Le persone interessate a recuperare o migliorare le proprie funzioni cognitive e intellettuali o a prevenire il deterioramento cerebrale possono frequentare un corso a Sacrofano programmato per l'inizio del nuovo anno
Spesso le persone anziane, non più coinvolte attivamente, vanno incontro ad un declino delle funzioni cognitive (memoria, pensiero, linguaggio, intelligenza).Il cervello non viene più stimolato ed i processi cognitivi vengono utilizzati soltanto parzialmente.
Il “metodo Feuerstein” vuole:
-.prevenire il deterioramento mantenendo il cervello attivo;
- rallentare alcuni processi di deterioramento riattivando funzioni trascurate;
- ripristinare alcune funzioni cognitive andate perse.
Il metodo trova a
pplicazione qualunque sia il sesso, l’età, la condizione sociale e clinica.
Il metodo è applicato in tutto il mondo ed è stato illustrato il 30 novembre scorso nella Sala Santa Rita a Sacrofano, dalla professoressa Antonella Lotti con un semplice ed introduttivo esempio. Chi fosse interessato a questo metodo il cui scopo è, come più sopra detto, quello di non far perdere oppure di riattivare memoria, linguaggio e pensiero, può partecipare al corso, in via di formazione, tenuto dalla medesima Antonella Lotti. La durata è di tre mesi, con una lezione a settimana (nel pomeriggio di martedì o mercoledì presso la Sala Santa Rita). Il costo è di 96 euro pagabili in 3 rate all’inizio di ogni mese. Ogni corso può essere frequentato da un massimo di cinque persone. Un numero di partecipanti inferiore a cinque comporta una maggiorazione del costo. Inizio a gennaio o febbraio 2018 secondo gli accordi che saranno presi con la docente. Coloro che intendono partecipare possono prenotarsi telefonando a Cornici Marra 333-22.56.652 entro il 30 dicembre 2017.
Il sito dell'associazione Amici di Sacrofano è www.amicidisacrofano.com
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Il metodo Feuerstein prende il nome dallo psicopedagogista israeliano, nato in Romania, Reuven Feuerstein (1921-2014), che lo ha elaborato per sviluppare l'intelligenza di bambini con problemi di apprendimento o con disabilità intellettiva, oppure interessati da sindrome di Down.
Il metodo è oggi applicato oltre che a studenti, a persone adulte, ad esempio lavoratori che devono aggiornarsi alle nuove tecnologie, disoccupati ed emarginati. La prima fase del metodo prevede la misurazione del potenziale di intelligenza di un bambino, di un adulto, per poi svilupparne appunto l'intelligenza con apposito insegnamento centrato sulla mediazione didattica, fatta da una persona professionalmente preparata ad applicare il metodo in uno dei centri accreditati ufficialmente.
La parte applicativa del metodo è il PAS (Programma di Arricchimento Strumentale) con cui si procede tramite esercizi, svolti sempre sotto la guida di un insegnante, a sviluppare l'intelligenza intesa come proprietà dinamica della mente, cioè modificabile.
In sintesi il metodo consiste nel rendere consapevole il bambino, l'individuo, che attua dei precisi processi mentali quando impara o risolve dei problemi. Che può essere consapevole di questi processi mentali, (può "vedere" come pensa) e che può modificarli per meglio imparare e risolvere problemi di varia natura, non solo matematici o scolastici.
Ad esempio gli esercizi del PAS puntano a:
far controllare l'impulsività quando si deve rispondere ad una domanda o risolvere un problema
far riflettere prima di compiere anche la più piccola azione
chiedersi sempre quale è il problema e come lo si è risolto e perché si ha avuto successo o meno.
Lo stesso Feuerstein afferma e dimostra, dato che il metodo è ormai applicato in varie nazioni, che il cervello umano è modificabile strutturalmente se opportunamente stimolato e che ad ogni età un individuo può cambiare ed incrementare la propria intelligenza che può così essere insegnata.
Secondo Feuerstein, l'intelligenza non è un tratto ereditato geneticamente e perciò immutabile; è invece uno stato, risultato di diverse componenti, di cui quella genetica non è la sola né la più importante.
L'intelligenza è la propensione dell'organismo a modificarsi nella sua struttura cognitiva, in risposta al bisogno di adattarsi a nuovi stimoli, di origine interna o esterna che siano (Feuerstein 1998)