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Home Arte cultura e tempo libero AMICO LIBRO di Alberto A. Bordi. “La luna che da sempre ci seguiva” di Morena Mancinelli – edito da AG Book Publishing

AMICO LIBRO di Alberto A. Bordi. “La luna che da sempre ci seguiva” di Morena Mancinelli – edito da AG Book Publishing

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Dopo il libro per bambini "Le sorelle Ti", Morena Mancinelli, giornalista professionista, pubblica il suo primo romanzo, dove racconta il percorso di crescita di due bambine, presto alle prese col passaggio più delicato nella vita di ognuno, la costruzione della identità personale...

 

 

 

 

 

 

Le storie  di due bambine, poi ragazze, capaci di conoscere le proprie proiezioni attitudinali grazie alla “specializzazione delle aree”, e, più avanti, donne e madri premurose, si sviluppano, in circa quaranta anni di vita, come nastri emozionali dispiegati su rette parallele.

Le sequenze di queste due esistenze, osservate con un taglio quasi manicheo, sembrano infatti distanti in tutto: alle faticose scelte di Maya, rese oltremodo più dolorose dalla destabilizzante presenza di una malattia con la quale è faticoso convivere, fa riscontro il quadro di certezze che caratterizza la vita affettiva e professionale di Simonetta, costellata da consensi e successi anche in terre straniere.

Eppure le loro strade parallele, sovvertendo le regole della geometria esistenziale, già convergenti in epoca giovanile, finiscono poi per incontrarsi, proprio in un  momento topico del loro percorso, allorchè le rispettive scelte professionali, in cui hanno investito passione e impegno di lunga durata, si frantumano inaspettatamente e paradossalmente si orientano in modo speculare negli ambiti  opposti, quello del giornalismo per una dottoressa apprezzata, quello della medicina per una giornalista finalmente padrona del suo mestiere.

La narrazione, arricchita da un substrato autobiografico qua e là tangibile, consente di toccare con mano gioie e dolori del mondo de giornalismo, vessazioni incluse, di captare, in chiave ossimorea, quasi un valore terapeutico della malattia e, infine, di approdare con convinzione alla stigmatizzazione dell’avverbio “oramai”, se inteso  come cartello di fine corsa ed impedimento insuperabile per un cambiamento di vita, da ritenere invece sempre possibile e talora auspicabile, anche quando questo sembra stridere con quanto fatto di buono in precedenza, con le aspettative di familiari ed amici, talvolta perfino con il buon senso spicciolo.

Eccola la colonna portante del romanzo di Morena Mancinelli, non a caso giornalista professionista, sintetizzato dalla frase  lapidaria  della scrittrice britannica George Eliot “non è mai troppo tardi per diventare ciò che avresti voluto essere”, uno dei tanti  aforismi  che chiudono ed approfondiscono  i contenuti dei capitoli dell’opera, che segnano cronologicamente le vicende, anche intimistiche, delle due protagoniste.

L’epilogo è nel “tempo dopo”, come a teatro, e vede Maya e Simonetta ritrovarsi insieme, magicamente proiettate a sognare di essere l’una nei panni dell’altra, irrimediabilmente investite da una sorta di metatesi traspositiva esistenziale, in bilico tra inferno e paradiso, comunque consapevoli che la “luna le avrebbe seguite comunque e sempre”.

 

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