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Il piacere dell'otium e della convivialità nel ristorante Orazio

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Romano nel nome, nella cucina e nell'ubicazione, al primo miglio dell'Appia Antica. Di Alberto Alfieri Bordi

Ristorante OrazioAve. Anche se qui non potrete gustare il famoso (e terribile) garum, il sugo miscelato che dominava le tavole dell’antica Roma, Orazio è il classico ristorante romano da cima a fondo; romano nel nome, nella cucina, nell’accoglienza, romano in quell’aria conviviale che si respira, romano nell’ubicazione, affacciato com’è sul primo miglio dell’Appia Antica, la regina viarum, non troppo distante dalle terme dell’imperatore Antonino Caracalla e dalla casa del grande Alberto Sordi.

Tutto questo, unitamente alla bellezza del parco, dei giardini e delle terrazze che lo circondano, rendono questo locale un luogo dal fascino latino, particolarmente adatto per anniversari, cerimonie d’ogni tipo e pranzi d’affari.

Ristorante OrazioAl parcheggio, bene prezioso nella Roma del terzo millennio, si accede da via Porta di S.Sebastiano, praticamente girando attorno alla postazione dei vigili urbani che si trova su un lato della piazza che guarda l’Appia Antica. L’ingresso di questo locale, fondamentalmente tranquillo, ti accoglie con un guardaroba particolare: Vestiarium è infatti inciso sul timpano dell’edicola in marmo preposta ad accogliere gli abiti dei clienti. Piacevole la conformazione delle sale, una delle quali dominata da un grande camino, anche se merita la preferenza la sala “gialla”, particolare adatta per anniversari di matrimonio, con porte all’inglese, qualche busto di imitazione romana, un caminetto d’angolo ed una nota di intimita nonostante la discreta ampiezza. La cucina è di stampo romano ma non mancano spunti di originalità. Notevole il carpaccio di pesce spada, sempre piu in voga, e il risotto bianco, rosso e verde alle erbe, italiano nei colori e nella delicatezza del sapore.

Il carciofo alla giudia qui e fatto a regola d’arte. Eccellente la carne, soprattutto se cucinata alla brace. Il pesce e fresco con arrivi giornalieri. Squisiti i dolci, ben attrezzata la cantina. Il servizio e sobrio e garbato, immagine speculare dei fratelli Valentini, proprietari e fondatori del locale che costituisce una pietra miliare del percorso storico gastronomico della caput mundi. Tutte le carte di credito sono accettate.

Ristorante Orazio
Ingresso in via di porta Latina n.5
Tel: 0670492401 – 06-77207399

Il garum nella descrizione di Marziale: “Si usino pesci grassi come sardine e sgombri cui vanno aggiunti, in porzione di 1/3, interiora di pesci vari. Bisogna avere a disposizione una vasca ben impeciata, della capacità di una trentina di litri. Sul fondo della stessa vasca fare un altro strato di erbe aromatiche disseccate e dal sapore forte come aneto, coriandolo, finocchio, sedano, menta, pepe, zafferano, origano. Su questo fondo disporre le interiora e i pesci piccoli interi, mentre quelli più grossi vanno tagliati a pezzetti. Sopra si stende uno strato di sale alto due dita. Ripetere gli strati fino all’orlo del recipiente. Lasciare riposare al sale per sette giorni. Per altri giorni mescolare di sovente. Alla fine si ottiene un liquido piuttosto denso che è appunto il “garum”. Esso si conserverà a lungo”.

Ultimo aggiornamento Lunedì 12 Novembre 2012 12:41