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Home Solidarietà Fondazione Carnegie: premiare chi, con sprezzo del pericolo, ha salvato la vita altrui

Fondazione Carnegie: premiare chi, con sprezzo del pericolo, ha salvato la vita altrui

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Un fondo da destinare alle persone che compiono atti di eroismo per la salvezza della vita umana: questa, in estrema sintesi, la missione che lo scozzese Andrew Carnegie assegnava alla fondazione in una lettera del 17 giugno 1911, indirizzata all'allora Presidente del Consiglio Giovanni Giolitti.

CarnegieCarnegie, come gia' aveva fatto in numerosi Stati europei ed americani, metteva a disposizione del Governo italiano un cospicuo fondo, 750.000 dollari in azioni della "Steel Company" le cui rendite annuali dovevano essere destinate agli scopi statutari, per premiare chi si fosse generosamente adoperato con sprezzo del pericolo per salvare le vite altrui, anche in considerazione della eventuale necessita di affrontare difficolta' economiche in conseguenza degli atti di eroismo. Nel caso in cui la persona da premiare non versasse in difficolta economiche, Carnegie suggeriva di concedere medaglie.

A quasi un secolo dall'istituzione della fondazione, che ha sede nel Palazzo del Viminale, la dotazione di bilancio risulta oramai esigua per cui i riconoscimenti consistono in concessioni di diplomi e medaglie.

Recentemente, 30 luglio 2003, nella sede della Prefettura di Padova, il Prefetto Gianvalerio Lombardi ha consegnato all'Assessore del Comune di Padova Franco Perlasca una medaglia d'oro, conferita dalla Fondazione Carnegie, al padre Giorgio per gli atti di eroismo compiuti durante la Seconda Guerra Mondiale, con la seguente motivazione:

"Durante la Seconda Guerra Mondiale, a Budapest, Giorgio Perlasca si autoproclamava ambasciatore spagnolo presso il governo ungherese, e come rappresentante di una nazione neutrale assicurava protezione a piu di 5.000 ebrei ungheresi, nascondendoli in edifici posti sotto la giurisdizione spagnola impedendo la loro deportazione e uccisione. Per la sua riservatezza la vicenda rimase sconosciuta per quasi mezzo secolo, venendo poi alla luce a seguito della tenace ricerca condotta da alcuni sopravvissuti. Nobile esempio di coraggio e di umana solidarieta'".

Il sito: www.fondazionecarnegie.it

 

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