Cento occasioni per sorridere ed un'occasione per far sorridere..................
Spesso la ciliegina sulla torta di una bella serata tra amici è rappresentata da una o più barzellette, magari raccontate con tanto di mimica e gesticolazione appropriate, dallo specialista di turno (ce ne sono in tutti gli ambienti...dovrebbe essere istituito un albo dei barzellettieri....per evitare improvvisatori non all'altezza).
Assodato il valore conviviale, rasserenante e quasi terapeutico di una buona barzelletta, soprattutto se un po' greve (diciamo la verità, quelle pulite o edulcorate di humour inglese fanno solo sorridere, mentre quelle trucide sono davvero in grado di scatenare la risata fragorosa, quella col botto finale...), cosa può legare i contenuti, per di più testuali, di tante barzellette, con iniziative di tipo umanitario, proiettate addirittura in un contesto internazionale, che riesce magicamente a collegare Roma con uno dei territori più poveri del Brasile ?
Il trait d'union tra questi mondi così lontani l'ha individuato un apprezzato avvocato penalista della capitale che, in veste di novello Triboniano del buonumore, si è dedicato a mettere insieme il meglio della barzellettistica fluttuante, ossia quella che da sempre uomini e donne di ogni età, ceto e professione, si scambiano al bar, in salotto, al circolo, al mercato, sul lavoro, perfino in ospedale, nelle situazioni e nei frangenti più disparati.
Risultato di questa intuizione e del correlato impegno "letterario", sono i libretti, una sorta di Pandette dell'umorismo, che da dieci anni - il primo, di colore verde, risale al 2007 - vengono stampati per essere poi distribuiti ad amici e parenti in cambio di una offerta destinata a sostenere la missione di don Roberto Carrara, già vice parroco a Roma nella Chiesa di S.Chiara di Vigna Clara, che gestisce un asilo frequentato da figli di braccianti agricoli. Queste persone, che vivono in condizioni di grande disagio e sofferenza, in assenza di questa struttura e di questo progetto, sarebbero costretti a lasciare i loro bambini da soli con tutti i rischi ed pericoli che ne deriverebbero per la loro incolumità.
Il ricavato dalle vendita delle dieci raccolte di barzellette, ha raggiunto complessivamente la ragguardevole cifra di oltre 60.000 euro, ottenuta grazie alla disponibilità dei soci e dei frequentatori del reale Circolo Canottieri Tevere Remo, che, oltre ai meriti sportivi e di vita associativa, può vantare ora un premio che non si può guardare in una bacheca, che non luccica come una coppa o una targa, ma che si può toccare con mano nella missione brasiliana di don Roberto.
Ognuno dei libretti, stampato in mille esemplari, ha una sua intitolazione, talvolta legata al momento della distribuzione come il Natale, e tutti hanno il pregio di provocare "cento occasioni per sorridere", grazie ad una narrativa sui generis che riesce a divertire raccontando situazioni anche osè o perfino indecenti, con un apprezzabile garbo letterario che non può non affascinare il lettore.
L'iniziativa risulta geniale nell'idea, nella realizzazione e nella finalità e va annoverata e veicolata come pratica eccellente per migliorare una parte del nostro mondo attraverso un meccanismo originale di solidarietà a distanza, ma utile e concreta, che nasce dall'antico ed imperituro rituale del racconto della "storiella" che fa ridere.
A ben vedere c'è in ballo un doppio sorriso, quello disincantato di chi assapora l'intreccio, spesso stravagante ed intrigante della barzelletta, e quello, più intimo e rassicurante, di chi si sente aiutato in un quotidiano fatto di stenti. E questo, davvero, non è poco.......
Questa non è una barzelletta: tre gli asili realizzati grazie all'impegno di Don Roberto Carrara in Brasile. Uno fondato da lui quando era parroco nella città di Apucarana e gli altri due in una città vicina, Ribeirão do Pinhal, tutti e tre nello Stato di Paraná. I bambini che vengono adottati a distanza non sono abbandonati ma sono figli di genitori poveri che durante la giornata lavorano e non sanno a chi affidarli. Gli asili li accolgono dal Lunedì al Venerdì, togliendoli dalla strada. Sono 450 bambini circa, da un anno fino ai 12, e viene loro offerta la colazione, il pranzo e la merenda (per molti di loro si tratta degli unici pasti giacché non hanno da mangiare a casa loro). L'impegno economico per assicurare ai bambini la frequenza all'asilo è di 312 Euro annuali, o 26 al mese.
Buono a sapersi. Etimologicamente il termine barzelletta ha una origine incerta, forse riconducibile ad una forma poetica del Quattrocento. Per alcuni la parola va ricondotta al diminutivo di bargella, che indicava, a partire dal XVI secolo, una donna sfacciata e furba, la bargelletta, e passato col tempo a significare facezia. Meno credibile e non supportata dalla Accademia della Crusca è la tesi di una derivazione da "farselletta", che indicava, in un lontano passato, un detto spiritoso e faceto.