Plinio il Vecchio fu vittima della eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Il gastronomo Apicio muore suicida per non poter più mangiare lussuosamente. La famosa coreografa Isadora Duncan muore strangolata dalla lunga sciarpa che indossava, la regina d’Egitto Cleopatra si suicida facendosi mordere da un serpente velenoso, Eschilo muore a Gela ucciso da una tartaruga! Folgorato da un pozzetto elettrico, scompare Byron, un cane molecolare, eroico protagonista di preziose ricerche post terremoto. Nei precedenti articoli della rubrica abbiamo trattato della morte di Seneca e di quella di Marat.
< Monumento di Plinio il Vecchio a Como
Mille modi per morire. Plinio il Vecchio muore per le esalazioni venefiche del Vesuvio durante l’eruzione del 79 d.C.
Caio Plinio Secondo, conosciuto come Plinio il Vecchio nacque a Como (anche se Verona per molto tempo ne ha rivendicato le origini) nel 23 d.C. ed è universalmente conosciuto per la Naturalis Historia , imponente opera enciclopedica di carattere scientifico in 37 volumi, che trattano di geografia, antropologia, zoologia, botanica, medicina, mineralogia, lavorazione dei metalli e storia dell'arte . In realtà egli fu anche filosofo e scrittore eclettico, avendo scritto opere sui dubbi della lingua (Dubius sermo), sulla formazione dell’oratore e lo studio dell’eloquenza (Studiosus) sulle guerre di Germania ((Bella Germaniae) e perfino sull’arte di lanciare da cavallo (De iaculatione equestri).
La figura di Plinio è anche legata alla sua morte, di cui fu testimone il nipote Plinio il Giovane: il naturalista comasco era a capo della flotta romana stanziata a Capo Miseno, quando la furia dell’eruzione del Vesuvio portò morte e disastri devastanti in tutto il territorio campano dove arrivò la lava e le esalazioni venefiche. E’ il 25 ottobre 1979 e il 56enne Plinio, in quei luoghi per studi scientifici, corre in aiuto di una sua amica, Rectina, e degli altri abitanti di Stabia, ma nel suo eroico tentativo Plinio non fu più in grado di lasciare il porto della città e morì per le esalazioni del vulcano.
Mille modi per morire. Il gastronomo Apicio muore suicida per non poter più mangiare lussuosamente
Poco si sa di Marco Gavio Apicio vissuto a cavallo fra il I secolo a.C. e il I secolo d.C, ma alla storia è passato per l’opera De re coquinaria, una raccolta di ricette gastronomiche che rappresentano il primo trattato nella storia in tema di culinaria, che ci ha permesso di conoscere la cucina nell’antica Roma (garum, liquamen, defrutum etc.). - Famosa era la salsa di Apicio, o esca Apicii, un condimento molto diffuso e in voga ai suoi tempi, da cui sarebbe derivata la moderna scapece, termine con cui si indicano oggi pietanze di vario tipo condite e marinate nell’aceto. Pare che fosse uno straordinario gaudente della buona tavola, dedito agli eccessi, ma anche un cuoco apprezzato, perfino al servizio dell’imperatore Tiberio, un amante dello sfarzo, che aveva scelto di vivere a Minturno per la ineguagliabile grandezza dei gamberi pescati in quel mare. Non è escluso che abbia addirittura aperto una scuola di cucina, dove i figli dei patrizi imparavano e conversavano di prelibatezze passeggiando come nelle accademie dei filosofi peripatetici greci. Due le versioni sulla sua morte, forse attribuibili a due personaggi distinti, forse omonimi: secondo Seneca Apicio morì suicida quando s'accorse che il suo patrimonio, ridotto a soli dieci milioni di sesterzi, non gli avrebbe più consentito il tenore di vita e le costose prelibatezze a cui era stato abituato. Un’altra versione narrava che il medico di Apicio, constatate le sue pessime condizioni di salute, dovute agli eccessi alimentari, gli somministrò una drastica dieta di sopravvivenza, che si rivelò una soluzione insopportabile per un crapulone seriale come lui tanto da preferire chiudere definitivamente con il cibo…e con la vita
Mille modi per morire. La famosa coreografa Isadora Duncan muore nel 1927 strangolata dalla lunga sciarpa che indossava.
Americana San Francisco, ultima di quattro figli, da madre irlandese e padre scozzese, fu una donna intraprendente ed emancipata, sposata prima con un attore-regista, poi con un industriale della famiglia Singer e poi di un poeta russo più giovane di lei. Stella indiscussa del mondo della danza internazionale, è considerata la fondatrice della danza moderna, ma dopo una esistenza in primo piano, trascorse gli ultimi anni della vita tra notevoli difficoltà dovute a ragioni economiche, all’abuso di alcool ed al suo aspetto, trascurato ed appesantito.
La Duncan morì tragicamente il 14 settembre 1927, all'età di 50 anni, a Nizza, strangolata dalla lunga sciarpa che indossava che si impigliò fatalmente nei raggi della ruota posteriore della Bugatti spider sulla quale era appena salita mentre salutava gli amici. Venne cremata e le sue ceneri riposano nel cimitero di Père-Lachaise a Parigi.
