Forse qualcuno si chiederà qual è la differenza tra agnello e abbacchio?
Ebbene, è solo una questione di età dell’animale:
abbacchio è un termine romanesco, talvolta impropriamente usato per indicare l’agnello in modo generico. In realtà con questo termine bisognerebbe indicare solo l’agnello da latte o abbacchio nutrito con il solo latte materno e che non va oltre le 4 settimane di vita. Ha, infatti, ancora una carne tenera e delicata che lo differenzia dall'ovino adulto.
La sua macellazione avviene dopo aver raggiunto i 25-30 giorni di vita, con un peso medio di 4-6 kg..
L'agnello (ovino adulto) invece, si alimenta dopo lo svezzamento con erba, ha carni di maggior valore nutritivo con una più alta percentuale di proteine e limitata presenza di grassi. La sua macellazione avviene a 100-120 giorni di vita.
Sull'origine del termine abbacchio ci sono discordanze:
• quella puramente etimologica lo fa risalire ad abecula o avecula, a sua volta derivante da ovacula o ovecula, diminutivo del latino ovis(pecora).
• altra interpretazione fa derivare il termine da ad baculum, "vicino al bastone", ad indicare l'agnello da latte, non ancora svezzato e che, in quanto tale, si usa tutt'oggi legare ad un bastone conficcato nel terreno (ad baculum), al fine di costringere la madre a rimanere nei pressi senza allontanarsi.
• l'altra popolana dal termine abbacchiare, nel senso di abbattere, uccidere con il bastone (dal latino baculum, quindi un agnello che è prossimo all'abbattimento "ad baculum", "vicino al bastone").
Questo verbo è tuttora in uso nel dialetto romanesco e da lì nell'uso colloquiale della lingua italiana, soprattutto con il participio passato e aggettivo abbacchiato, nel senso di persona abbattuta, affranta, distrutta, fortemente dispiaciuta. L'abbattimento dell'agnello era solitamente effettuato mediante bastonata in testa e poi coltello alla gola;
Nel Lazio la parola Abbacchio si usa anche per intendere una persona particolarmente grassa.
(Rita Calvo)