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Home Arte cultura e tempo libero Geniozia n. 42 tra genialità ed idiozia. Gli epitaffi che ci fanno riflettere...e sorridere

Geniozia n. 42 tra genialità ed idiozia. Gli epitaffi che ci fanno riflettere...e sorridere

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Due amici, tra gli intervenuti al funerale, dopo l'ultimo addio al deceduto, commentano: "ridendo e scherzando s'è fatta ora di pranzo". Insomma anche la morte e le scritte tombali spesso offrono lo spunto per un sorriso...

Gli epitaffi sono le iscrizioni che si trovano sopra il sepolcro con lo scopo di ricordare ed onorare il defunto;

 

Il termine deriva dal greco epitáphion, composto da epì (sopra) e tafios/tafos (sepolcro) ossia "ciò che sta sopra al sepolcro". Molti epitaffi, nella intensa forza della loro brevità, sono memorabili e, nel caso di personalità illustri, riportano parti significative di loro frasi o estratte dalle loro opere. Sulla tomba di Lucio Dalla e su quella di Fabrizio de Andrè sono riportate alcune parole di una loro canzone. Sulla tomba di Dorothy Parker (22 agosto 1893 - 7 giugno 1967), scrittrice, poetessa e giornalista statunitense, è scritto “Scusate la polvere”. Seneca, che è il filosofo che ci ha insegnato a morire, poco prima dell'ultimo respiro, ha lasciato un messaggio valido ancora oggi: "non piangete per me, io vi precedo solamente".

"Ciò che siamo, sarete, ciò che siete, fummo" questa la frase di accoglienza per gli ospiti del Cimitero del Verano in Roma, che annovera le tombe di grandissimi uomini del passato che hanno illuminato il mondo dell'arte, della politica, della filosofia, del cinema, dello sport.

Riportiamo alcuni epitaffi di persone famose o quanto meno note al grande pubblico. Sul gradino più alto del podio per sempre (Pantani, ciclista di fama mondiale, cimitero di Cesenatico -1970-2004) - Un sepolcro basta a colui a cui non bastava il mondo (Alessandro Magno, condottiero, 356-323 a.C.) - Benedetto colui che risparmia queste pietre, e maledetto chi muoverà le mie ossa (William Shakespeare, morto nel 1616) - Allegria! (L'esclamazione fu ripetuta migliaia di volte dal noto presentatore televisivo Mike Bongiorno, 1924-2009, sepolto nel Cimitero di Dagnente, Novara) - Amici non piangete, è soltanto sonno arretrato. (Walter Chiari, attore, 1924-1991) - Il sonno dopo il duro lavoro. Il porto dopo i mari tempestosi. Il riposo dopo la guerra. La morte dopo la vita. Danno un grande piacere. (Agatha Christie, scrittrice, 1890-1976, le parole dell’epitaffio sono tratte da una poesia di Edmund Spenser) - Buonanotte anima mia adesso spengo la luce e così sia… (Lucio Dalla, cantante, 1945-2012, l’epitaffio è l’ultima parte della canzone Cara) - Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior (Fabrizio De André, cantante, l’epitaffio è tratto dal testo della sua canzone Via del Campo) - Tolto da questo mondo troppo al dente. (Aldo Fabrizi, attore italiano, 1905 – 1990, sepolto al cimitero romano del Verano, epitaffio estratto dal suo sonetto “Er mortorio”: Appresso ar mio nun vojo visi affritti e pe fà ride pure a ‘st’occasione farò un mortorio co consumazzione in modo che chi venga n’approfitti. Pe incenzo vojo odore de soffritti, ‘gni cannela dev’èsse un cannellone, li nastri, sfoje a l’ovo e le corone fatte de fiori de cucuzza fritti.  Li cuscini timballi de lasagne, da offrì ar momento de la sepportura a tutti quelli che sapranno piagne. E su la tomba mia tutta la gente ce leggerà ‘sta sola dicitura: “Tolto da questo mondo troppo al dente“. Qui Leopoldo Fregoli compì la sua ultima trasformazione (Leopoldo Fregoli, Roma, 2 luglio 1867 – Viareggio, 26 novembre 1936) è stato il trasformista per antonomasia; attore, regista e sceneggiatore italiano. La sindrome che porta il suo nome si riferisce ad una malattia psichiatrica caratterizzata dal delirio di persecuzione da parte di un individuo che, ogni volta, appare con una fisionomia diversa.“Ho smesso di fumare”  “Manco da qui taccio!” (Gianfranco Funari, conduttore televisivo, 1932-2008 - Cimitero monumentale di Milano) - Qui giace uno il cui nome fu scritto nell’acqua.(Here lies one whose name was written on water John Keats, 1795-1821 - La tomba dello scrittore inglese si trova a Roma, nel Cimitero acattolico, attiguo alla Piramide di Caio Cestio) - Qui giace il signor de La Palice, Se non fosse morto sarebbe ancora in vita. Jacques II de Chabannes de La Palice, a volte modernizzato in Lapalisse (1470 circa – Pavia, 24 febbraio 1525), è stato un militare francese. Qui giace Raffaello: da lui, quando visse, la natura temette d’essere vinta, ora che egli è morto, teme di morire (Raffaello Sanzio, pittore e architetto italiano, 1483 – 1520). La tomba  dell'urbinate si trova al Pantheon a Roma; sormontata dalla Madonna del Sasso, scolpita dal Lorenzetto, presenta un epitaffio di Pietro Bembo. A destra una lapide ricorda Maria Bibbiena, fidanzata del pittore, mentre a sinistra è un busto ottocentesco opera di Giuseppe Fabris - Ce ne ricorderemo di questo pianeta (Leonardo Sciascia, scrittore, 1921-1989) - Sor Marchese è l’ora (Alberto Sordi, attore, 1920-2003- La tomba si trova all'interno degli 83 ettari che ospitano il cimitero monumentale del Verano a Roma - C’è un’ape che se posa, Su un bottone di rosa: Lo succhia e se ne va. Tutto sommato, La felicità è una piccola cosa. (Trilussa, scrittore, 1871-1950, l’epitaffio è tratto da una sua famosa poesia).

