La vicenda di questo giovinetto, figlio del principe Arrunth, si svolge nella Volterra del VII secolo a.C. ed è raccontata con una precisa ricostruzione dei luoghi e dei comportamenti quotidiani della gente etrusca che abitava la valle del fiume Cecina
“Avile Tite, e tuo padre, il principe Arrunth, interrogherà gli dei sul tuo destino, domattina; poi -sospirò- poi... tornerai a vivere nel palazzo sull’acropoli. Ma per me sarai sempre il mio piccolo Avile!”
Mauro Soriani ha un culto ed una cultura di eccellente livello per la storia degli Etruschi tanto da realizzare una serie di racconti – questo è il primo – ambientati in un mondo che ancora oggi presenta ampi lati oscuri, rendendolo per questo ancora più affascinante.
La pubblicazione è accompagnata da un indice molto utile sui nomi e sui luoghi considerati notevoli ai fini della lettura, che riportiamo:
NOMI E LUOGHI NOTEVOLI
RASENA : Nome che gli Etruschi davano a se’ stessi;
VOLSINII : BOLSENA secondo alcuni, ORVIETO secondo altri;
FELSINA : BOLOGNA;
MELPUM : forse MILANO;
MYSA : MARZABOTTO;
CERE : CERVETERI;
TINIA : GIOVE;
UNI : GIUNONE;
MENERVA : MINERVA;
FUFLUNS : BACCO;
NETHUNS : NETTUNO;
TURAN : VENERE;
LARAN : MARTE;
TURMS : MERCURIO;
SELVANS : SILVANO;
CHARUNS : CARONTE;
MEURUI : Non meglio conosciuta fibra vegetale;
LITUO : Bastone con una estremità ricurva, usato dagli auguri etruschi e, probabilmente,
evolutosi nel pastorale dei vescovi cristiani;
TULAR : Pietra di confine fra proprietà terriere;
CALCEI REPANDI : Tipica calzatura etrusca, specie di stivaletti dalla punta ricurva;
TUTULUS : Tipico copricapo femminile, quasi a forma di pan di zucchero;
LUCUMONE : Re e sacerdote supremo