E' dovuta per ciascun conto corrente che abbia una giacenza media superiore ai 5000 euro. Il suo ammontare è pari a 34,20 euro l'anno.
Per mettere al sicuro i propri soldi ed i propri risparmi il conto corrente rappresenta una soluzione ottimale, ma questa comporta anche dei costi, inclusa l'odiosa imposta di bollo, dovuta nel caso in cui la giacenza media delle somme depositate superi i 5000 euro.
Quindi chiunque sia in possesso di un conto corrente con una giacenza media superiore a 5000 euro, è costretto a pagare l’imposta di bollo annuale che è pari a 34,20 euro.
Si tratta di una cifra fissa da corrispondere obbligatoriamente, al termine dell’anno, o ad ogni rendiconto, quando si è titolari di un conto corrente bancario oppure di un libretto di risparmio bancario o postale.
L’imposta di bollo fu introdotta con il DL 201/2011, a sua volta inserito nel famoso decreto Salva Italia voluto dall’allora Governo Monti. La legge ha quantificato in 34,20 euro all’anno la quota fissa da dover versare per tutte le persone fisiche e in 100 euro per soggetti diversi, quali aziende, imprese e titolari di partita IVA.
Se la giacenza media annuale scende al di sotto di 1379,49 euro, in caso di pignoramento, una cifra inferiore a questa non potrà essere prelevata dal conto.
Il calcolo della giacenza media annua avviene dividendo la somma delle giacenze giornaliere per 365, indipendentemente dal numero di giorni in cui il deposito/conto risulta attivo. La giacenza giornaliera riguarda il saldo giornaliero per valuta. In base a questo calcolo potrete essere in grado di capire come mantenere bassa la vostra giacenza.
Per non pagare l’imposta di bollo è necessario accendere un conto corrente base. Si tratta di conti che consentono un numero minimo di operazioni allo sportello o tramite internet. Sono garantiti però solo a chi ha un Isee inferiore a 7.500 euro.
I titolari devono in proposito presentare apposita autocertificazione entro il 1° marzo di ogni anno .