La performance della vocalist, coautrice del pezzo fu pagata 30 sterline e portò , negli anni a seguire, ad una causa tra la stessa e la band britannica
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Il pezzo, magico e struggente, pietra miliare del rock progressivo, tratto dall’album capolavoro The dark side of the moon del 1973 si caratterizza per la voce potente e melodiosa della vocalist Clare Torry , protagonista di una delle più stupefacenti improvvisazioni della storia musicale, che le valse un compenso irrisorio ridicolo.
Lei stessa fu coautrice del brano insieme a Richard William Wright, Clare Torry
Si racconta che il 21 gennaio 1973, ad album quasi completato,Alan Parsons, il tecnico del suono, ritenesse che mancasse qualcosa e propose di chiamare una cantante nonostante il contrario avviso di Wright. Fu contattata una corista della EMI, Clare Torry, una ragazza di 25 anni che aveva già lavorato con Parsons, la quale si presentò la domenica successiva presso gli Abbey Road Studios dove inizialmente le viene fatta ascoltare la traccia già registrata e David Gilmour le disse di «non cantare nulla di preparato. Improvvisa, la tua voce deve essere uno strumento musicale. Deve suonare come un assolo di chitarra». Il primo tentativo venne scartato ma il secondo viene ritenuto adatto e verrà sovra inciso alla base strumentale. Il brano così composto, che inizialmente avrebbe dovuto intitolarsi The Mortality Sequence o The Religious Section, venne inserito nell'album intitolato The Great Gig in the Sky, un grande spettacolo in cielo.
Secondo alcuni, quando uscì dalla sala di registrazione, la cantante si scusò, imbarazzata, per la performance, mentre il gruppo e tutti i presenti rimasero stupefatti per quell'improvvisazione, che divenne epocale. La cantante lasciò lo studio convinta che non avrebbero usato la sua voce nell'album e dovette ricredersi quando, a distanza di tempo, vide il disco in un negozio e lesse il suo nome tra i riconoscimenti.
Molti anni dopo, nel 2004 Clare Torry fece causa alla band e alla casa discografica EMI richiedendo i diritti sulla canzone, dato che avrebbe dovuto essere considerata coautrice del brano insieme a Richard Wright e non solo cantante esecutrice. Per la registrazione, infatti, fu pagata solo 30 sterline e non ricevette alcun riconoscimento successivo. Nel 2005 la Corte suprema del Regno Unito sentenziò a favore della cantante e tutte le edizioni successive a quell'anno contengono il nome di Torry nei riconoscimenti sia come cantante che come coautrice del brano.
Il pezzo va considerato la naturale prosecuzione di Time: il protagonista del testo si rende conto di aver sprecato troppo tempo nella propria vita e inevitabilmente resta spaventato all'idea di morire, spesso senza avere il tempo di realizzare tutti i progetti che ha in mente. La risposta a questo terrore è filosofica: la paura della morte è insensata in quanto tutti, prima o poi, se ne devono andare.
Nei concerti dal vivo del tour 1974-1975 della band, David Gilmour suonava sia la lap steel guitar che l'organo hammond, consentendo così a Richard Wright di concentrarsi esclusivamente sul pianoforte. Questo sistema cambiò con l'assunzione del tastierista Jon Carin nel 1987. La parte di Clare Torry, durante i concerti, era svolta da tre cantanti, che eseguivano ognuna una parte della canzone.
Una cover del brano fu usata agli inizi degli anni novanta come sottofondo per una pubblicità mandata in onda nel Regno Unito (l'analgesico Nurofen). Per questa versione non fu coinvolta la band, ma fu richiamata Clare Torry a cantare.
Nel 2011 viene pubblicata una nuova edizione estesa di The Dark Side of the Moon in diverse configurazioni. Nella Immersion Edition è presente, tra le altre, una versione del 1972 del disco denominata early mix, in cui The Great Gig in the Sky viene presentato in una versione strumentale priva della voce di Clare Torry e con l'aggiunta di altre voci registrate, simili ad altre già presenti in diversi brani del disco. In questa versione, l'assenza della parte vocale mette in evidenza il piano e le tastiere di Richard Wright, rendendoli la parte "solista" del brano.
Formazione dei Pink Floyd Richard Wright - pianoforte, organo hammond, David Gilmour - steel guitar, Roger Waters – basso, Nick Mason - percussioni
Clare Torry (Londra, 29 novembre 1947), ha frequentato la Battle Abbey School nel Sussex orientale. La sua grande occasione arrivò però quando Alan Parsons la richiamò agli Abbey Road Studios per registrare il lungo assolo vocale che si sente in The Great Gig in the Sky, quinta traccia dell'album The Dark Side of the Moon dei Pink Floyd. A causa della grande notorietà del disco, molte voci inesatte si sono poi diffuse in merito a tale interpretazione; è interessante perciò leggere il racconto di quella seduta di registrazione, proprio dalle parole della stessa Torry che lo ricordò a distanza di trent'anni.
«Il 21 gennaio 1973 venni invitata allo studio 3 di Abbey Road. A malapena avevo sentito parlare dei Pink Floyd. La canzone che dovevo eseguire si sarebbe chiamata The Great Gig in the Sky e l'album - FORSE! - The Dark Side of the Moon. La band mi fece sentire questa sequenza scritta dal tastierista Richard Wright. "Non cantare nulla", mi dissero. "Improvvisa". Immaginai la mia voce come una chitarra solista e mi sentii come una Gospel Mama. Dopo poche registrazioni il gruppo era soddisfatto e potei tornare a casa con la retribuzione che mi spettava. Era domenica e presi paga doppia: per tre ore di lavoro, 30 sterline […] A parte Gilmour, gli altri componenti della band sembravano terribilmente annoiati da tutta quella storia del disco. Mi dissi: "Questa registrazione non vedrà mai la luce!"»
In seguito Clare Torry ha lavorato principalmente come turnista di studio e come corista di concerti dal vivo, cantando anche per numerosi jingle pubblicitari inglesi negli anni settanta.
Come turnista, si ricorda il suo lavoro con importanti artisti come lo stesso Alan Parsons (album Eve), Olivia Newton-John, Gary Brooker (dei Procol Harum), i Culture Club, con Tangerine Dream, Meat Loaf e, di nuovo, con Roger Waters in concerto e nel suo album del 1987 Radio K.A.O.S.. Ha cantato di nuovo con i Pink Floyd durante il loro concerto di Knebworth, nel 1990.