Parole da Nomadi. Nei 55 anni di vita della band non solo musiche indimenticabili ma anche testi, frasi e parole che sono sempre presenti nel cuore e nella mente dei loro estimatori di ogni età

Nel brano Suoni, Augusto Daolio canta senza proferire alcuna parola testuale eppure quanta emozione proviene da quell'armonia che incanta più di mille vocaboli. Eppure i testi delle canzoni del gruppo sono una miniera di racconti di vita che a molti di noi hanno lasciato un segno indelebile, una specie di film da cui estrapolare frammenti preziosi. Le date del tour Nomadi 2022

Alcune frasi estratte dalle canzoni de I Nomadi:

Non devi mai ascoltar nessuno, o non vivrai, prendi quel che dà la vita, o lo perderai.

Mi chiederai perchè io apro le finestre nella notte buia, quando il cielo dorme.

Credi, non ci rivedremo sai, perché non hai capito mai, che amare vuol dire soffrire.

Che sapore c’è ritornar con te, ho nel cuore l’amore insieme a te, ma con gli occhi rivedo ancora lui con te.

Non dire niente, tra un minuto il giorno nascerà e l’uomo che io ero morirà .

Le mie gambe oramai, sono stanche, vorrei dare un po’ di sonno agli occhi miei.

E l’estate va via, col suo carico di sale e di grano. E l’amore va via, vedi, sembra per sempre.

E cade la pioggia e cambia ogni cosa, la morte e la vita non cambiano mai.

Vedremo soltanto una sfera di fuoco, più grande del sole, più vasta del mondo, nemmeno un grido risuonerà…

Mai come lei, nessuna prima di lei, nessuna dopo di lei, nessuna dava il suo sorriso solo a me.

Dove finisce la città, dove il rumore se ne va, c’è una collina che nessuno vede mai, perché una nebbia come un velo la ricopre fino al cielo dall’eternità.

Nell’ombra del tramonto io penso se esistono uomini uguali a me.

Queste parole sono scritte da chi non ha visto più il sole, per amore di lei.

Sembrano mani i rami del melo, sembrano dita che graffiano il cielo.

Sui tuoi capelli biondi giocava il vento e poi un volto sconosciuto ha giocato i giorni miei.

Lunga e diritta correva la strada, l’auto veloce correva, la dolce estate era già cominciata.

Gli aironi neri, attraversano il cielo, l’inverno bianco, scende dal nord, l’estate gialla, s’è nascosta nel mare.

Un vecchio e un bambino si preser per mano e andarono insieme incontro alla sera.

Dormon già le lucertole, accucciata la luna sta, sento il soffio tuo, sono qua.

Quando piove nella valle e le foglie sono gialle quando l'acqua si fa neve ed il giorno è più breve quando il mondo si colora e ritorna primavera io ti cerco, io ti chiamo.

Un giorno crescerò e nel cielo della vita volerò. Ma un bimbo che ne sa sempre azzurra non può essere età.

Amico che cerchi il tuo paradiso, l'inferno lo vivi quando hai la paura, la benda che porti tu stesso hai voluto.

No, tu non credi più alle fate blu nessun tappeto ormai può portarti in cielo. Mille e una sera avrò.

Ho visto la gente della mia età andare via lungo le strade che non portano mai a niente cercare il sogno che conduce alla pazzia.

Per quando i nastri di pietra finiranno nel sogno e i secoli davanti e dopo saranno nel momento, in cui le cose sono.