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Home Arte cultura e tempo libero Mestieri, ruoli e saper fare nella nostra vita, una ricognizione utile per ognuno di noi. Di Alberto Alfieri Bordi

Mestieri, ruoli e saper fare nella nostra vita, una ricognizione utile per ognuno di noi. Di Alberto Alfieri Bordi

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Non si tratta solo di ripercorrere le tappe più significative della propria vita lavorativa/professionale in senso stretto ma di individuare arti, mestieri ed attività, anche episodiche, che hanno caratterizzato periodi significativi del nostro percorso esistenziale

 

Mai fidarsi delle apparenze o delle valutazioni da primo impatto. Quante volte ci è capitato di parlare con una persona, all’apparenza ordinaria per non dire banale, che, ad una conoscenza più approfondita, tira fuori una strabiliante capacità, nell’esercizio di un arte, di uno sport o di una attività in cui rivela di essere un campione, un fuoriclasse. E che dire dell’amico “acculturato” che in quattro e quattr’otto ti ripara la serranda rotta o il rubinetto che perde.

Prendendo ad esempio lo stile di vita di Apelle, famoso soprattutto per la filastrocca ricca di assonanze, il motto della mia esistenza è da sempre stato Nulla dies sine linea, ossia nessun giorno senza una linea in più, come diceva il geniale pittore di Alessandro Magno, intendendo qualcosa di nuovo che accresca o migliori le nostre conoscenze e le nostre capacità, insomma un elogio alla attività, alla energia, perfino domestica, che ci porta a scoprire quotidianamente, sempre di più, il mondo e le persone intorno a noi, come pure il microcosmo che è invece dentro di noi, senza paura di metterci alla prova. D’altra parte “le capacità nascono e si migliorano con il fare” come dicono gli Inglesi con il motto Skill to do comes from doing, “l’abilità nel fare nasce dal fare”.

Possiamo dire che la personalità di ognuno di noi si caratterizza per la presenza di molte facce che emergono nei diversi ambiti o anche in relazione alle persone che si frequentano o ancora nel contesto di eventi o progetti in cui si interviene; siamo una sorta di mosaico in continua evoluzione in cui le tessere si accendono o si ingrandiscono sulla scia di stimoli mirati o di mutamenti di circostanze interne o esterne, inclusive di nuovi incontri o nuove frequentazioni, come pure di approfondimenti del nostro sapere.