Ebbe un'esistenza assai movimentata, trascorsa in gran parte sul suolo europeo, alternando i successi artistici a delusioni personali ed eventi luttuosi, tra cui la morte prematura dei due figli Deirdre e Patrick, che nel 1913, a 7 e 3 anni, annegarono tragicamente nelle acque della Senna assieme alla loro governante
Mille modi per morire. Nell’agosto del 30 a. C. la regina d’Egitto Cleopatra si suicida facendosi mordere da un serpente velenoso
La morte di Cleopatra Tea Filopatore, ultima sovrana dell'Egitto tolemaico, avvenne il 10 o il 12 agosto del 30 a.C. ad Alessandria d'Egitto, alla fine della guerra civile tra Ottaviano Augusto e Marco Antonio. Secondo la versione più accreditata, la regina si sarebbe suicidata facendosi mordere da un aspide, anche se sembra più attendibile che si trattasse di un cobra egiziano, anche se non è escluso l’ingerimento volontario di una bevanda velenosa. Alcuni storici ipotizzano che fosse stato lo stesso Ottaviano, vincitore della guerra, ad imporre il suicidio alla bella sovrana egizia. Molte le rappresentazioni pittoriche, teatrali e cinematografiche di un evento che pose fine al dominio dei Tolomei in Egitto.
Mille modi per morire. Eschilo muore a Gela ucciso da una tartaruga!
La singolare morte del poeta greco nativo di Eleusi intorno al 525 a.C., valente soldato oltre che uomo di cultura, dimostra quanto sia inutile cercare di fuggire al proprio destino.
Era una bella mattina di sole dell’anno 456 e l’affermato tragediografo, autore di 88 opere, di cui sette pervenute ai nostri giorni, dopo una passeggiata si fermò in una zona deserta di Gela per un riposo ristoratore e lì fu ucciso da una grossa tartaruga lasciata cadere sulla sua testa da un’aquila. Si pensa che il rapace abbia scambiato la grossa testa calva di Eschilo per un masso sul quale rompere il carapace della sua preda, per poi divorarla.
In effetti un oracolo gli aveva predetto che sarebbe morto a causa di ‘qualcosa che sarebbe caduto dal cielo’; poteva immaginare il rischio di un fulmine ma certo non avrebbe mai potuto prevedere quello che effettivamente accadde.
Mille modi per morire. Folgorato da un pozzetto elettrico, è morto Byron, un cane molecolare eroico protagonista di preziose ricerche post terremoto.
Si era distinto nella intensa attività ultradecennale di ricerca delle persone sotto le macerie del terremoto del centro Italia del 2016 ma ancor prima nella localizzazione dei piloti deceduti dopo lo schianto dei velivoli Tornado avvenuto nel 2014 nei cieli di Ascoli Piceno. La morte di questo splendido labrador, eroico e generoso,è avvenuta nel febbraio 2023, per aver toccato un pozzetto elettrico di un palo dell’illuminazione di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno); fortunatamente salvo il suo proprietario
Mille modi per morire. Jean Paul Marat muore il 13 luglio 1793 nella vasca da bagno. Mille modi per morire. Seneca.L’ordine di suicidarsi impartito all’autore del “De brevitate vitae” dall’imperatore Nerone, quindi il taglio delle vene, l’assunzione del veleno ed il bagno caldo finale.
Il giacobino fu assassinato da Charlotte Corday, una giovane donna girondina di Caen che vedeva in lui il principale artefice del “Terrore” imperante .
Jean-Paul Marat, nato in Svizzera, prima di diventare un politico integralista dell’area giacobina nel contesto della rivoluzione francese, era stato un medico ed un giornalista. Nel periodo cruciale della Rivoluzione pubblicò articoli caratterizzati da feroce fanatismo sanguinario, con i quali incitò il popolo francese a ribellarsi contro il dominio girondino. Tutti sanno che fu ucciso nella vasca da bagno dalla giovane Charlotte Corday ma pochi sanno il perché di questa morte atipica.
La spiegazione sta nel fatto che Marat era afflitto da un'irritante malattia della pelle che lo costringeva a lunghe permanenze nella vasca da bagno per alleviare il dolore immerso in una tinozza d'acqua medicamentosa ed è qui che la Corday lo uccise con una coltellata al petto, mentre lui era intento a leggere la falsa lettera di supplica utilizzata dalla donna come pretesto per farsi ricevere.
Alla morte di Marat Jacques-Louis David dedicò un dipinto a olio su tela conservato nel museo reale delle belle arti del Belgio di Bruxelles
Lucio Anneo Seneca, spagnolo di Cordova (4 a.C. – 65 d.C.) più noto a tutti come Seneca, è stato un filosofo stoico ed eclettico, anzi il filosofo consigliere che, con la sua saggezza, ha permesso a Nerone di gestire l’impero in modo avveduto, fino a che l’imperatore è stato sorretto da un equilibrio cerebrale, poi degenerato irreparabilmente in crudeltà seriali.
La singolarità nella morte di Seneca è che fu spinto al suicidio da Nerone, che lo accusava di aver partecipato alla congiura dei Pisoni, una trama ordita per abbattere l’imperatore e portare sul trono un giovane senatore, Gaio Calpurnio Pisone.
E pensare che Seneca si era già ritirato a vita privata, ma l’imperatore nativo di Anzio aveva ripetutamente dato prova della sua insana crudeltà e si sentiva circondato da nemici e congiurati in ogni dove.
La morte di Seneca fu particolarmente dolorosa nonostante la sua forte spiritualità: stando agli scritti di Tacito, quando ricevette l’ordine di suicidarsi da parte di Nerone, si tagliò le vene in più parti del corpo, ma poiché il flusso del sangue rea piuttosto lento, assunse del veleno, ma anche questo tardò a fare effetto. Dettate allora le sue ultime parole ad uno scriba, si immerse in un bagno caldo, e così abbracciò la morte. Sua moglie Pompea Paolina, che aveva voluto condividere l’ingrato destino del marito, fu in ultimo graziata da Nerone.
Lo scrittore esistenzialista francese Henry de Montherlant cita Seneca come esempio di come si può cessare di vivere con dignità estrema.