Il cafone, il coatto te lo puoi trovare vicino quando meno te lo aspetti: al ristorante chic, in una bella spiaggia, in uno stabilimento termale alla moda, praticamente ovunque. In Sardegna esiste un villaggio turistico in cui ad agosto c'è il fuggi fuggi
delle persone civili perchè, così dicono in Costa Smeralda, "arrivano i napoletani ed i romani". E poi c'è la strada dove il derelitto della società dà il meglio di se esibendosi in comportamenti particolarmente deprecabili. Parlare di diritto, di principio di "nemo potest alicui laedere", di responsabilità Aquiliana, in relazione a tali soggetti, è davvero fiato sprecato, ma la Cassazione ha deciso di mettere al bando tali atteggiamenti, qualora provochino pericolo o danno nelle pubbliche vie. "La pubblica via non è il salotto di casa", questo il severo monito degli ermellini che sottolineano come "ciascuno ha il diritto di godere della pubblica via ma anche il dovere di lasciarla godere alla generalità dei cittadini e dunque di rapportare il proprio comportamento al rispetto dei diritti altrui". L'occasione per questa lezione di educazione, di rispetto, in funzione della pacifica convivenza, è stata offerta da una signora pugliese, colpita ad un occhio inavvertitamente, a Ruvo di Puglia, da un giovane scalmanato in una piazza cittadina. La denuncia per lesioni colpose presentata dalla ottantenne nei confronti dell'irrequieto ventottenne, reo di una gesticolatio esagerata, non ha sortito effetti ed allora la signora ha dirottato sul fronte civilistico, ove le è stato riconosciuto il risarcimento per il danno patito (un edema alla palpebra con prognosi di otto giorni). I giudici hanno condiviso la tesi sostenuta dalla signora secondo la quale il giovane, proprio per il contesto in cui si trovava, vale a dire una piazza centralissima , "avrebbe dovuto evitare gesti scomposti".
Battuta d'arresto quindi per i cafoni che non hanno nulla da esibire se non la propria maleducazione, ma l'estate è lunga e ci riserverà una serie interminabile di situazioni anche peggiori di questa.