Con pochi strumenti e tanta energia e tantissima buona volontà i due ragazzi sono riusciti a rendere fruibili spazi pericolosamente invasi dalla vegetazione abbandonata a se stessa e mai sfalciata
Ieri un incendio di enormi proporzioni nell’area di monte Mario ha paralizzato la zona di piazzale Clodio, impegnando i vigili del Fuoco per numerose ore; sempre ieri sono andati via dal nostro mondo un grandissimo professore di diritto privato della Sapienza come Nicolò Lipari ed un talento immenso del teatro come Roberto Herlitzca. Tutte notizie estremamente tristi che fanno il paio con lo stato di abbandono di tante strade della capitale, come via Pienza, mortificata dai ritardi dei lavori di una voragine apertasi ben nove mesi fa, che ha determinato un grave peggioramento della vita dei residenti, privati dei cassonetti per i rifiuti, costretti ad una pericolosa viabilità a doppio senso delle vetture nel percorso anulare interessato e circondati da sterpaglie secche e da una vegetazione cresciuta senza controllo, pericolosa per gli incendi ed impeditiva per le macchine di parcheggiare e per i residenti di camminare.
E’ sotto gli occhi di tutti che su tale fronte nessuno ha fatto nulla: soliti problemi di competenze, di mancanza di fondi, di carenza di personale ed altro ancora, ma per fortuna ci sono Andrea e Sara, artefici di una best practice che meriterebbe un premio solo per il loro intento ma che in pratica ha prodotto un servizio alla comunità della zona davvero rimarchevole. Con una temperatura intorno ai 40 gradi, in assenza di ventilazione e con l’umidità a livelli insopportabili, sotto un impietoso sole cocente, i due ragazzi hanno lavorato incessantemente per diverse ore per rimuovere, erbacce, radici ed arbusti particolarmente ostici, principalmente con la sola forza delle braccia, perché come strumenti a disposizione avevano un rastrello ed un piccolo decespugliatore avuto in prestito da amici. A fine giornata l’intera area che si affaccia sulla collina prospiciente via dei Prati Fiscali è irriconoscibile: tutta la vegetazione rinsecchita, pericolosa ed ingombrante, è stata rimossa ed infilata in grossi bustoni da giardinaggio, un lavoro eseguito con estrema cura, diremmo a regola d’arte.
Chi sono Andrea e Sara? Vivono nel comprensorio di via Pienza, un tempo chiamato villini Alpi (ma la temperatura non è più quella di quaranta anni fa); sono abbronzati, tatuati ed intelligenti come i loro coetanei ma hanno evidentemente qualcosa in più, ossia la forza di cambiare quello che non va, senza accettare passivamente il degrado ambientale ma replicando ad esso con l’idea, con un minimo progetto, una organizzazione di base e tanta energia fisica perché le condizioni ambientali di questi tempi sono davvero un duro ostacolo da superare. Siamo di fronti ad una pratica sociale eccellente che non può non scatenare un plauso unanime, un ringraziamento convinto ed un consenso civico per questa super coppia di giardinieri improvvisati… ma particolarmente efficienti. Bravi!!!