il Mit di Boston e per la Stanford University. Dopo la Sapienza in tale graduatoria si collocano gli istituti italiani di  Padova (170esima), Milano (179) e Bologna (181). In Italia al quinto posto si colloca l'Università di Torino, al sesto la Federico II di Napoli, al settimo l'Università di Firenze. Segue all'ottavo Pisa, poi Genova e al decimo posto Pavia.

Per la rettrice de La Sapienza, Antonella Polimeni, l'ateneo romano migliora le valutazioni nei principali indicatori considerati: un riconoscimento dell'eccellenza e del lavoro tutta la comunità in essa operante.

La classifica è stata stilata sulla base di quattro indicatori: qualità dell'istruzione, l'occupabilità, la qualità della facoltà e la ricerca delle università di tutto il mondo. Per la precisione, quest'anno sono state classificate 19.788 università e quelle che si sono classificate in cima sono state inserite nella lista Global 2000, che comprende istituzioni di 96 Paesi. A livello mondiale il quarto posto arride all'Università di Cambridge, seguita da Oxford, dalla Princeton University, dall'Università di Chicago. A seguire, la Columbia University, l'Università della Pennsylvania, il California Institute of Technology, la Yale University, l'Università della California, Berkeley.

Due passi lungo i viali della Sapienza.

All'ingresso della "Sapienza", versante piazzale Aldo Moro, sul portale d'accesso campeggia questa scritta "Vetus studium urbis quod per tot hominum saecula magna gloria floruit anno MDCCCCXXXV in hanc sedem romana magnificentia dignam traslatus est" (L'antica Università della città Roma, che per tante generazioni fiorì di grande gloria, nell’anno 1935 fu trasferita in questa sede degna della magnificenza di Roma) che ci riporta alla storia di quello che oggi è l'ateneo più grande d'Europa. Nel 1303 Benedetto Caetani, salito al soglio pontificio con il nome di Bonifacio VIII aveva fondato lo Studium Urbis, l’Università di Roma, la quale era stata collocata fuori dalle mura vaticane, precisamente in Trastevere. Essa acquistò man mano importanza e prestigio sempre maggiori tanto da ricevere, dal 1363, dalla città di Roma un contributo stabile. Nel 1431 papa Eugenio IV, per dare all’università una struttura più articolata, procedette all’acquisto di alcuni edifici nel rione Sant’Eustachio, tra piazza Navona e il Pantheon, proprio nell’area dove sorgerà duecento anni dopo l’edificio della Sapienza. Nel 1660 lo Studium Urbis si trasferisce nella nuova sede, il palazzo in Corso Rinascimento che prende il nome di Sapienza dall’iscrizione posta sopra il portone principale: initium Sapientiae timor Domini (l’inizio della saggezza si acquisisce con il timore del Signore).

Nel corso del ventennio "del regime" viene edificata una prestigiosa città universitaria: la nuova sede, progettata da Marcello Piacentini, viene inaugurata nel 1935 con cerimonie grandiose alla presenza della famiglia reale. Ecco quindi spiegato il significato della imponente scritta che accoglie il visitatore dell'ateneo romano più prestigioso. Sul lato interno dell'università, un'altra scritta percorre l'intero portale di uscita: HAEC SEDES MUSIS SACRA MUSAE ADULESCENTIAM ALUNT SENECTUTEM OBLECTANT SECUNDAS RES ORNANT ADVERSIS PERFUGIUM PRAEBENT VIRTUTES OMNES UTILITATESQUE PROCREANT HOMINES INFORMANT AD HUMANITATEM, contenuto in parte estratto dal Pro Archia di Cicerone, che, tradotto, va letto come “questa sede è sacra alle Muse. Le Muse nutrono la giovinezza, rallegrano la vecchiaia, danno ornamento alla prosperità, offrono rifugio nelle avversità, producono ogni virtù, procurano ogni vantaggio, educano gli uomini alla cultura”.

Pochi passi fino alla statua della Minerva (da non guardare prima degli esami se non si vuole rischiare una imprevista bocciatura), ed ecco sulle candide facciate delle facoltà di giurisprudenza e di lettere un'altra incisione, piuttosto lunga, che celebra il valore della ricerca della verità: "IN PRIMIS HOMINIS EST PROPRIA VERI INQUISITIO ATQUE INVESTIGATIO DOCTRINA EADEM VIDETUR ET RECTE FACIENDI ET BENE DICENDI MAGISTRA". Il brano esalta il valore dello studio “Innanzi tutto è propria dell’uomo l’indagine e la ricerca del vero”, tratto ancora dal De Officiis di Cicerone. Sempre sui lastroni marmorei della facoltà di giurisprudenza un altro messaggio per gli studenti: IVSTITIA OMNIVM EST DOMINA ET REGINA VIRTVTVM, "la giustizia è la signora e la regina di tutte le virtù". Sul palazzo del Rettorato, parte destra del frontale, si legge ancora Cicerone, De oratore, DOCTRINA EADEM VIDETVR ET RECTE FACIENDI ET BENE DICENDI MAGISTRA, ossia "la cultura appare essere maestra sia del retto operare che del ben parlare".