Caliamoci nel vissuto in prima persona. Molto spesso e nei contesti più disparati, io sono stato additato per i miei scritti giuridici, in particolare quelli inerenti al diritto amministrativo, settore in cui mi pregio di aver svolto per anni una rilevante funzione giustiziale, giudicando sui ricorsi al Presidente della Repubblica da parte dei dipendenti di tutte le regioni d’Italia. Ricordo con piacere come io abbia raggiunto il massimo della mia preparazione giuridico amministrativa quando, fresco vincitore di un concorso al Ministero dell’Interno, iniziai a lavorare alle dipendenze del prefetto Giovanni Bianco, uomo di rara cultura e di profonda umanità, il quale mi affidò incarichi sempre più importanti in un contesto di diritto puro, come il controllo di legittimità costituzionale sulle leggi regionali. Una procedura di estremo impegno e di imponenti contenuti, tenuto conto che il nostro ufficio forniva i pareri tecnici su ciascuna iniziativa legislativa delle Regioni, in base alle competenze stabilite dal DPR 616/1977 e normativa correlata, direttamente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. In questo meraviglioso lavoro, che imponeva lo studio e la conoscenza a 360 gradi del diritto amministrativo, oltre che della normativa costituzionale e dell’ordinamento vigente, fui agevolato dalla presenza del prefetto Alessandro Giacchetti, con il quale condivisi la mitica stanza 8 bis del quarto piano, lato ex Presidenza del Viminale, quella che in un passato era il bagno di Giovanni Giolitti, con vista sulla basilica di santa Maria Maggiore. A questo straordinario impegno, che imponeva un costante aggiornamento di legislazione, dottrina e giurisprudenza, si aggiungevano sia i miei studi universitari alla facoltà di Giurisprudenza della Sapienza, precedentemente interrotti a causa del servizio militare, 15 mesi vissuti in veste di assaltatore/istruttore, e sia, anzi direi soprattutto, la coabitazione lavorativa con il viceprefetto Umberto Russo Krauss, in passato docente di diritto penale e commissario di Pubblica Sicurezza, un autentico fuoriclasse nella conoscenza del nostro ordinamento giuridico. Grazie al suo prezioso aiuto in poco più di un mese preparai l’esame biennale di diritto penale: interrogato dal titolare della cattedra, presi un venticinque accompagnato dalle parole di plauso del professore. Di questa impresa di amicizia e di studio ad alto livello c’è traccia in una targa che regalai al mio amico/tutor di Napoli, a memoria di una simbiosi perfetta che portò, in tempi ridotti, ad un risultato davvero straordinario. In costanza di lavoro, mi sono poi laureato all’università La Sapienza discutendo la tesi con l’emerito professor Sabino Cassese e conseguendo in seguito un Master di II livello in Management Pubblico. Intanto avevo vinto un premio nazionale per monografie giuridiche inedite. In contemporanea a questa concentrazione simbiotica di studio e di lavoro, cominciai a lavorare presso lo studio dell’avvocato Maria Giuseppina Felli, selfmadewoman e guida potente ed autorevole nell’esercizio della professione legale in materia amministrativa. Con questa preparazione multisettoriale e queste esperienze approdai alle quattro prove scritte ed alle sedici materie orali del concorso per la carriera prefettizia, che mi vide venticinquesimo su ottomila laureati dopo le prove scritte e vincitore dopo le prove orali.

Con queste credenziali, di marcata impronta giuridica, che mi portò ad essere inserito nell’Albo dei docenti di diritto pubblico della Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione, mi fu proposto, in vari momenti, di lavorare alla Presidenza della Repubblica, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed ai “Servizi”, incarichi puntualmente rifiutati in ossequio alla mia libertà di “battitore libero” come mi hanno sempre apostrofato i colleghi prefettizi Alla luce di quanto detto potrebbe dirsi che il biglietto da visita della mia vita lavorativa va ricondotto esclusivamente alla lunga esperienza al servizio dello Stato, ma in realtà non è così anche se i tanti anni svolti presso gli uffici centrali del Viminale e presso le Prefetture hanno lasciato in me un segno indelebile di stampo giuridico, con l’orgoglio di essere un “uomo di Stato” e di aver speso tante energie per il buon funzionamento degli apparati pubblici ed  a beneficio della collettività amministrata.

Con altre amicizie ed in differenti contesti io ero menzionato come giovane e brillante direttore commerciale di una delle filiali romane della Buffetti s.p.a. dove iniziò la mia carriera lavorativa,  ma per quanti mi hanno conosciuto da ragazzino fino al liceo, io ero il goleador, il bomber in mille partite di calcio, da quelle dell’oratorio, ai tornei di categoria, a quelli aziendali e ad altri ancora. Ancor prima, ai tempi della scuola ero additato come giovane attore per la mia frequente partecipazione ai film degli anni sessanta (con Sordi, Gasmann, Tognazzi, Totò ed altri). Chi invece mi ha incontrato all’inizio del terzo millennio mi ha sempre considerato un esperto di immigrazione per la variegata attività istituzionale svolta in tale ambito e quale referente nazionale dell’Unione Europea per lo European Migration Network. Per non parlare della veste di latinista, etimologista o epigrafista legata alla correlate pubblicazioni ed alle conferenze in tali affascinanti materie. E che dire di quanti  mi hanno visto come esperto di verde e di campagna per la mia lunga esperienza nella casa costruita negli anni giovanili tra le colline di Magliano Sabina.

