L’evento è organizzato dalla associazione Tuttomusica e da Prometeo Ricerca grazie alla disponibilità del Ministero dell’Interno
Nella magica atmosfera di una delle più belle chiese di Roma, inserita in un delizioso borgo accessibile da via Panisperna n. 90 (Salire una delle due rampe di scale), avrà luogo, venerdì 19 dicembre alle ore 20.30, il Concerto di Natale 2014 organizzato dalla associazione Tuttomusica e da Prometeo Ricerca grazie alla disponibilità del Ministero dell’Interno.
Al pianoforte Daniele Perri eseguirà brani di F. Liszt e di Debussy; Marco Surace alla chitarra proporrà brani di J.S. Bach e di A. Gilardino; i due artisti proporranno anche un brano in coppia.
Virgilio Volante al pianoforte interpreterà brani di L.Refice, S.Pagano, F.De Franceschi ed una Promenade dell’autore stesso.
L’Orchestra Giovanile intratterrà il pubblico presente con “Emozioni in musica” e brani del repertorio natalizio.
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La chiesa di S.Lorenzo in Panisperna. Sorge sulle pendici del colle Viminale, nel punto più elevato del saliscendi che compie l’omonima via, vicino all'incrocio con via Milano. Di origine antichissima, essa venne eretta, secondo la tradizione, al tempo di Costantino (IV Sec.), e dedicata al diacono martire Lorenzo.
Sulle origini del nome Panisperna, vi sono varie teorie, la più popolare è quella legata alla famosa dispensa ai poveri di “panis et perna” (pane e prosciutto) da parte delle Clarisse, che custodirono per secoli la vicina chiesa di S.Lorenzo. Un’altra teoria è quella che l’appellativo “Panisperna” deriverebbe invece, dall’unione del cognome Pane con il nome femminile Perna o Perla. Secondo un’altra ancora, il termine deriverebbe da un’antica iscrizione esistente nella chiesa, poi andata perduta, dove si faceva riferimento al cognome romano di Perpennia, riferibile all’omonimo Prefetto di Roma. Interessante anche l’opinione di un altro studioso, per il quale il termine nascerebbe dalla fusione dei due vocaboli latini palis (pali o verghe) e sterno (distendo). Con l’antico vocabolo latino palisternum s’identificava, infatti, una tipologia di letto realizzato con pali di ferro e probabilmente proprio sopra tale specie di letto sarebbe avvenuto il martirio di S.Lorenzo.
Nel 1300, in occasione del I Giubileo, la chiesa, probabilmente cadente, fu completamente ricostruita e fu commissionata la realizzazione dell’attiguo monastero, munito di chiostro e retrostante campanile, per accogliere le suore Clarisse che dovevano custodire la chiesa. la chiesa fu di nuovo riedificata nel 1574.
Le Clarisse conservarono la proprietà del monastero fino al 1877; successivamente in conseguenza del trasferimento della capitale del regno da Firenze a Roma, esse subirono l’esproprio del monastero, della vigna retrostante, del campanile e di parte dei locali della chiesa, destinati all'utilizzazione per pubblica utilità.
Parte del comprensorio monasteriale venne destinato a sede dell’Istituto di chimica dell’Università di Roma, seguendo uno dei primi progetti del nuovo Stato italiano che individuava nel Viminale l’area per accogliere gli istituti scientifici dell’Università della nuova capitale del regno.
Alla fine del primo millennio il luogo sacro fu affidato ai monaci di San Benedetto, che edificarono accanto ad esso un monastero, assurto a notevole importanza nella comunità dell'epoca. Nei primi anni del XIV secolo il monastero fu ceduto alle monache di Santa Chiara e, per iniziativa del cardinale Giacomo Colonna, il tempio fu adattato alle nuove esigenze di clausura con la riduzione ad una sola navata e la realizzazione del coro.
Il portico esterno fu aggiunto nel XVII secolo, e fu decorato (1893-4) con immagini di san Lorenzo e di Francesco d'Assisi per volere di papa Leone XIII, che qui era stato nominato vescovo titolare cinquant'anni prima (1843) da papa Gregorio XVI. Allo stesso papa è dovuta la scalinata d'ingresso.
Accanto alla chiesa è una delle poche case medioevali rimaste a Roma. L'unica navata e le tre cappelle per lato ospitano: sul lato meridionale, un dipinto di Santa Chiara d'Assisi, opera di Antonio Nessi (1756); sul lato settentrionale il dipinto “Stimmate di san Francesco” opera di Niccolò Lapiccola. Il soffitto raffigurante la Gloria di San Lorenzo è affrescato da Antonio Bicchierai.
Santa Brigida che prega di fronte al crocifisso, dipinto di Giuseppe Montesanti (1757), è visibile nella cappella dove era custodito il corpo della santa, ora in Svezia (la santa era usa chiedere l'elemosina per i poveri di fronte alla chiesa, oltre che pregare davanti al crocifisso dell'altare, opera del XIV secolo). Una statua di Santa Brigida si trova nel cortile antistante la chiesa, che è adiacente al compendio del Ministero dell'Interno.
La cappella ipogea contiene il forno in cui sarebbe stato martirizzato san Lorenzo.