Altre scritte tombali: Qui giace Johnny Yeast. Scusate se non mi alzo. (John Yeast, sconosciuto). Mai nato, mai morto. Ha solo visitato il pianeta terra tra l’11 dicembre 1931 e il 19 gennaio 1990. (Osho, mistico). Sono figlio della libertà, e a lei devo tutto ciò che sono. (Camillo Benso Conte di Cavour, politico). Ce ne ricorderemo, di questo pianeta. (Leonardo Sciascia, scrittore). Si prega l’angelo trombettiere di suonare forte: il defunto è duro di orecchie. (Georges Bernanos, scrittore). Ok… adesso devo andare. (Dee Dee Ramone, musicista). Cavolo, era qui appena un minuto fa. (George Carlin, attore). Si prega di non calpestare l’erba. (Peter Ustinov, attore). Ci sentiamo il 2 novembre: mi faccio vivo io" (Zarkon)

C'è una lapide con un'iscrizione "curiosa" nel cimitero di Notre-Dame-des -Neiges, a Montreal: si tratta della tomba John Laird McCaffery (15 ottobre 1940 - 14 agosto 1995). Come la maggior parte dei cimiteri, quello di Notre-Dame-des-Neiges ha delle regole precise in materia di ciò che può o non può essere inciso sulle lapidi, così, per l'iscrizione di John è stato trovato un "escamotage". La scritta recita:

"Free your body and soul

Unfold your powerful wings

Climb up the highest mountains

Kick your feet up in the air

You may now live forever

Or return to this earth

Unless you feel good where you are!

Missed by your friends"

Tradotta, vuol dire:

"Libera la tua anima e il tuo corpo

Spiega le tue potenti ali

Scala le montagne più alte

Scalcia coi piedi per salire in aria

Ora puoi vivere per sempre

Oppure tornare in questa terra

A meno che tu non ti senta bene dove sei!

Manchi ai tuoi amici"

 

Osservate bene la prima lettera di ogni riga e in verticale leggerete "F-U-C-K-Y-O-U" (letteralmente "fottiti"... anche se noi lo tradurremmo con un bel "vaffanculo").

Chi scrisse (e perché) l'insolito epitaffio del signor McCaffery resta un mistero. Il Montreal Mirror ha trovato l'uomo incaricato di incidere la lapide e pare che il messaggio criptico divenne palese per l'uomo solo dopo aver finito la sabbiatura della lapide. "Appena ho finito, stavo guardando com'era venuto il lavoro e... 'Wow'! Ho notato solo in quel momento l'ordine delle iniziali delle righe", dice John, e continua: "L'ex moglie di questo ragazzo e la sua amante entrarono insieme e ordinarono la lapide. Dissero che il messaggio lo rappresentava, che era una cosa tra loro tre".

(Il termine, la rubrica ed i contenuti di Geniozia  sono ideati e realizzati da Alberto Alfieri Bordi)

 

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