Alla luce di quanto esposto c’è da domandarsi come e quando si colloca la veste di giornalista nel mio assetto culturale e professionale, di impronta fortemente giuridica, tanto più che negli anni al liceo Mamiani non avevo di certo brillato per amore dello studio o per spiccata vocazione nello scrivere.

All’interrogativo si può rispondere rimandando alla descrizione del mio curriculum giornalistico, che, arricchito in modo cospicuo a decorrere dai primi anni ottanta aveva una lontana anticipazione intorno ai 10 anni, quando insieme a Massimo Spano inventai un giornalino di quartiere per piccoli intitolato Piccolo Mondo. Oggi, dopo decenni di scritti, interviste, recensioni, pubblicazioni ed altro ancora, prodotto anche nella dimensione internettiana nei siti diretti o gestiti,  mi ha portato a festeggiare l’articolo numero 10.000  !!! E poi ci sono i ruoli distorti e mi riferisco alla mia esperienza nella realizzazione del portale informatico del ministero dell'interno, ove fui chiamato come "creativo" oltre che per la mia conoscenza degli apparati istituzionali e degli apparati ministeriali.  La dimestichezza con l'informatica fu in verità un passo obbligato per me e fu acquisita, nel corso della realizzazione del sito www.interno.gov.it (originariamente www.cittadinitalia.it) grazie alle conoscenze mutuate da colleghi bravissimi in quel settore, ma portò ad un equivoco, quello che mi indicava come esperto informatico, connotazione che non mi appartiene anche se ho messo sicuramente a frutto l'esperienza e le conoscenze acquisite in intensi anni di lavoro redazionale in un progetto istituzionale così  importante, andato a buon fine con il plauso ad personam da parte del nostro ministro. Mutatis mutandis più o meno quanto avvenuto con l'etichetta affibiatami di esperto elettricista, da rigettare in modo categorico, pur avendo io realizzato di sana pianta impianti di illuminazione in vari giardini ed in altri differenti contesti di interni.

Ed allora, per divertimento, proviamo ad elencare, non solo i mestieri della nostra vita, ma le attività svolte nel corso delle mille esperienze del nostro passato, una ricognizione che metterà in luce i ruoli qua e là ricoperti in tempi e luoghi quanto mai diversificati.

Il risultato sarà un album di figurine unico ed originalissimo i cui ritroverete fatti, persone e luoghi del vostro mondo.

