Piccole, grandi, a caratteri cubitali, nere come il carbone o colorate, oppure bianche come la calce; non puoi ignorarle perché fanno parte dell’anima popolare delle nostre città. Imbrattano, offendono , divertono, incuriosiscono e quasi tutte ci fanno riflettere: su un amore, sul senso della vita, sul sesso, sui giovani e su tanto altro ancora.
Sono condite di filosofia di bassa lega, di trovate geniali, di sproloqui divertenti, di tifo calcistico demenziale, di posizioni integraliste, di deformazioni di frasi e vocaboli. Sono geniali e idiote al tempo stesso. Sono la quintessenza della geniozia. Le più esilaranti? Quelle che contengono errori grammaticali madornali, assonanze spregiudicate che non possono non restarci nella mente
Danno fuoco ai nostri sogni e poi ci chiamano gioventù bruciata
Prima ero schizofrenico ma ora siamo guariti
Uno schizzo è per sempre
Soffro d’insomma
Se volevo essere solare nascevo pannello
Scopami…poi ti spiego
Uomo solo cerca donna sola per stare da soli
Il muro è nuovo non scrivete
Se avessi una penna ti scriverei in compenso ho una chiave
Se non ai coltura non vali niente
Se ti lasci andare se cose andano
Copritevi fa freud
Sei la cosa più bella che abbia mai esistito
Come tutti i romanisti sei pugliese
Ti porterei a vedere le stelle e io guarderei te
Calci in bocca alla romana
Mourinho guarda che Sarri ti ha fatto un triplete anale
Vendo coltello da mettere nella piaga
Sei un no vax perché non capisci un cax
Ci sono tramonti che non tramontano mai
Il degrado è lavorare a vita
Ti sei mai accorta che ti baciavo con gli occhi?
Capire tu non puoi… se non sei uno di noi
Diamo lavoro ai compagni imbianchini
Guai a chi tocca il papa! Non si può offendere il monarca assoluto
I vostri etilometri non fermeranno la nostra sete
Roma ai Romani Anzio agli Anziani
” il cazzo c’inquina” La replica popolare (maschilista) “la fica tombola”
Resti bella e triste come il paesaggio di Venezia
Chi non ha il coraggio di ribellarsi non ha il diritto di lamentarsi
Neanche i sofficini ridono più
Non posso fare almeno di te
“Ti amo” sarà sempre meno di “ti vedo dimagrita”
La birra è cultura non ti fermare alla terza media
Scrivo sui muri perché odio questa società, Carlo
A Carlo guarda che questa è una porta
E’ tutto loro quello che l’uccica
Stai meglio con la mascherina
Sei la meno peggio che ho incontrato
Allora vattene afffanculo
Dammi un buon mojto per restare
Entrare a d’agio ce stanno li regazzini
Io ti amo da matti se vuoi ti lavo i piatti
Se tu cadrai io ci sarò sempre. Pavimento
La vita è una chiavica e tu sei a vita mia
L’intelligenza artificiale con me non attacca, preferisco restare ‘na mezza tacca
Hai buttato la vita a fa piscia’ er cane
Cambioni d’Italia
Nera sarà la neve bianchi saranno i corvi prima che io ti scordi