L’indagine del Sustainable Development Solutions Network è su base territoriale con parametri essenzialmente fondati su organizzazione e servizi ma, a livello individuale, ognuno di noi può migliorare il proprio profilo eudemonistico
La Giornata Internazionale della felicità si celebra in tutto il mondo il 20 marzo di ciascun anno. È stata istituita dall'Assemblea generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite nel 2012 con la risoluzione A/RES/66/281 dell'Assemblea dell'ONU, che “invita tutti gli stati membri, le organizzazioni del sistema delle Nazioni Unite, e altri organismi internazionali e regionali, così come la società civile, incluse le organizzazioni non governative e i singoli individui, a celebrare la ricorrenza della Giornata Internazionale della Felicità in maniera appropriata, anche attraverso attività educative di crescita della consapevolezza pubblica …. “
Secondo il rapporto del Sustainable Development Solutions Network, organismo dell’Onu, in vetta alla graduatoria della felicità mondiale ci sono i soliti Paesi altamente civilizzati, quali Danimarca, Svizzera e Islanda e quelli dell’area scandinava. L’Italia anche sul fronte happiness arranca, collocandosi alla 50^ posizione dietro Nicaragua e Uzbekistan. Agli ultimi posti della graduatoria mondiale tutti Paesi africani a riprova che la povertà non si sposa con il benessere psichico e che la graduatoria del SDSN si basa prevalentemente sui dati oggettivi reperibili nei servizi, nella organizzazione e nel welfare di un Paese.
Il padre della psicologia positiva Martin Selingman ha teorizzato che mentre il 60 per cento della felicità è determinata dai nostri geni e dall'ambiente, il restante 40 per cento dipende da noi ed allora è su questa percentuale che dobbiamo impegnarci. Come? Alcuni studiosi hanno individuato delle tecniche che possono aiutare a star meglio (felicità è sempre una parola grossa e sembra presupporre uno stato di completo benessere psichico, difficilmente realizzabile).
L'esercizio fisico, il volontariato, il contatto con la natura, la frequentazione di persone positive sembrano percorsi proficui per la crescita della “felicità individuale”. Ecco quindi un memorandum per l’eudemonismo o ricerca della felicità (per Socrate eudemonia richiamava la presenza del buon (εὖ) dàimon (δαίμων) o spirito-guida che assiste l’essere umano in ogni sua decisione):
Trascorrete almeno 20 minuti al giorno all'aperto
Impegnatevi ad essere felici cercando di individuare i vostri punti di forza, correggendo i vostri punti (e comportamenti) deboli
Fate esercizio fisico regolarmente (mens sana in corpore sano)
Godetevi l’arte e la cultura; se possibile fate arte e cultura
Mantenetevi aggiornato sugli eventi che accadono nel mondo, nel vostro Paese, nel vostro quartiere (sentirsi parte della collettività fa bene; l’isolamento è comunque nocivo)
Frequentate persone positive (quelle “ non angoscianti”, evitando soggetti che scaricano sul prossimo il proprio malessere esistenziale)
Prendetevi cura di piante e/o animali
Coltivate relazioni sociali forti. Se si dispone di amici intimi, di una amorevole famiglia, o di forti legami con la comunità, si è più felici
Occupatevi del prossimo, in particolare di chi è in difficoltà
Dedicate attenzione alla vostra persona. L’aspetto fisico, il vestir bene, l’essere “a posto” porta ad uno autoapprezzamento che veicolate anche nei rapporti con il prossimo
Portate avanti progetti, non importa il tipo o la dimensione di questi; la loro valenza è la giusta proiezione nel futuro
Mantenete un rapporto appagante ma equilibrato con il mangiare ed il bere quotidiano
Fare prevalentemente cose gradite. Ricordate il protagonista del film "La grande bellezza" ? Diceva "alla mia età non posso più perdere tempo a fare cose che non mi va di fare"