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Home Arte cultura e tempo libero Adotta una conchiglia. Rubrica di malacologia marina a cura di Alberto Alfieri Bordi. Parte quinta: la struttura di univalvi e bivalvi

Adotta una conchiglia. Rubrica di malacologia marina a cura di Alberto Alfieri Bordi. Parte quinta: la struttura di univalvi e bivalvi

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Esploriamo l'apparato digerente dei molluschi conchiferi, che varia molto da specie a specie anche se la nutrizione dei bivalvi o lamellibranchi si caratterizza per avvenire per tutti per filtrazione del microplancton, grazie ai due sifoni di cui dispongono, uno inalante ed uno esalante. Tra gli univalvi molte sono le specie carnivore.

 

 

 

La nutrizione e l’apparato digerente. Alcune specie di univalvi sono  carnivore,  altre vegetariane, altre ancora si cibano di detriti. I bivalvi si alimentano  invece tramite filtraggio dell’acqua, dalla quale trattengono le sostanze di cui abbisognano. Le abitudini alimentari dei molluschi sono quanto mai varie: le Naticae perforano con la loro lingua dentata, la radula,  il nicchio dei bivalvi e di altri univalvi per poi raggiungere con una protuberanza allungata, la proboscide, le parti molli della vittima.

I Conidi sono in grado di arpionare e ingoiare anche  i pesci; I Muricidi divorano crostacei e molluschi morti anche putrescenti; alcune specie di molluschi si cibano esclusivamente di polpi, i quali, a loro volta, amano predare crostacei e molluschi conchiferi, utilizzando il loro becco di pappagallo e le robuste mascelle cornee. Tra i fitofagi, ossia mangiatori di vegetazione, vanno ricordati i  Turbinidi, gli  Aliotidi, le Patelle, tutti univalvi, oltre ai Chitonidi, animali appartenenti ai Poliplacofori, comuni su pietre a basse profondità, con tendenza ad appallottolarsi in caso di pericolo.

Quasi tutti i bivalvi si cibano filtrando il microplancton grazie ai loro due sifoni, uno inalante ed uno esalante, oppure cacciando determinati idroidi. Tra i parassiti, la Cypaecassis ha la peculiarità di staccare gli aculei dei ricci con la proboscide di cui è dotata,  prima di divorare l’interno della vittima; il microscopico Stylifer si innesta entro le braccia delle stelle di mare e con una specie di tromba assorbe i succhi dell’ospitante. L’apparato digestivo di un gasteropodo è costituito da una bocca con piccole mascelle cornee, una lingua con denti uncinati (la radula) che raspano il cibo, notevolmente sminuzzato da enzimi e succhi  prodotti dalle ghiandole. L’epatopancreas-intestino, ripiegato nella cavità palleale e l’ano sono i terminali del condotto digerente.

 

L’apparato digerente dei molluschi bivalvi è costituito da un  breve esofago che si riversa in un ampio stomaco, che  si presenta come un lungo diverticolo cieco che contiene il famoso “stilo del cristallino”; questo sottile fusto trasparente, tipico di quasi  tutti i bivalvi, si poggia su una specie di scudo gastrico, liberando enzimi. Alcuni molluschi, come le ostriche, dispongono di una specie di “frullino tritatutto” nello stomaco in grado di polverizzare le sostanze assimilate.

 

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