Mestieri, ruoli ed attività della mia vita

Presentatore, in occasione di iniziative, come il Galà di Primavera di danza; Conferenziere, soprattutto in tema di immigrazione; Avvocato, iscritto all’ Albo di Roma; Amministratore di società mutualistiche, di associazioni e di cooperative; Dirigente, nella pubblica amministrazione, in  associazioni e sindacato; Attore, prima giovanissima comparsa e poi generico per circa dieci anni; Allenatore di una squadra di calcio ai tempi dell’oratorio S. Giuseppe al Trionfale; Calciatore in tante squadre fino al provino nelle giovanili della SS Lazio; Militare, assaltatore ed istruttore di tiro con il Fal, Garand, le mitragliatrici e le bombe SRCM; Commerciante, assunto dalla Buffetti, con tanti riconoscimenti; Arbitro in vari tornei aziendali di calcio; Poeta, per vocazione; Scrittore, di tanti libri, di tantissimi articoli; Cantautore, il mio album Muraglie in veste di sognatore e di ecologista un po’ hippie ed un po’ naif; Musicofilo, sempre attento alle note che riempiono le nostre giornate; Creativo, il mio connotato più autentico, la mia vera ricchezza; Scultore, uno dei piaceri scoperti dopo il distacco dal lavoro; Giurista, la mia veste indossata per l’amore indelebile verso la giustizia; Giornalista, ridendo e scherzando circa 10.000 articoli; Magistrato, nel ruolo di giudicante sui Ricorsi al Presidente della Repubblica; Direttore editoriale in seno al sito del CoMiRap; Volontario, tante attività, anche spicciole, in aiuto del prossimo; Presidente del Comitato Rapp.vo Personale Ministero Interno, di seggio elettorale, di sindacato etc.Archeologo, grande passione, arricchita da migliaia di fossili reperti in Sabina ed a monte Mario; Epigrafista, ruolo derivato dagli studi e dalle ricerche riportati nel libro  “le case parlanti di Roma”; Facchino, di elettrodomestici, quando da ragazzo utilizzavo il tempo libero per guadagnare qualcosa nel negozio del mitico Valeri; Amministratore condominio, breve esperienza dopo gli studi liceali; Latinista, pessimo a scuola, innamorato da adulto; Etimologista, una passione colta e divertente, senza una fine; Enigmista, sciarade, rebus, parole crociate, mi piace risolvere ma anche inventare tali giochi; I ruoli difficili: figlio fratello padre coniuge nipote; Commediografo, una sola opera,divertente ma incompiuta. “Affitto in grigio…la casa dei nipoti” chissà…; Pescatore, di telline, mitili, cannolicchi, gamberi ed ostriche. In Sardegna anche di polpi, seppie e pesci vari; Informatico, pur avendo la patente europea ECDL e creatore/gestore di vari siti, non fa parte del mio DNA; Viaggiatore, più nel territorio italiano che nel mondo. Camminatore instancabile tra ruderi ed opere d’arte; Giardiniere, la lunga esperienza nei terreni della Sabina insieme a mio cognato Roberto mi ha forgiato alla attenzione ed all’amore per il mondo di alberi e piante; Muratore, mi piace utilizzare cemento e malte, con la soddisfazione di vedere nel breve i risultati del tuo lavoro; Sportivo, oltre a tutti giochi con la palla,compreso il biliardino e il ping pong, mi sono cimentato in attività particolari come  il canottaggio sul Tevere, il tiro con l’arco, il salto triplo, i cento metri…; Fotografo, dalla stampa autonoma in casa in bianco e nero fino alle migliaia di foto in digitale utilizzate nei siti internet. Membro di giuria e presidente di concorsi fotografici, con molti riconoscimenti, Ciclista, amante delle due ruote ne ho avute di ogni tipo dalla graziella, alla Bianchi da corsa, alle mountain bike. Mi vanto di saper condurre a mano  una seconda bici oltre a quella condotta a pedali; Intervistatore, articolazione del giornalismo, mi ha permesso di conoscere grandi personaggi, da un fisco come Zichichi ad un ministro come Napolitano, oltre a sindaci, amministratori, artisti, attori, coreografi etc.Recensore, altra articolazione del giornalismo, questa attività ti consente di esplorare, attraverso gli scritti, le storie, le tematiche e le  personalità meritevoli di attenzione; Chierichetto, la verità era che servire la messa era un obbligo per noi giovani oratoriani malati di calcio. Memorabili le trasferte domenicali alla piccola chiesa di San Lazzaro ora eletta a chiesa di avvocati e magistrati sulla via Trionfale. Durante le feste natalizie noi chierichetti intonati, eravamo coinvolti nel coro con i canti che accompagnavano le messe solenni.Favolista, nella mia veste di genitore tanti i raccontini a lieto fine inventati per far addormentare Valeria nel migliore dei modi. Una vera favola, Potamopoli, l’ho dedicata metaforicamente ai popoli che componevano negli anni novanta l’unione europea; Pittore, pur non avendo alcun dono naturale, grazie alla fantasia vero passepartout artistico, ho realizzato tante opere che mi hanno dato tante soddisfazioni; Coreografo per una notte, o meglio per una serata, insieme a Massimo Simoncini, con due elaborazioni e correlate performance tersicoree, titolate Idiosincrasia e Blindness

 

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