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Supergita di primavera a Matera e nelle province della Campania

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Nel programma lo splendore rupestre della città dei sassi e le attrattive di Benevento, Salerno e Caserta

 

Prima tappa è Benevento, città sannita che si raggiunge prendendo la autostrada Roma Napoli fino all’uscita Caianello e proseguendo poi per la strada Telesina. In tutto circa due ore e mezzo per vedere l’arco dell’imperatore Traiano, bello e imponente, ma meno grande di quelli di Costantino e Tito nell’Urbe. L’antica Maleventum, poi ribattezzata Beneventum dopo l’esito favorevole ai Romani della terza guerra sannitica, presenta un centro storico delizioso: curato e molto frequentato, con negozi di primo livello ed attraenti vicoli pieni di localetti, che ha nella chiesa di S. Sofia, appartenente al FEC,  un gioiello di rara bellezza a pianta stellare. Esiste un problema parcheggio che si può risolvere lasciando la propria vettura in piazza Risorgimento (costo orario  0,75 fino alle ore 20), uno spazio enorme con scuole ed istituti pubblici di vario genere. Vicino all’arco di Traiano ci gustiamo pizze stupende (ma anche fritti deliziosi ed altre sfiziosità locali) alla pizzeria La Pampanini, ubicata di fronte alla bella chiesa di s. Ilario. Avvertenza: nel locale c’è una musica rock di tipo infernale, adatta per i giovanissimi! Da non perdere la bella attrattiva del teatro romano che si raggiunge passando vicino al Duomo; l’acustica è eccellente per spettacoli teatrali e musicali. Da queste parti  si cucina molto il baccalà e ce ne accorgiamo nel l’Osteria dei sapori, dove c’è una bella varietà di piatti locali, inclusi gli gnocchetti con la salsiccia di Castelpoto. Lasciamo la città fondata da Diomede con un saluto al bellissimo palazzo dei rettori, una specie di fortezza, ed alla fontana del  FLANS TE ALO “Soffiando ti nutro”. Nel museo di Benevento ci sono opere del grande Domenico Paladino, nato in questa terra e  maestro dell’arte transavanguardista italiana.

La strada da Benevento a Matera (circa due ore e mezzo di viaggio) è comoda ma inquietante visto che non c’è un benzinaio, una macchina o una persona ma solo le sagome slanciate  e silenti di numerose pale eoliche. Matera, quella che era la vergogna d’Italia negli anni sessanta, ti accoglie con una bellezza unica e mozzafiato. Panorami rupestri incredibili e carichi di fascino, che riportano ad un’era lontanissima. Ovunque c’è pulizia ed attenzione per i luoghi; b&b e ristorantini sono in grado di soddisfare turisti di ogni etnia, età e palato. Vale la pena una gita ai Sassi con la  apetta a tre ruote o con il pulmino (ottima la Matera City Tour al costo di 15 euro a  persona con un fantastico Antonello come guida). La nuova bellezza della città dei sassi (Baresano e Caveoso, che sono due ampie zone) ci è stata anticipata da tanti film (tra tutti No time to die con lo 007 Daniel Craig) e fiction (Imma Tataranni sostituto procuratore con la bravissima  Vanessa Scalera). In questi  luoghi tortuosi il parcheggio è un miraggio per cui conviene risolvere il problema parlando anticipatamente con l’albergo/b&b ove si intende pernottare. Se di giorno si godono spettacolari  panorami di Matera , la città più antica al mondo per costanza abitativa dopo Aleppo e Gerico , di sera si accende  come un vero presepe, mentre i ristorantini preparano le imperdibili delizie locali (peperoni  cruschi, lenticchie e fagioli neri, caciocavallo podolico, agnello magro, salumi vari  e pane non dissimile dal genere “Altamura”).  Mangiamo molto bene  a Giù al Sud tra i Sassi, ma da Annina dal 1937 siamo stregati da una location unica, dentro ad una sorta di caverna comunque accogliente, anche grazie alla confidenziale professionalità di Renato, cameriere puntuale ed attento.  Per pasti più veloci vanno bene anche  Materia Prima (hamburger di prima categoria e cialedda sfiziosa: una specie di panzanella col limone) e il Rusticone (panini  e pizzette godibilissime  per tutti i gusti) a due passi dal Palombaro lungo, la cisterna ipogea che costituisce il serbatoio d’acqua più grande d’Europa dopo quello di Istanbul.  Sempre in  piazza Vittorio Veneto  non puoi non notare il monumentale palazzo dell’Annunziata  ove è allocato un grande ufficio turistico. Di Matera si potrebbero citare le meravigliose chiese rupestri o altri monumenti ma Matera è di suo un monumento, un misto di natura, storia e cultura, che la rendono tappa imperdibile in Italia, soprattutto dopo la nomina a capitale europea della cultura per l’anno 2019.

