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Home Consigli utili “Inseguendo Moby Dick”. Appunti di un viaggio in Canada sul percorso del fiume San Lorenzo fino al suo estuario. Di Valeria Bordi e Giuseppe Del Sordo

“Inseguendo Moby Dick”. Appunti di un viaggio in Canada sul percorso del fiume San Lorenzo fino al suo estuario. Di Valeria Bordi e Giuseppe Del Sordo

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Grandi spazi, distanze enormi, natura incontaminata e rispettata; e tanta acqua, nei fiumi, nei laghi, nelle cascate e …dal cielo

Da Montreal a Quebec City e poi  Baie St. Paul, La Malbaie, St. Joseph de la Rive, St. Simenon, Tadussac, Gran Bergeronne, Chateau Richer, Yamachiche, ogni tappa una scoperta


La prima cosa che si deve sapere è che in questo enorme Paese, secondo per grandezza solo alla Russia (è pari a tre quinti del territorio sovietico) ci sono tantissimi aspetti di differenza rispetto allo stile di vita europeo, italiano in particolare.

Innanzitutto la sicurezza: tutte le belle casette che incontri nei piccoli villaggi sono aperte, non c’è l’assillo della protezione dai furti, non ci sono i ladri, ma in giro non vedi neanche macchine della polizia mentre frequenti sono quelle dei vigili del fuoco e le telecamere sono ovunque.

Abbiamo preso il volo diretto Roma Montreal, poco più di otto ore al costo di 1200 euro A/R a persona con la Air Canada, compagnia affidabile ed organizzata, puntuale nelle comunicazioni personalizzate sul tuo viaggio. La nostra mèta è il Quebec, provincia francofona del Canada ed infatti si parla quasi esclusivamente francese ed i piccoli villaggi richiamano molto le strutture e le atmosfere francesi con tanto di chiesa di impronta gotica perno dell’intera comunità. Prendiamo a noleggio un grosso suv, una Wolksvagen Taos prodotto solo per questo mercato, che, comunque risulta molto piccolo rispetta ai pick up in circolazione ed ai giganteschi tir con rimorchio che, ad alta velocità percorrono le strade ed autostrade (dove non si paga) per lo più senza traffico. Il volante è a sinistra, le vetture sono automatiche, non hanno la targa davanti e la benzina costa poco ma gran parte dei veicoli sono elettrici e di marca Tesla.

Montreal è la classica metropoli nordamericana, con grande traffico, lavori in corso ovunque e grattacieli spettacolari; noi per fortuna alloggiamo in una deliziosa casetta nel verde del  quartiere residenziale, molto trendy con radici multiculturali, di Mileend. Da vedere il Giardino Botanico con esemplari splendidi provenienti da ogni parte del mondo. Il primo impatto col cibo è sconfortante: un pasto, non di certo abbondante, costa mediamente intorno ai 70 dollari canadesi (un dollaro canadese pari a 0,70 euro) oltre al 15%  minimo di mancia obbligatoria, più le tasse, ma il cibo non è un gran che e risulta decisamente pesante. La poutine, pietanza nazionale, per noi è inavvicinabile, perfino i crostacei (crab) non lasciano il segno auspicato; troppe salse e troppa distanza dalla cucina mediterranea; buona la tartare di cervo, passabile qualche piatto di pesce, con dominante di gamberi e calamari e qualche bistecca. Birre e vini locali molto gradevoli.

Ci spostiamo a Quebec City, città in perfetto stile francese circondata da una vegetazione meravigliosa; il nostro alloggio è costituito da un appartamento molto carino con affaccio panoramico sui Plaines d’Abrahme,  area storica ove ha avuto luogo una memorabile battaglia tra francesi ed inglesi. Da qui tappa obbligata alle Cascate di Montmorency, più alte di quelle del Niagara, visitabili attraverso scale ed un ponte sospeso che consentono di ammirarle da diverse prospettive. La pioggia spesso accompagna i nostri spostamenti ed il caldo umido si fa sentire, anche se siamo in pieno agosto; la gente che incontri non è particolarmente espansiva. Quasi ovunque posti panoramici, molto gettonati dai residenti e dal turismo americano. L’animale rappresentativo del Canada è l’alce, oltre all’orso,  ma gli incontri più desiderati sono i beluga e le altre balene. Noi abbiamo incontrato tanti scoiattoli e picchi.

