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Home I ragazzi/e di piazzale Clodio Le pagine della storia di piazzale Clodio: il raduno nella casa di Max Spano

Le pagine della storia di piazzale Clodio: il raduno nella casa di Max Spano

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Gennaio 2005. All'insegna del mercante in fiera, del Brunello di Montalcino  e della tombola, declamata con la immancabile cadenza Tubilliana in memoria del "professore" Mario Bordi

 

 

A festeggiare il ritorno a casa di Massimo Spano, dopo la breve parentesi riabilitativa, c’erano alcuni dei VIP storici di piazzale Clodio, che hanno così colto l’occasione per brindare insieme all’anno appena iniziato lontani da giornalisti e fotografi. Esauriti gli affettuosi saluti tra i cinquantenni Doc di uno dei quartieri più belli di Roma, con inevitabili logomachie sull’impresa di Paolo Di Canio nella stracittadina della befana, gli invitati hanno consumato il rituale della tombola, per di più con un esemplare unico risalente agli anni venti, caratterizzato da illustrazioni geografiche dell’ “Impero italiano”, con tanto di colonia cinese, da pochissimi conosciuta.

I numeri, estratti dall’avvocato Alberto Bordi con la indefettibile cadenza Tubilliana, in omaggio al suo inventore Gianrico Tubilli da Norcia, hanno premiato per ben due volte consecutive Giorgio Coratella, noto esponente della finanza capitolina, che ha fatto del cambio di casa il suo passatempo preferito. Luigi Lauri, meglio conosciuto come il Richard Gere di Via della Giuliana, ha potuto raggiungere la comitiva solo in tarda serata a causa di impegni commerciali di livello internazionale che non poteva disattendere, mentre il fratello Massimo, sportivo ad oltranza con domicilio al circolo sull’Aurelia, non ha voluto rinunciare all’appuntamento, nonostante le fatiche tennistiche dell’ultima ora imposte dalla classifica ATP.

Il giornalista Gegè Laviola, incrocio tra il maestro Vessicchio e l’esistenzialista Kirkegaard, forte della sua granitica memoria storica, ha voluto ricordare eventi, personaggi ed aneddoti di vecchia data ma sempre affascinanti per il parterre degli intervenuti. Maurizio Marzoli, divenuto praticamente laQuelli di Piazzale Clodio fotocopia vivente del sindaco di Roma Veltroni, ha ribadito la sua fisiologica passione per il gioco e, memore delle trentaseiore di poker forzato degli anni settanta, ha infilato, complice la moglie Simona, tre succulenti piatti di “jump-horse”. La prima parte della serata di gala, scivolata in allegria con qualche brindisi di troppo, e' stata interrotta da una cena superlativa, allestita dalla padrona di casa Anna Maria ed innaffiata da un Brunello di Montalcino che Massimo Spano ha tenuto in serbo gelosamente per due anni in vista di questo appuntamento. Il grande Elio, voce e fisico alla Al Bano, questa volta non era in compagnia di Loredana Lecciso ma della moglie Marina, ed ha gestito alla sua maniera (incasinatissima) la tombola moderna, da lui stesso vinta in un caos indescrivibile grazie ad un 40 magicamente pescato da Alberto su sua specifica richiesta. Clou della serata, il Mercante in Fiera, non ha tradito le aspettative: raccontato da Alberto secondo la tradizione paterna, il gioco ha riservato momenti di emozione, spunti di tensione, metafore improponibili e colpi di sorpresa, oltre ad un cambio di destino senza precedenti, posto in essere all’unanimità con la attribuzione di un premio all’ultima carta del mazzo di scarto, altrimenti destinata alla eliminazione più cocente e beffarda.

Per la cronaca e la statistica ha vinto il Martin Pescatore ed il gruzzolo cospicuo e' andato in parte anche nelle tasche dei rampolli del casato Spano, Le carteLorenzo avvocato ad honorem e Francesco architetto in pectore. Come da tradizione, il Lattante ancora una volta non ha avuto fortuna. Grandi assenti della serata il “Barone”, costretto, con la moglie Lillina, ad una tappa londinese di lavoro, come anche Claudio e Silvia Gismondi probabilmente impegnati in qualche amena localita' sciistica; praticamente irraggiungibile e' risultato Paolo Morviducci, la storica controfigura di Steeve Mc Queen in Bullit; Attilio aveva prenotato da tempo la prima teatrale di “Non si vive di sole gomme” di Dunlop Uniroyal; nessuna traccia del ricercatissimo Massimone, forse troppo impegnato nell’allevamento di gatti giganti nel suo podere di Bassiano. Assenti e presenti si ritroveranno a breve nella dimora nobiliare del cavalier “Corata”, sempre che non cambi idea e soprattutto che non cambi casa prima del prossimo raduno degli “amici di piazzale Clodio”.

Ultimo aggiornamento Sabato 09 Maggio 2020 12:22