Dietro ad ogni aggettivo c'è una piccola storia etimologica che ci riporta al tempo ed al modo di vivere e pensare dei nostri progenitori che usavano il latino.
Umile. E’ l’uomo che vive semplicemente, o meglio “che vive in basso”, in sintonia con il concetto latino di humilis, che richiama inevitabilmente l’humus, ossia la terra che circonda e arricchisce le piante.
Prelazione. Secondo la terminologia giuridica è il diritto di preferenza che taluni soggetti possono esercitare in determinate situazioni, come nel caso di alcuni creditori o dei coltivatori diretti in ipotesi di vendita di un terreno agricolo contiguo alle proprie terre. Prelazione deriva dal participio passato del verbo latino praefero rs praetuli praelatum praeferre (preferire). Anche il prelato, cui spetta il titolo di monsignore, è un religioso “preferito” in ragione delle sue qualità di membro del clero cattolico.
Frugale. Equivale a sobrio, semplice, abbinato prevalentemente al pasto. Dal latino frux frugis che indica il (buon) raccolto.
Valeria. I Romani del passato usavano il saluto benaugurate di “vale”, ossia “stai bene, sii forte”, che si è radicato nel nome proprio di Valeria.
Insigne. Questo attributo va riferito alla persona che si contraddistingue per un segno (in + signum), una nota particolare ed apprezzabile.
Egregio. Merita tale appellativo chi riesce ad emergere dall’ordinario, dalla massa, insomma dal gregge (ex+grege) per una particolare virtù o qualità.
Querela. L’atto giuridico che può dare avvio ad una azione penale trova il suo presupposto etimologico nel verbo latino quaeror “lamentarsi”.
Avversario. Ancora oggi i fascicoli dei tribunali o degli avvocati presentano le parti di una causa disgiunte da un VS, che sta per versus, ossia “contro”, termine che si ricollega all’avversario.
Potente. In estrema sintesi “è colui che può”; dal verbo latino possum = potere.
Risata. Dal verbo latino rideo es risi risum ridere, un atteggiamento decisamente piacevole e positivo anche se i Latini mettevano in evidenza come “risus abundat in ore stultorum” ossia il riso abbondasse nella bocca degli stolti.
Cauto. E’ colui che è attento: dal latino caveo es cavi cautum cavere, verbo da tradurre con “fare attenzione”, come presente nella famosa maiolica pompeiana del “cave canem”, modernamente “attenti al cane”.
Sicuro. Tale è l’uomo che appare deciso e sereno al tempo stesso, perché privo di preoccupazione (sine+cura).
Ostile. E’ l’atteggiamento di chi non ti è amico. Trae origine dall’hostis latino, ossia nemico.
Senato. Dovrebbe essere il luogo della massima saggezza, tipica dei vecchi (senex in latino) ma evidentemente i tempi sono cambiati.
Turpiloquio. Fenomeno abbondante in tutti gli ambiti, televisione inclusa, che nasce dal parlare (loquor) in modo vergognoso (turpis).
Caseario. Tutto ciò che ha a che fare con i formaggi. Da caseum, il cacio dei Romani.
Ebete. Dal latino “hebere”, essere spuntato, da cui il significato corrente di “ottuso”.
Stupido. Dal latino “stupere”, essere stordito, intontito.
Imbecille. E’ colui che è senza bastone (in+baculum), quindi debole, senza forza.