Albero o presepe, panettone o pandoro, tombola o sette e mezzo, cotechino o zampone, champagne francese o prosecco italiano, amici o parenti, numerose le scelte da fare e non tutte facili…
Il periodo natalizio è decisamente particolare, anche per la strana commistione che si ingenera tra sacro e profano, tra vicinanza festaiola e malinconie da solitudine e comunque mette un po’ tutti di fronte ad alcune scelte di tenore opposto, spesso integralmente antitetiche come il bianco ed il nero.
Cominciamo con quanti vivono il Natale esclusivamente come una festa e religiosa e quelli, sul fronte opposto, che la commemorano in modo laico e perdipiù godereccio, come mera occasione per incontrare parenti e amici, per farsi una bella vacanza, magari in crociera, per farsi qualche supermangiata. All’ordine del giorno, poi, l’eterna sfida tra gli amanti del presepe, simbolo di religiosità, ed i feticisti dell’albero, sempre più originale e fantasioso, ma simbolo di un approccio laico, quasi pagano. Inevitabile la grande attenzione per le abbuffate ed i cenoni, mascherati da rispetto della vigilia o delle tradizioni, con confronti in tavola tra fedeli panettonisti e pandoristi convinti, tra cotechinisti e zamponisti, addirittura tra fondamentalisti del fondente e praticanti indefessi della cioccolata al latte; accanto a tutto questo una timida rivendicazione di pasti leggeri che fa schiamazzare i crapuloni che non si muovono da casa se non si preparano fritti, fritture e pietanze ultracaloriche. Sul fronte dei giochi da tavola gli affezionati della tombola sono duri a morire ed osteggiati da parte di chi auspica tutto un ventaglio di giochi di carte, dal sette e mezzo al salta cavallo, ai mazzetti ed alla “sorchetta” ed altro ancora, mentre risulta in crescita la schiera dei fautori del mercante in fiera. Anche in merito alle bevande le fazioni sono belle e schierate tra chi vuole pasteggiare champagne quasi a suggellare un avanzamento sociale in essere e chi difende i colori nazionali bevendo i nostri meravigliosi prosecchi. L’eterno dibattito tra vini bianchi e rossi, in questo periodo, sembra arridere a questi ultimi che esaltano le virtù antiossidanti della componente rubina del resveratrolo.
Per nulla sopita è la disfida tra chi non vuole né fare e né ricevere regali e tantomeno impazzire tra traffico, parcheggi e negozi pur di acquistarli in tempo e quanti non vogliono assolutamente rinunciare all’effetto sorpresa connesso ad ogni regalo adagiato iconicamente sotto l’albero di Natale. Vogliamo infine parlare degli inviti, visto che le famiglie allargate sono una realtà dell’Italia del terzo millennio?
Meglio di no perché quella è una questione molto delicata capace di far saltare vincoli di sangue ed amicizie di vecchia data…