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Home Solidarietà Dieci domande per comprendere le prospettive ipotizzabili per un miglioramento della vita del diabetico. Il questionario "NON HO TEMPO" promosso e realizzato da ADA Roma - Associazione Diabetici

Dieci domande per comprendere le prospettive ipotizzabili per un miglioramento della vita del diabetico. Il questionario "NON HO TEMPO" promosso e realizzato da ADA Roma - Associazione Diabetici

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Sono tutti d'accordo, mondo scientifico, politici di ogni  frangia,  istituzioni di tutti i settori, amministratori a vari livelli, medici e pazienti, sulla forza della prevenzione e della conoscenza diffusa per combattere una malattia subdola e devastante come il diabete. Eppure le risposte concrete tardano ad arrivare e si ristagna troppo spesso in un bla bla superficiale e salottiero e fermo su posizioni di mera programmazione teorica.

 

 

 

Per capirne e saperne di più sullo stato dell'arte del progettualità di contrasto al diabete, sul piano collettivo ed individuale, l'associazione ADA Roma ha realizzato un questionario intitolato emblematicamente "Non ho tempo", un alibi che non fa bene a nessuno, composto da dieci domande destinate ai diabetici in cura presso il servizio U.O.S.D. Malattie Metaboliche e Diabetologia dell'Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata in Roma, alle quali hanno fornito risposta 76 associati, un campione quindi di tutto riguardo.

Il primo interrogativo chiede se l'intervistato ritenga importante spronare le Istituzioni Pubbliche competenti a dedicare  maggiori investimenti sulla ricerca, al fine di sconfiggere il diabete. Le risposte affermative sono state quasi un plebiscito, ben 73, contro due "non so" ed un isolato No, a testimoniare la chiara ed urgente richiesta di aiuto nel fronteggiare un nemico che non risparmia le sue vittime, soprattutto se sole e indifese.

 

La seconda domanda entra nella sfera individuale del singolo intervistato, dal quale si vuole sapere se considera migliorabile il suo stile di vita di persona con il problema del diabete.  Non siamo nel campo degli auspici ma della concreta prospettiva di miglioramento di un modus vivendi reso a vari livelli più difficile dalla patologia di cui trattiamo. In 66 persone è ferma la convinzione di poter migliorare, in 7 non c'è questa reale prospettiva, in 3 prevale la risposta agnostica.

 

Entrando a piedi uniti nel quotidiano si chiede poi  se il potenziamento del Day Hospital nel proprio Centro Diabetologico  potrebbe offrire migliori condizioni di vita, concentrando ad esempio in una sola giornata le visite specialistiche  e gli altri accertamenti richiesti periodicamente? Per 69 pazienti il cambiamento sarebbe sostanziale e positivo, per 5 prevale un marcato scetticismo, per 2 un emblematico "Non so" su tale innovazione.

 

Il rinnovo della patente costituisce spesso una procedura fastidiosa ed impegnativa per i diabetici. Sul punto l'intervistatore domanda se sia possibile una semplificazione che ne alleggerisca  l'iter, talvolta fonte di mortificazione. Gli speranzosi sono risultati 65, 8 i negativi, 3 gli indecisi.

 

Fornitura dei farmaci, altra croce e delizia per quanti hanno a che fare con l'insulina e non solo.  Si chiede il proprio avviso sulla concreta possibilità di snellire le procedure per la fornitura dei farmaci e dei presidi, in particolar modo di quelli tecnologici, forniti dalle ASL, che spesso non adottano modalità uniformi al riguardo. Questa volta non c'è nessun NO ed i Sì sono ben 74 contro i due incrollabili  "Non so".

 

La sesta domanda del questionario affronta alcune delicate componenti della patologia diabetica, quali la prevenzione, l’alimentazione, il piede diabetico ed altro ancora, in ordine alle quali si chiede se una formazione mirata potrebbe offrire un serio supporto cognitivo, con evidente vantaggio del singolo come pure dell'intero apparato sanitario.

71 i consensi per la formazione, 3 i negativi, 2 quelli che non si sono pronunciati.