Da Matera a Salerno: si prende la strada per Potenza e poi un tratto di autostrada, dove non mancano né i camion né i lavori in corso. La città della famosa Scuola di medicina è dotata di due porti dai quali è possibile fare delle belle gite sulla costiera amalfitana, anche se Vietri sul mare dista appena sette chilometri. Il centro storico è incentrato nella pittoresca via dei Mercanti, ricca di negozi ed attività artigianali davvero affascinanti, mentre la sua prosecuzione pedonale, il corso Vittorio Emanuele presenta negozi  di più alto profilo, con tanti ritrovi, bar e ristoranti meritevoli di una sosta.  Merita una visita lo stupendo Giardino di Minerva, se aperto dopo i lavori di risistemazione, ma il vero capolavoro artistico è il Duomo: realizzato con lavori iniziati nel 1070, è imponente, luminoso, accogliente, dall’impronta  longobarda che ben si concilia con la cristianità della cripta barocca di San Matteo. A pochi passi dal duomo è ubicato il tempio di Pomona caratterizzato, all'interno e all'esterno, da una quindicina di colonne di stile corinzio unite tra di loro da un arco gotico a sesto acuto. Gran parte dei vicoli di Salerno, dove si trova anche una fontana dei pesci attribuita a Vanvitelli,  scendono verso il lungomare caratterizzato da tanti ristoranti di pesce. Anche qui il parcheggio è una pratica ostica per cui è necessario trovare una adeguata soluzione prima di arrivare in questa cittadina sul mare, dove la pizza regna sovrana. L’antica pizzeria “Da Michele” fa esclusivamente pizze, neanche un fritto, peraltro enormi, di gran lunga più grandi del canonico diametro di 35 cm indicato dalla tradizione.Per caffè e colazioni c’è l’imbarazzo della scelta: il caffè del Professore, vicino al Duomo, è una pasticceria accattivante ma anche i tanti bar di corso Vittorio sono affidabili . Per una cena sfiziosa consigliamo l’Osteria dei sapori: sette tavoli in un localino con cucina a vista ed atmosfera popolare;  altrettanti tavoli vengono allestiti nel vicolo attiguo; quattro donne si occupano dei servizio che porta in tavola squisitezze di pesce particolarmente valide: i  paccheri con  pesce spada  e frigitelli (qui chiamati friarielli) sono lodevoli, come pure l’abbondante porzione di calamarata con vongole e calamaretti. Le alici con provola non si dimenticano. Al prezzo di 25 euro puoi gustare  un trancio di pesce spada  grande e spettacolare , sufficiente per due persone. Per finire il babà scomposto alla crema chantilly (rivisitata perché molto densa): una bomba!

Dopo aver lasciato le strade ingolfate di Salerno, prendiamo l’autostrada, sempre trafficata, che ci conduce a Caserta, sinonimo di reggia, anzi della reggia più grande al mondo (maggiore anche di Versailles), voluta dal re Carlo III e realizzata da Carlo Vanvitelli, dal figlio Luigi e da altri insigni artisti che la portarono  a compimento nel periodo tra il 1750 ed il 1835. Impossibile elencare i tesori artistici presenti (nonostante le ruberie) nelle 1200 stanze dell’edificio, ricche di statue, arredi, lampadari, libri, orologi, presepi, quadri di fattura eccellente. Forse più semplice  fare riferimento alla meravigliosa natura dei luoghi  con una vegetazione, anche esotica, resa lussureggiante dalle acque dell’'acquedotto Carolino (noto anche come acquedotto di Vanvitelli) realizzato per alimentare il complesso di San Leucio. Deliziose le fontane che in un contesto scenografico incredibile segnano la discesa delle acque dalla cascata  più alta fino all’area della reggia: quelle di Diana e Atteone e di Venere ed Adone, nella zona  più in alto, quella di Eolo, quella di Cerere, a scendere,  quella dei tre Delfini e quella Margherita, inserita in un’aiuola circolare. Incredibile il giardino all’inglese, raggiungibile dalla zona  più alta del parco: attraversando giardini con vegetazione esotica di particolare bellezza si arriva al laghetto di Venere, contornata da vestigia archeologiche che sembrano create per un set cinematografico degno dei film con protagonista Indiana Jones. Consigliamo di mangiare nel self service della reggia: pietanze ottime a prezzi non gonfiati in un contesto ben organizzato.  Alla bellezza sfavillante della reggia fa da contraltare la zona parcheggio (a pagamento) dove né le istituzioni né le forze dell’ordine riescono a smantellare le bande di abusivi che (velatamente) taglieggiano i turisti costringendoli a compare guide a prezzi esagerati!

Queste brevi note sono il sunto di quattro tappe in altrettante province del nostro meridione che hanno costituito un tour piacevole reso faticoso, dal 13 al 18 maggio 2023, da condizioni climatiche avverse con piogge costanti  che nello stesso periodo hanno portato allo stremo le popolazioni dell’Emilia e Romagna. (Alberto A. Bordi)

 

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