I giudici hanno evidenziato la violazione della prescrizione ordinaria da parte del decreto Monti "Salva Italia". Ora i dubbi sorgono sulla effettiva possibilità della conversione da parte della Banca d'Italia che ha emanto una circolare interlocutoria al riguardo
I possessori di vecchie lire potranno chiedere ancora la conversione in euro. Il cambio è reso possibile grazie alla sentenza 216 del 2015 della Corte Costituzionale che, accogliendo il ricorso di un gruppo di risparmiatori, ha definito illegittimo il decreto del governo Monti che anticipò indebitamente la prescrizione della lira.
La questione di legittimità costituzionale del decreto governativo (poi norma Salva Italia del governo Monti decreto legge 201/2011 art. 26) fu sollevata dal Tribunale di Milano, a seguito di un ricorso presentato da un gruppo di risparmiatori contro la Banca d’Italia per non essere riusciti ad ottenere il cambio di una somma di circa 27.500 euro. La doglianza degli interessati si concentrava sulla illegittima anticipazione al dicembre 2011 della prescizione ordinaria della lira, computabile al 28 febbraio 2012. La decisione della Corte Costituzionale del 5 novembre 2015, che rende nuovamente possibile il cambio delle lire, è stata motivata col fatto che, essendo trascorsi 9 anni e 9 mesi dalla pubblicazione della legge che stabiliva in 10 anni il limite di tempo entro il quale effettuare il cambio delle lire, i risparmiatori erano legittimati a confidare di avere ancora tre mesi di tempo. La sentenza restituisce ai risparmiatori di lire il tempo residuo di tre mesi necessari ad arrivare ai 10 anni di prescrizione ordinaria.
Da venerdì 6 novembre, e per circa tre mesi, dovrebbe essere possibile effettuare il cambio delle lire presso tutte le filiali dalla Banca d’Italia, anche se non sono mancati ostacoli alla concreta conversione di lire in euro..
Infatti tra il dire e il fare ci sta di mezzo lo stesso veto di Bankitalia che ha smentito questa possibilità, spiegando in un comunicato “sono in corso approfondimenti per definire le modalità con le quali eseguire la sentenza”. Al momento, quindi, “eventuali richieste di conversione non possono essere accolte”.
In via consolatoria, ma in attesa che decolli il nuovo trimestre di conversione lira/euro, si ricorda che tra le vecchie lire italiane ci sono monete rare che hanno un certo valore: le 2 lire del 1958, le 50 lire del 1958, le 5 lire del 1956 e le 10 lire del 1947.