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Home Arte cultura e tempo libero Al Teatro Porta Portese di Roma il 31 gennaio e l’1 febbraio va in scena “La notte bianca”

Al Teatro Porta Portese di Roma il 31 gennaio e l’1 febbraio va in scena “La notte bianca”

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Lo spettacolo, tutto al femminile con  protagoniste Maria Sofia Palmieri e Morena Mancinelli e con l'adattamento teatrale di Silvia Bordi,  si basa  sull’omonimo  racconto di Maria Sofia Palmieri,  recentemente pubblicato da  AG Book Publishing.

 

 

 

La performance teatrale  poggia saldamente sul collaudato binomio artistico tra Maria Sofia Palmieri e Silvia Bordi, la prima attrice carismatica, ma anche ballerina e coreografa, la seconda talentuosa autrice di testi di rara profondità, scrittrice e poetessa originale. Il connubio, forte dei successi  di “Brivido”, “Miss Frankenstein”, “Le mille e non una notte in più”, “Una camera a Liegi” ed altri ancora, questa volta si avvale e si impreziosisce di una terza artista a tutto tondo, prima di tutto giornalista apprezzata, ma anche acuta scrittrice ed ora attrice, come Morena Mancinelli.

Cosa unisce queste tre ragazze romane, baciate dall’arte in modo diverso ma parimente avvolgente? Sicuramente la luna, presente nei loro lavori, sicuramente ispiratrice delle loro intuizioni ancestrali, ma soprattutto presente nelle loro esistenze; questa volta la contempliamo in una “notte bianca”, a suggellare un magnetismo  candido, magico, irresistibile come la forza delle maree, che irradia sulle vicende umane ed in particolare sulla loro sensibilità più intima, che non resta chiusa nei loro pensieri  ma si esterna e si espande, diventando un battito di emozioni reali e tangibili grazie alla forza del teatro.

Bianca è una bambina che ama la danza classica, le piace osservare il cielo e viaggiare in aereo. Una notte, il suo più grande desiderio, quello di andare sulla Luna, sembra  avverarsi grazie alla presenza di  una misteriosa figura femminile che la condurrà in un viaggio attraverso scale magiche, montagne rocciose e cascate ghiacciate, superando paure, incertezze e ostacoli come quelli che si è soliti affrontare per crescere e realizzare i progetti  nei quali si crede.

 

A interpretare Bianca, sarà Maria Sofia Palmieri, affiancata da Morena Mancinelli nei panni di FataLuna e da Gaia Lucrezia Russo in quelli della Signora Luna.

“Uno spettacolo che affronta il tema della dislessia e delle difficoltà che si incontrano nel diventare grandi. Maria Sofia Palmieri riesce a rendere semplice un tema complesso con la sua scrittura immediata ed efficace, l’adattamento teatrale di Silvia Bordi completa l’opera. Uno spettacolo per tutti, anche per i più piccoli per cui ci saranno delle sorprese.

 

Maria Sofia Palmieri è nata a Roma nel 1992. È attrice teatrale, televisiva e cinematografica, ballerina e psicologa attiva nell’ambito della ricerca sulla danzaterapia. Ha iniziato il suo percorso artistico a diciannove anni, spaziando dal teatro classico al metodo Stanislavskij-Strasberg. Ha studiato all’accademia di Yvonne D’Abbraccio e alla scuola di Gisella Burinato. Ha scritto il soggetto del film “I Love You, Maria” (2022) e vari adattamenti per il palcoscenico. “La notte Bianca” è il suo primo racconto per ragazzi e ha ispirato l’omonimo spettacolo teatrale.

Morena Mancinelli è nata a Roma nel 1980. Giornalista professionista, da anni lavora nel settore degli uffici stampa e, attualmente, è responsabile delle relazioni esterne in un’azienda regionale. Allieva di Viola Pornaro e Francesco Sala, ha da sempre la passione del teatro. Ha avuto esperienze televisive e radiofoniche e scritto due libri, editi da Ag Book Publishing, il fortunato “Le sorelle Ti”, dedicato ai bambini, e il romanzo di formazione “La luna che da sempre ci seguiva”. Attivista dei diritti di mamme e bambini, ha due figlie, Ambrosia, 9 anni, e Celeste, 4.

Silvia Bordi è nata a Roma nel 1992, figlia di una insegnante di inglese e di un dirigente internazionale/maestro di Tai Chi. Scrittrice e poetessa, è autrice di teatro, in grado di muoversi agevolmente su testi propri ma anche su manoscritti di altri. In un contesto teatrale povero di nuove proposte la sua vena creativa, tracciata da una sensibilità non comune e da un linguaggio ricco e penetrante, può rappresentare l’approdo ad una ingegneria teatrale  di nuovo conio.

 

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