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Home Arte cultura e tempo libero 27 Gennaio, giorno della memoria: vivere il ricordo per trasformarlo in ricchezza costruttiva di Teresa Caponera

27 Gennaio, giorno della memoria: vivere il ricordo per trasformarlo in ricchezza costruttiva di Teresa Caponera

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Dimenticare? A volte si può, a volte si deve. Non può essere così quando davanti alle nostre coscienze si stagliano immagini e volti di un recente passato in cui il senso della vita, la sua essenza, è stato oscurato, incenerito, defraudato della preziosità della dignità a cui ogni individuo ha diritto.

 

Tale è stata la condizione delle vittime dell’Olocausto.

Una serie di vicende tristemente note ormai a tutto il nostro mondo, esacerbato da tanta tragica devastazione ma forse non ancora abbastanza conscio dell’entità e dell’orrore perpetrato.

Siamo uomini stanchi, oggi, poveri di quella sensibilità che possa far penetrare a pieno dentro una simile realtà: anime, le nostre, affaticate dalle mille parole dette, ripetute e mai totalmente pregne del significato profondo in cui vogliamo calarci.

A giorni, il 27 di questo mese, saranno ricordati i milioni di uomini, donne e bambini che sono stati i testimoni cruenti di uno scempio senza precedenti.

La libertà, valore supremo che caratterizza ogni individuo di qualsiasi età, sesso, razza, religione, estrazione sociale, è stata sottomessa al bieco giogo di uomini che, strumentalizzando false ideologie, l’hanno oltraggiata, calpestata, vilipesa generando morte, distruzione, umiliazione.

Non so quanti oggi si impegnino a conservare intatto questo bene che l’uomo acquisisce con la nascita e che altro non è che la difesa della propria autonomia di pensiero, di guardarsi intorno senza paura o di proclamare a gola spiegata il pensiero che è pensiero di uomo esente da fini che possano inquinare la sua rispettabilità; so però che in ogni fibra umana deve esserci un posto eminente in cui far vivere e sopravvivere una tale ricchezza. L’essere umano possiede dei ben marcati presupposti da cui non si può derogare: la barbarie nazista – o di qualunque altra origine possa essere – ha non solo oscurato questi sacri principi ma, nella sua goffa e sottile “perfezione”, li ha arbitrariamente fatti soccombere.

Si avvicina il giorno della memoria, un giorno dedicato al ricordo, la cui ragion d’essere risiede nel perpetuare all’infinito questa memoria. In esso infatti è racchiuso un immenso patrimonio storico ed umano dove può esserci spazio unicamente per arginare fenomeni collettivi distruttivi quale è stato l’Olocausto e mille altri genocidi indegni per l’umanità. Non c’è necessità di retorica per far vivere in noi i tanti, troppi martiri che si sono succeduti e che rimangono come pietre miliari nel nostro cuore: Marzabotto, Fosse Ardeatine, Sant’Anna di Stazzema, Risiera San Saba, lager ovunque simbolo di sofferenza e sopraffazione, dolore e sfacelo; le tante Auschwitz, Dachau, Birkenau respirano ancor oggi la ribellione e la rabbia, ma anche, da queste ceneri, la spinta a proseguire un cammino di rivincita e di incoraggiamento verso un orizzonte nuovo che guarda al triste passato per costruire ed edificare un presente ed un futuro “libero”.

 

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