Tappa successiva a Baie Saint Paul, nella regione dello Charlevoix, un pittoresco paesino famoso per le gallerie d’arte, con casette colorate che meriterebbero di essere fotografate una per una. Qui nasce il Cirque du Soleil, spettacolo acrobatico di rara bellezza, famoso ed apprezzato in ogni angolo di mondo.

Una gita a La Malbaie ci permette di conoscere un albergo monumentale che nel giugno 2018 ha ospitato il G7.  Nel casinò locale, dove entra chiunque senza alcun controllo, riusciamo a vincere 60 dollari alla roulette anche se il casinò più famoso si trova in prossimità di Montreal, su un isolotto.

A Saint Joseph de la Rive c’è da vedere il museo della goletta, mezzo di trasporto fondamentale nel passato di questa zona; poi una bella passeggiata sulla spiaggia di St. Ireneè, che si affaccia sempre sul fiume San Lorenzo, tanto grande da essere ovunque denominato “le mer”. Gli alberghi  sono spesso delle casette accoglienti, ove non esiste il bidet e dove spesso gli scarichi del water hanno problemi. Quasi tutti dispongono di un orto i cui prodotti sono offerti nelle colazioni, che nei bar sono piuttosto care e caratterizzate dalla proverbiale lentezza degli inservienti  nel preparare un cappuccino! Per i tabagisti giova ricordare che un pacchetto di sigarette costa 17 dollari!! La distanza minima dalle case e dagli edifici pubblici per chi fuma è di 9 metri!!

Facciamo una sosta a St. Simenon, sulla rotta delle balene, proseguendo  per Tadussac, raggiunta grazie ad un traghetto gratuito che parte ogni 5 minuti. La cittadina è un villaggio situato alla confluenza dei fiumi Saguenay e San Lorenzo. L’esploratore Jacques Cartier arrivò in questo luogo nel 1535 trovando gli indigeni Innu che avevano eletto questo luogo come base per la caccia alle foche. In passato Tadussac è stato il centro del commercio delle pellicce tra i popoli della Francia e delle prime nazioni (popoli indigeni o autoctoni dell’odierno Canada). Vera istituzione del luogo è il monumentale albergo di color rosso prospiciente la baia.

Finalmente raggiungiamo Grande Bergeronne, mèta fondamentale del nostro viaggio nella terra degli aceri (la foglia di questo albero è nella bandiera). A bordo del gommone Neptune solchiamo le onde dell’estuario del fiume San Lorenzo (1.197 KM di lunghezza) e tra sobbalzi e schizzi d’acqua finalmente ci avviciniamo alle balene: un’emozione enorme vedere  a poche decine di metri questi splendidi cetacei di oltre due tonnellate che in queste acque vengono per sei mesi a cibarsi e per  partorire.

L’itinerario prosegue ridiscendendo verso Montreal con visite in caratteristici villaggi tra i quali Chateau Richer, vicinissima alla basilica di Saint Anne de Beauprè, celebre per i miracoli ai disabili riconosciuti dalla Chiesa e visitata nel 2022 da Papa Francesco. A Yamachiche, sul Lac st. Pierre, un'altra sosta nel mezzo della natura incontaminata.

Il viaggio in questa porzione di mondo risulta impegnativo per l’organizzazione e la distanza dall’Italia, per i tanti chilometri percorsi in macchina, per la esiguità delle strutture ricettive e  può essere considerata una mèta ottimale per chi ama la natura, i grandi spazi, i meravigliosi spettacoli d’acqua e per chi vuole vivere l’incontro, unico ed emozionante, con sua maestà la balena.

 

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