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Home Arte cultura e tempo libero Il piacere dell’etimologia, rubrica di Alberto Alfieri Bordi. Atto quinto

Il piacere dell’etimologia, rubrica di Alberto Alfieri Bordi. Atto quinto

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Sigle ed acronimi, magiche formule di sintesi che da sempre si impongono alla nostra attenzione

 La società contemporanea sembra avere una particolare predisposizione per le sigle e gli acronimi, che con pochi caratteri sintetizzano efficacemente un concetto, una società, un titolo, un materiale o uno strumento. In realtà anche il mondo antico cercava la sintesi, tanto che la stessa  parola “sigla” deriva dal latino “singula” ed uno tra i primi acronimi della storia può essere considerato l’INRI posto sulla croce di Gesù con l’intento di beffeggiarne il titolo di Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum. Non va dimenticato che i primi cristiani per manifestare la loro fede e la presenza di Gesù usavano segnare ovunque l’immagine del pesce o la sua corrispondente parola greca ICHTHUS, da cui deriva il termine ittico. ICHTHUS era infatti l’acronimo di Iesus Christus Theou Uiòs Soter , ossia  Gesù / Cristo / di-Dio / figlio / salvatore".

 L'acronimo, che trae origine dal greco  akron, "estremità" +  onοma, "nome", è quindi l’insieme di lettere o  sillabe iniziali (o finali) di determinate parole di una frase o di una definizione, leggibili come se fossero un'unica parola. Il nostro linguaggio ne è pieno, basta richiamare il  tormentato PIL (Prodotto Interno Lordo), la CRI (Croce Rossa Italiana), la CGIL (Confederazione Generale Lavoratori Italiani), una VIP (Very Important Person), il segnale di richiesta di aiuto SOS (Save Our Souls),  l’UPIM (Unico Prezzo In Milano), i BOT (Buoni Ordinari del Tesoro),la  ZTL (Zona a Traffico Limitato). Sigla è generalmente considerata sinonimo di acronimo, ma si dovrebbe propriamente parlare di acronimo quando la successione delle lettere iniziali viene a formare un nome o altra parola di senso compiuto, mentre nella sigla si ha un mero accostamento di lettere che non costituiscono un nome riconoscibile. Le lettere costitutive di una sigla generalmente sono maiuscole e puntate, ossia seguite una per una da un punto.

Simile all'acronimo è l'acrostico, che costituisce la sintesi per iniziali di una intera frase di senso compiuto o più spesso di un componimento poetico.

 I patrioti del nostro Risorgimento per inneggiare a Vittorio Emanuele II re di Sardegna auspicando che diventasse re d’Italia scrivevano sui muri: "W VERDI" (Viva Verdi!) facendo credere di alludere a Giuseppe Verdi musicista, che in quegli anni produceva opere di grande successo. In realtà quel Verdi era l’acronimo dell’auspicato “Vittorio Emanuele Re D’Italia”. Negli anni della seconda guerra mondiale era in grande uso l’attribuire ai figli maschi il nome di Roberto, quasi a  suggellare l’accordo sull’asse bellico ROma-BERlino-TOkio, firmato nel settembre 1940.  Anche a scuola l’acronimia poteva essere utile, per esempio, per ricordare più facilmente la successione delle Alpi in senso orario grazie alla frase  "ma con gran pena le reca giù": MArittime, COzie, GRAie, PENnine, LEpontine, REtiche, CArniche, GIUlie. La parola DITA poteva invece aiutare gli studenti del liceo classico per tenere a mente quali verbi potevano essere utilizzati nell’ablativo assoluto, ossia i Deponenti Intransitivi ed i Transitivi Attivi.

Anche la più famosa sigla della storia, S.P.Q.R., emblema del Senato e del popolo romano (Senatus PopulusQue Romanus) ove il “que” è particella enclitica che significa “e”, si presta a manipolazioni interpretative. Così gli antiromani spiegano l’acronimo con "Sono Porci Questi Romani". Nel sonetto 945 del poeta Giuseppe Gioacchino Belli, SPQR viene sciolto così: "Solo Preti Qui Regnano"; in francese, in Rabelais, "Si Peu Que Rien" (tanto poco quanto niente). I clienti delle trattorie pare invocassero il “Signore Pago Quando Ritorno” al ristoratore che sistematicamente rispondeva  con la formula inversa“Resta Qui Paga Subito”.

 

Il noto scrittore e semiologo Umberto Eco, autore, tra gli altri, di un capolavoro come  “In nome della rosa” si è divertito a .realizzare taluni acronimi particolarmente azzeccati.

Eco: ex coeli officiis= per grazia del cielo= Trovatello; FI: false informazioni; AN: ancora nostalgici; DS:dopo Stalin; PSI: polsi sempre incatenati; RAI: ripete Arcore impunemente

IRPEF:impone robusti prelievi e frega; IRA:innesca rimbombanti autobomba; VIP: vanno in prima

BERLUSCONI: bilanci efferati rapidamente legalizza usando senato camera obbedienti, narcotizza italiani.

C’è chi ama giocare con le sigle delle vecchie targhe automobilistiche, che sono le stesse sigle delle province; per esempio la parola più lunga che si può costruire usando sigle di targhe automobilistiche  sembra sia FO TO MI TR AG LI AT RI CE che mette insieme, in rapida successione, le targhe di Forlì Torino Milano Terni Agrigento Livorno Asti Rieti Caserta. Il termine  latino cadaver sembra riconducibile ad un acronimo sillabico: CAro DAta VERminibus (carne data ai vermi….)

 

Qualcun altro invece si è divertito ad evidenziare i difetti dell’Alitalia proprio con un acronimo, anche se in lingua inglese:  Always Late In Take-off, Always Late In Arrival (sempre in ritardo nel decollo, sempre in ritardo nell'arrivo). Singolare il caso dell’ingegnere Gra: direttore generale dell’ANAS e ideatore del  Grande Raccordo Anulare di Roma, comunemente indicato con la sigla GRA, proprio come il suo cognome, a riprova del motto nomen-omen, “nome e destino”.

Talvolta la stessa sigla indica enti o concetti differenti, così Spa è tanto la Società per Azioni, quanto il centro di benessere termale che gli antichi Romani chiamavano Salus per aquam. Doc oltre ad essere la Denominazione di Origine Controllata che garantisce la provenienza dei vini, rappresenta, in gergo informatico, l’estensione di un file realizzato con il programma Word. Tante le sigle che arricchiscono il mondo della comunicazione di ultima generazione a cominciare dal PC (Personal Computer) fino agli SMS (Short Message System) che si trasmettono via cellulare.  Tra questi meritano di essere citati l’abusatissimo, per i giovani, TVB “Ti voglio bene” e BTLY , sigla di Born To Love You (nato per amarti); MSIDT è sigla di mi sono innamorato di te.

L’ H.T.T.P. che precede  l’indirizzo w.w.w. (world wide web) indica  l’Hyper Text Transfer Protocol. Le F.A.Q., sigla di Frequently Asked Questions, sono le risposte a domande frequentemente formulate; il formato P.D.F. sta per Portable Document Format  mentre l’U.R.L.  costituisce  the Uniform Resource Locator; infine WI.FI.  è la sigla bisillabica di Wireless Fidelity e la P.E.C.è la  Posta Elettronica Certificata.

 

 

 

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