Penultima giornata del girone di andata, la Juventus vince 3 a 1 a Napoli con fatica e fortuna (con polemiche sterili) e stacca di tre punti la Roma, brava e fortunata a recuperare il derby (2 a 2)
con una signora Lazio che ha fatto un primo tempo impeccabile, con il quale ha annichilito i giallorossi. La maglietta della Lazio (Je suis Charlie) è un gesto importante e coraggioso; banale e meritevole del cartellino giallo (non dato) il selfie di Totti, peraltro fatto palesemente male. Recupera in classifica la Samp, squadra tosta, che vince 1 a 0 con l’organizzatissimo Empoli; il Genoa cede 1 a 3 all’Inter, che sembra avviata ad una nouvelle vague. Il Milan segna il passo a Torino (1-1) e Inzaghi non sembra più stabile sulla panchina rossonera; Sassuolo e Udinese (1 a 1) e Atalanta Chievo (1 a 1) sono partite combattute ma non meritevoli di menzione negli annali del calcio del terzo millennio. Partita combattutissima tra Fiorentina e Palermo (4 a 3) con i viola pronti ad approfittare dei passi falsi delle aspiranti al terzo posto. Per il Cesena è l’anno no, perde 2 a 1 a Cagliari e annaspa in fondo alla classifica. Verona - Parma finisce 3 a 1 con l’ennesima prova importante di Toni, altro “vecchietto” terribile che, insieme a Totti e Mauri sottolineano la relatività del fattore età, ovviamente se c’è classe e tenuta fisica. Tra i giovani splende la stella di Felipe Anderson: negli ultimi 12 gol della Lazio il brasiliano ha firmato 5 gol e 6 assist.