 

Due figure importanti per sostenere la problematica diabetica, lo psicologo ed il podologo. Si vuole conoscere se, ad avviso degli intervistati, si ritiene importante istituzionalizzare, nel Centro diabetologico, la presenza di questi professionisti.  In questo caso la platea degli affermativi si limita a 58 unità, a fronte di 14 opzioni negative ed a 4 dubbiosi.

 

L'ottava domanda è la più ampia del repertorio in quanto si vuole sapere se si hanno proposte da fare al fine di migliorare lo stile di vita ai pazienti diabetici. Il modesto numero degli affermativi (13) e la dominante delle risposte negative (51) affiancate da 12 indecisi sembra denotare una diffusa convinzione che sia competenza del mondo medico-scientifico la promozione di interventi in grado di cambiare in meglio la salute e la vita delle persone diabetiche.

 

La nona domanda ha per oggetto la conoscenza del Piano Regionale sul Diabete. I 13 Sì, a fronte di 59 No e dei 4 "Non so" evidenziano come i testi normativi, soprattutto se corposi e copiosi di terminologia tecnica, non possono essere acquisiti e metabolizzati facilmente, neppure dai primi destinatari delle norme in essi contenute, ma debbano essere accompagnati da documenti di sintesi, illustrati in modo semplificato in modo da essere intesi dalla maggioranza della collettività interessata.

 

L'ultima domanda cala il questionario nella realtà associativa, chiedendo agli associati se pensano di “ non aver tempo” da dedicare o quantomeno  per sostenere l’ADA ROMA, l'Associazione Diabetici che si occupa degli interessi e dei diritti dei pazienti diabetici. L'onestà delle risposte non fa difetto ai 20 No registrati, ma i 52 Sì lasciano intravedere una prospettiva migliore in termini di impegno, di disponibilità e di partecipazione, nonostante i quattro indecisi sulla scala delle priorità nel contrasto alla diffusione del diabete.

 

 

 

 

 

 

 

 

IL QUESTIONARIO      “ NON HO TEMPO”

Opzioni di risposta:  SI -  No - Non so -

1) Pensi che sia importante spronare le Istituzioni Pubbliche competenti a

maggiori investimenti sulla ricerca, al fine di sconfiggere il diabete?

Sì:73 No:1 Non so: 2

2) Pensi che il tuo stile di vita di persona con il problema del diabete possa essere migliorato?

Sì: 66 No: 7 Non so:3

3) Pensi che il potenziamento del Day Hospital nel tuo Centro Diabetologico migliorerebbe la tua condizione di vita, concentrando in una sola giornata le visite specialistiche  e gli altri accertamenti richiesti periodicamente? (F.O. - ECG- EMG…)

Sì:69  No:5  Non so: 2

4) Pensi che le pratiche per il rinnovo della patente di guida possano es-sere semplificate?

Si:65  No:8  Non so:3

5) Pensi che le procedure per la fornitura dei farmaci e dei presidi, in particolar modo di quelli tecnologici, possano essere snellite e che in tutte le ASL vengano adottate modalità uniformi nella loro erogazione?

Si:74  No: 0  Non so: 2

6) Pensi che sia utile organizzare corsi di formazione sulla prevenzione, sull’alimentazione, sul piede diabetico, ecc...?

Sì:71  No:3  Non so: 2

7) Pensi che sia importante istituzionalizzare nel Centro diabetologico la presenza di uno psicologo e di un podologo?

Sì: 58  No:14  Non so: 4

8) Hai delle proposte da fare al fine di migliorare lo stile di vita ai pazienti diabetici?

Sì: 13   No: 51  Non so:12

9) Conosci il Piano Regionale sul Diabete?

Sì:13  No: 59   Non so: 4                                                            
10) Alla luce delle precedenti domande, pensi di “ non aver tempo” da dedicare o quantomeno so-stenere l’ADA ROMA “ Associazione Diabetici – o.d.v.” presente in questo Centro diabetologico che si occupa degli interessi e dei diritti dei pazienti diabetici?

Sì:52  No:20  Non so: 4

 

(A cura dell'Ufficio Comunicazione di ADA ROMA- Responsabile Alberto Bordi Ordine Giornalisti e Pubblicisti Roma)

 

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