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Home Arte cultura e tempo libero FONTANE E FONTANELLE DI ROMA di Paola Corso

FONTANE E FONTANELLE DI ROMA di Paola Corso

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I vecchi “nasoni” cedono il posto alle “case dell’acqua” hi-tech, dove sono disponibili anche porte Usb e schermi hd per conoscere gli aggiornamenti meteo e quelli dell’attività del Campidoglio

 

 

I turisti che si aggirano per la città eterna rimangono colpiti non solo dalle numerose bellezze storiche e artistiche ma anche dalla copiosa presenza di fontane.

Accanto alle più famose, quali fontana di Trevi, la Barcaccia di Piazza di Spagna, la fontana dei Quattro Fiumi di Piazza Navona, dell’Acqua Paola al Gianicolo, ve ne sono molte altre che catturano l’attenzione.

Roma, infatti, regala ai turisti, ai cittadini, e perché no anche agli amici a due e quattro zampe, che si aggirano per la città, la possibilità, soprattutto in estate, di poter trovare ristoro e refrigerio bevendo acqua fresca che sgorga dalle circa 2500 fontanelle presenti sul suo territorio, simbolo immortale della città.

Queste fontanelle hanno avuto nella storia alterne vicende.

Volute nel 1874  dal primo sindaco della capitale unitaria Luigi Panciani, vennero realizzate in ghisa in forma cilindrica, con l’unico decoro costituito da una testa di drago che ospitava il cannello di uscita dell’acqua ad uso pubblico e gratuito.

La testa di drago venne poi sostituita da un semplice tubo metallico ricurvo da cui la fontanella prese il nome di “nasone”.

Nel 1980, per ridurre lo spreco d’acqua che corre ininterrottamente, il nasone venne sostituito con un cannello di ottone al quale venne applicata una rotella o un pulsante.

Se da una parte si ottenne una riduzione del consumo idrico dall’altra le fontanelle persero il loro fascino originario.

Oggi assistiamo ad una nuova trasformazione: Il “nasone” diventa hi-tech!

La “casa dell’acqua”, sarà il nuovo e rivoluzionario tipo di fontanella con cui la città tiene fede alla sua millenaria tradizione di “città delle acque”, aggiornandola a bisogni e stili di vita del terzo millennio.

La fontana tecnologica, che sarà installata nelle piazze, nei mercati e nelle ville storiche, riceve l’acqua degli acquedotti romani, già buona, la microfiltra e la igienizza con un sistema a raggi ultravioletti, la refrigera e la offre "alla spina" agli assetati in due varianti, naturale e frizzante, e in due dosi, bicchiere e litro. L’acqua sarà più fresca della normale acqua di Roma (9 gradi contro 11-12), naturale oppure frizzante, gratuita.

Ma il tecno-nasone non si limiterà a fare il suo mestiere di fontanella: ha porte Usb per ricaricare telefonino e tablet e uno schermo hd sul quale vedere il meteo, leggere notizie sul Campidoglio e sul quartiere, informarsi su lavori e novità Acea.

Di “case dell’acqua” ne verranno installate oltre 100 in tre anni a partire da subito, a Roma e provincia. I vantaggi riguarderanno sia le tasche dei cittadini che l’ambiente: Acea stima un risparmio fino a 130 euro l’anno per una famiglia di tre persone, grazie al passaggio dall’acqua minerale all’acqua “del sindaco” filtrata, rinfrescata e, se si preferisce, anche con le bollicine.

In termini di sostenibilità ambientale, a fronte di un’erogazione prevista di circa 60mila metri cubi di acqua ogni anno – stima Acea – si avranno 1.800 tonnellate di bottiglie di plastica in meno, pari a 5.000 tonnellate di CO2 emesse per produrre, trasportare e smaltire le bottiglie in pet, che vuole dire meno petrolio bruciato e meno energia consumata.

Quindi, acqua fresca, pura, liscia o frizzante, gratis e per tutti, bene comune insostituibile, risorsa preziosa di Roma e dei romani, destinata a incentivare il consumo responsabile e la riduzione dei vuoti a perdere, e mentre ti disseti, o fai scorta per casa, dai carica allo smartphone e t’informi.

…ma che ne sarà dalle vecchie care fontanelle? Quindi corriamo, tutti a bere dal nasone…offro io!!!!

 

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