Un altro concetto formativo viene trasmesso ai posteri con il brocardo DOCTRINA VIM PROMOVET INSITAM RECTIQUE CULTUS PECTORA ROBORANT, leggibile sulla facciata della palazzina interna al comprensorio universitario, più precisamente ove è ubicata l’aula magna; il brano, tratto dai carmi di Orazio, in realtà si completa con” utcumque defecere mores dedecorant bene nata culpae” e sta a significare che “L'educazione eleva la potenza ingenita dell'anima e il buon costume la irrobustisce: dove questo manca, la colpa guasta anche i ben nati”. La stessa scritta si trova all’interno del prestigioso liceo classico Terenzio Mamiani in viale delle Milizie. Chissà se qualcuno avrà fatto tesoro di questo insegnamento. Il sottoscritto, studente del liceo Mamiani prima e della università La Sapienza poi, è costretto ad ammettere che questi sani principi sono purtroppo apprezzati non tanto nell’età giovanile ma in quella più adulta, allorchè il vigore fisico cede il passo al vigore intellettuale.

Le università più antiche al mondo, ben cinque italiane tra le prime dieci

1. Università di Bologna

Fondata nel 1088, l’Università di Bologna è considerata la più antica del mondo. Inizialmente nata come associazione autonoma di studenti organizzati in ordini detti nationes (così nominati poiché riunivano studenti della stessa nazionalità), i quali garantivano protezione e privilegi ai membri. I “colleghi”, uniti da giuramento d’appartenenza, eleggevano capi chiamati rectores. Attraverso le cosiddette collectio – le attuali raccolte fondi –, gli alunni finanziavano direttamente i docenti.

2. Università di Oxford

La fondazione dell’Università di Oxford è convenzionalmente datata 1096: alcune prove documentali testimoniano con certezza che, in quell’anno, l’attività didattica era già stata avviata. Tuttavia, la collocazione temporale è incerta: per alcuni storici, gli insegnamenti sarebbero addirittura precedenti all'anno sopraindicato

3. Università di Salamanca

La terza università più longeva d’Occidente è quella di Salamanca, fondata nel 1218 per volere del re Alfonso IX di León. Tuttavia, per i primi due secoli di attività, l’ateneo non riuscì a dotarsi di propri edifici. Per questo, per i primi 200 anni, dovette rimediare con aule studio alternative, in particolare il chiostro della Chiesa cittadina e alcune aule affittate dal comune.

4. Università di Cambridge

La tradizione ne ricollega le origini ad un fatto di cronaca nera accaduto nella rivale Oxford: nel 1209, due studenti furono condannati a morte per l’omicidio di una donna. Il fatto causò vigorose proteste da parte dei colleghi universitari, che portarono alla sospensione degli insegnamenti e a feroci liti con i residenti locali. Molti studenti, indotti a lasciare l’università, decisero di migrare nella vicina Cambridge, già sede di un’istituzione di studi superiori, poi riconosciuta come università nel 1231 da re Enrico III d’Inghilterra. Questo aneddoto, oltre alla vicinanza geografica e al lustro che caratterizza entrambe le istituzioni, spiega l’accesa rivalità – non solo accademica – che divide l’Oxbridge.

5. Università di Padova

Come Cambridge, anche Padova – quinta università più antica del mondo – nacque da una diaspora di studenti, e in questo caso anche professori, provenienti da un altro ateneo: quello di Bologna. Nel 1222, la delegazione dissidente decise di trasferirsi in blocco nella città veneta, alla ricerca di una maggiore libertà accademica. Sebbene sia certo che, ben prima del 1222, a Padova fossero attive scuole di diritto e medicina (con studenti anche internazionali), la data – coincidente con la prima regolare registrazione notarile dello Studium Patavinum – è convenzionalmente indicata come anno di fondazione.

6. Università Federico II di Napoli

Coeva a Padova, solo di due anni successiva, è l'istituzione della Università di Napoli fondata per volontà di Federico II di Svevia. Quella di Napoli è considerata la prima università laica e statale d’Europea: nata con provvedimento di un Imperatore, non da associazioni di intellettuali o studenti. Federico II – che attraverso l’università voleva formare la burocrazia del Regno ma anche dare opportunità di formazione ai propri sudditi – scelse Napoli per via della sua lunga tradizione culturale, ma anche per la sua posizione strategica e la sua importanza economica.

7. Università di Siena

Al settimo posto, l’Università di Siena: il documento che sancì l’istituzione ufficiale dell’ateneo – un decreto del podestà locale – risale al 1240. Curiosità: sei anni dopo la fondazione, l’imperatore Federico II finanziò la nascita di una cattedra di diritto finanziario allo scopo di danneggiare la concorrente Università di Bologna.

8. Università di Lisbona

Nel 1290, il re del Portogallo Dinis fondò la prima università del regno a Lisbona. Per circa 250 anni, l’ateneo fece più volte la spola tra l’attuale capitale portoghese e Coimbra, dove venne definitivamente trasferito nel 1537. L’odierna Università di Lisbona nacque nel 1911, dall’unione di tre realtà accademiche: Scuola Politecnica, Scuola Reale di Medicina e Corso Superiore di Lettere.

9. Università di Macerata

Nello stesso anno 1290, papa Niccolò IV, marchigiano e particolarmente ben disposto nei confronti dei Comuni della sua terra d’origine, fondò lo Studium Generale di Macerata. Inizialmente, l’unica scuola attiva era quella di diritto. Secondo altre fonti storiche, l’Università sarebbe stata fondata molto dopo, nel 1540, ad opera di un altro papa, Paolo III Farnese.

10. Università di Valladolid

Anche l’Università di Valladolid ha suscitato un consistente dibattito storico. Secondo recenti ricerche, sarebbe stata fondata nel 1293 per volontà reale con l’intermediazione del Consiglio cittadino. Tuttavia, per altri storici, l’Università sarebbe nata in seguito trasferimento dell’ateneo di Palencia tra il 1208 e il 1241.

 

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