"Garabalda fa farata, fa farata, a ana gamba, Garabalda ca camanda, ca camanda a sa saldà”
29 agosto 1862, in uno scontro a fuoco sull’Aspromonte con le truppe italiane del generale Cialdini, Giuseppe Garibaldi fu ferito da due «palle di carabina» che lo colpirono «una all’anca sinistra, e l’altra al malleolo interno del piede destro». Nel corso del tempo molte furono le canzoncine incentrate scherzosamente su quell’episodio, compreso un canto scout che recitava testualmente “Garibaldi fu ferito, fu ferito ad una gamba, Garibaldi che comanda, che comanda i suoi soldà ” .
Qualcuno si è divertito con questo ritornello inventandosi il gioco della “monovocale”, ossia leggendo la frase variando tutte le vocali e riconducendole ad una.
Esempio. Con la vocale a diventerà: Garabalda fa farata fa farata a ana gamba Garabalda ca camanda, ca camanda a sa saldà.
Poi con la vocale e: Gerebelde fe ferete, fe ferete e ene gembe, Gerebelde che cemende, che cemende e se seldè
Con la vocale i sarà: Giribildi fi firiti, fi firiti i ini gimbi, Giribildi chi cimindi, chi cimindi i si sildì
Ecco la frase con la vocale o: Goroboldo fo foroto, fo foroto o ono gombo, Goroboldo co comondo, co comondo o so soldò
Infine con la u: Gurubuldu fu furutu, fu furutu u unu gumbu, Gurubuldu cu cumundu, cu cumundu u su suldù.
Giochetto semplice, stupido ed inutile ma provate a farlo con qualche amico ed il divertimento è assicurato.
Meritevole di essere annoverato tra le Geniozie.
